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Storia delle apparizioni di Anguera (stato Parana') Brasile (torna su)

I VEGGENTI: EDUARDO E JUNIOR

                                                   EDOARDO FERREIRA




Eduardo Ferreira è nato il 31 luglio 1972 a Itajaí, nello stato di Santa Catarina. Dal 1997 vive a São José dos Pinhais (stato del Paraná), nel santuario costruito su richiesta della Vergine Maria, fatta a lui e al veggente Junior Paz.

Eduardo ricevette il primo segno all’età di 15 anni, il 12 ottobre 1987, quattro giorni dopo la prima comunione. Lui e la sorella Eliete, di 7 anni, stavano pregando davanti a una statuina di Nostra Signora di Aparecida (patrona del 
Brasile), trovata da Eduardo quattro anni prima (il 6 gennaio 1983) nel cortile di casa. Alle 12.35 - era una giornata nuvolosa - dalla figura uscì improvvisamente una piccola luce azzurra, che illuminò tutta la stanza. Dopo questo episodio, solo Eduardo continuò anche in seguito a vedere la stessa luce azzurra.

L'anno seguente, alle 18 del 12 ottobre 1988, Eduardo ebbe la prima apparizione nella sua stanza: "Vidi una bella ragazza vestita di bianco con una fascia azzurra in vita, sul braccio destro portava un rosario trasparente, molto luminoso. I capelli erano neri come la notte, gli occhi azzurri, il volto risplendeva di grande bellezza.” Poté toccarla: era reale, trasmetteva calore. In questa visione osservò che la Vergine Santissima era in una grotta e al suo fianco c’erano molte rose: Eduardo le contò ed erano 54. La Madonna spiegò che quelle rose erano segreti riguardanti Vale do Itajaí, lo stato di Santa Catarina, la Regione Sud del Brasile, il Brasile, l’America, il mondo in generale e, in modo particolare, la Chiesa Cattolica. 
Davanti ai piedi della Vergine scorreva un piccolo ruscello: apparse un serpente che tentò di buttarsi in acqua, ma lei lo schiacciò con un piede. Il serpente si contorceva tutto, cercando di fuggire. In questa visione, che durò più o meno cinque minuti, la Vergine Maria si presentò come Signora del Rosario e pronunciò alcune parole, tra cui:

"Caro figlio! Sono la Madre di Gesù e la Signora del Rosario. Non avere paura, perché Dio ha un grande piano di salvezza per questa valle* […] Mi manifesterò a Taquari (Rio Grande do Sul) ad alcuni giovani [...] Pregate, pregate per le vostre famiglie.  Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Restate in pace.”

*suppongo intenda la già nominata "Vale do Itajaí”, mesoregione dello stato di Santa Catarina

Le parti mancanti del messaggio sono rimaste segrete per volere della Madonna. 
Sempre in questa visione, la Madonna chiese a Eduardo di recarsi a Taquari, dove avrebbe ricevuto un segno della sua presenza. Il 24 marzo 1988, come preannunciato, la Madonna apparse a Taquari ad alcuni giovani (Eduardo vi si recò il 20 febbraio 1998: al suo arrivo la Madonna gli apparse e ci fu un segno nel sole). Si tratta di apparizioni concluse, per le quali il vescovo locale ha autorizzato la divulgazione (fonte).

In seguito, Eduardo ha continuato a ricevere apparizioni della Madonna, di Gesù, di alcuni angeli e santi. Il 2 febbraio 1996 ha ricevuto le stimmate della Passione di Gesù alle mani, ai piedi, sul petto e sulla fronte. Nel maggio dello stesso anno ha iniziato a ricevere la Comunione dalle mani dell’Arcangelo Michele. I messaggi ricevuti sono oltre 8000. Eduardo ha il dono della bilocazione, della guarigione, della profezia e del sogno. È consacrato: "Irmão Eduardo”, come viene chiamato, significa "Fratel Eduardo”.

Su richiesta della Madonna, ha lasciato la professione di infermiere per dedicarsi interamente al piano di salvezza di Maria. Attualmente, Eduardo accoglie i fedeli nel santuario e tiene incontri di preghiera in diverse città. Il 12 febbraio 1997, la Madonna annunciò che sarebbe apparsa ogni giovedì, il 12 di ogni mese e ogni volta che vi sarebbe stata la necessità di dare un messaggio di avviso. 


                         JUNIOR PAZ






















                                          (Junior Paz a dx e a sx don Stefano Gobbi)


Alceu Paz Martins Junior è nato il 2 giugno 1977 a Umuarama (Paraná) e ha iniziato a ricevere i primi segni nel 1988. Nel 1995 ha ricevuto apparizioni di angeli, apparizioni e locuzioni interiori di Gesù e della Madonna. Junior, allora diciottenne, era istruttore di  fitness e aveva intenzione di iscriversi alla facoltà di fisioterapia, ma il Signore lo invitò ad essere missionario e a vivere in povertà. Junior rispose di sì alla chiamata del Signore, pur non sapendo quale sarebbe stata la sua missione. 
Il 9 luglio 1996 Junior ha ricevuto la prima apparizione della Madonna con il titolo di Rosa Mistica. La Madonna era "vestita tutta di bianco, alta più o meno 1,60 m, occhi azzurri, pelle vellutata, capelli castano scuro, di una bellezza indescrivibile. Aveva sul petto tre rose, la cui radice veniva dal cuore: le rose erano una bianca, una rossa e una giallo-oro”. Inizialmente la Madonna appariva tutti i giorni per preparare il veggente alla sua missione, dopodiché le apparizioni passarono ad essere ogni mercoledì e il 9 di ogni mese, salvo eccezioni. Anche Junior riceve apparizioni di Gesù, angeli e santi e ha diversi carismi. È sposato da poco. 



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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                                 IL VEGGENTE PEDRO RE'GIS


 




L’amore di Gesù per ciascuno di noi si dimostra in varie forme e oggi siamo chiamati ad essere grati al nostro Salvatore che, instancabile, vuole a tutti i costi la nostra salvezza. Uno dei modi da Lui scelti per farci conoscere la sua gloria e la sua bontà, è stato inviando la sua Santa Madre, per ricordarci nuovamente qual è l’unico cammino che ci guida alla salvezza. Maria, oggi, si presenta ancora una volta come messaggera di Gesù, che non tarderà a tornare.
È Lei, Nostra Signora, la Regina della Pace, che appare ad Anguera (Bahia), per trasmetterci messaggi di pace, amore e conversione. È la Madre dei poveri, dei deboli, degli umili e di coloro che si sono allontanati dalla fede.
Ogni giorno che passa, la nostra povertà spirituale tende ad aumentare sempre più: Maria viene per riempirci dell’amore di Dio, alleviare le nostre sofferenze e condurci all’incontro con Colui che è il nostro Tutto. Non possiamo non riconoscere la grandezza dell’amore di Dio per noi, rivelataci da questa grande grazia: dal 1987, la Madonna, col permesso di Dio, appare a un uomo di nome Pedro Régis, nella Fazenda Malhada Nova, Comune di Anguera, Stato di Bahia. Questi sono stati anni di grande trasformazione interiore e di cambiamento nei cuori di coloro che hanno accolto i messaggi divini, anni di benedizioni e di grazie che Maria, la Madre di Gesù, elargisce in quel luogo santo, in quel frammento di Cielo. È con grande gioia che mi accingo a raccontare brevemente come tutto cominciò.
Pedro Régis è quel tipo di persona che, per le sue caratteristiche fisiche e personali, difficilmente sarebbe notato in un gruppo numeroso come qualcuno che riceve e trasmette eroicamente, davanti a ogni tipo di difficoltà, i messaggi della Madre di Gesù al mondo. È cresciuto come umile agricoltore in una piccola fazenda (fattoria) dell’interno della Bahia, in un luogo che, sicuramente, se non fosse per le apparizioni di Maria, non sarebbe nient’altro che una città assonnata e dimenticata dell’arido entroterra bahiano. Ha frequentato l’istituto magistrale ad Anguera. Figlio del signor Jonas e della signora Amália, persone che godono di estrema credibilità nella comunità, ha 14 fratelli. Sono persone semplici, simpatiche e accoglienti che, con tanta buona volontà, parlano a tutti i pellegrini, svolgendo così un vero e proprio apostolato assieme al figlio Pedro, per amore di Nostra Signora. Vivono della coltivazione di fagioli, mais e manioca. La loro vita è molto cambiata dall’inizio delle apparizioni. Oggi recitano il rosario tutti i giorni, digiunano al venerdì a pane e acqua e cercano di seguire con fede il cammino di Cristo, oltre ad aver rinunciato a una vita tranquilla di intimità familiare: a motivo della mancanza di strutture nella zona, infatti, la fazenda è diventata un luogo di accoglienza. È molto commovente vedere quella umile casa sempre aperta a tutti, in ogni tempo.

La vita di Pedro era sempre stata normale come quella di qualunque altra persona, ad eccezione del fatto che, a 14 anni, aveva visto in sogno il Bambino Gesù (tale sogno sarà più tardi confermato dalla Madonna). Benché sublime, il sogno era stato interpretato da Pedro come un semplice sogno e a parte questo non gli era mai accaduto nulla di straordinario. A 17 anni (un anno prima dell’inizio delle apparizioni), Pedro iniziò a soffrire quotidianamente di svenimenti, pur non avendo alcun problema di salute. Fu condotto da diversi medici alla ricerca di una diagnosi, ma non fu rilevato nulla di anormale. Tuttavia, la strana malattia continuava. Il 29 settembre 1987, festa dei Santi Arcangeli, tre mesi dopo aver compiuto 18 anni, Pedro stava tornando da scuola assieme a un compagno, Celestino Cruz, quando sentì che le forze gli venivano meno: appoggiatosi a terra, capì che stava per perdere i sensi, dopodiché svenne su un formicaio a poca distanza da casa. Mentre Celestino, spaventato, correva verso la casa di Pedro in cerca di aiuto, una bella ragazza vestita di un bianco luminoso, con un abito che Pedro pensò fosse quello di una suora, lo prese per le braccia senza alcuno sforzo e rialzandolo disse: "Ti porto via dalle formiche”. Pedro rimase estasiato da quella visione e si sentì invadere da un’immensa gioia, ma da un momento all’altro lei sparì: confuso dall’accaduto, svenne di nuovo. Poco dopo la famiglia lo trovò nell’atrio della scuola "Capitão Domingo Marques”, vicino al luogo dov’era caduto, con le sue cose accuratamente riposte a lato, cioè il cappello e i libri. Quel cappello viene tuttora conservato con affetto dalla madre, la signora Amália.

Trasportato a casa, Pedro riprese i sensi dopo due ore e, al suo risveglio, chiese di quella suora che lo aveva tirato fuori dal formicaio: nonostante la sublimità della visione, infatti, si sentiva un po’ confuso e, cercando una spiegazione logica per ciò che era accaduto, pensò che si fosse trattato di una suora, figlia di una vicina. Tutti si stupirono perché non avevano visto nessuno e, pensando che il ragazzo stesse delirando, non diedero molto peso a ciò che diceva. Il giorno seguente, Pedro si recò a Feira de Santana, città principale della regione, per sottoporsi a esami di cardiologia, neurologia e psichiatria, che non rivelarono nulla di anomalo. Persisteva quindi il mistero e il dispiacere.
Pochi giorni dopo, il 1° di ottobre, mentre Pedro era in camera e stava parlando con due delle sue sorelle, sentì i soliti sintomi dello svenimento e rimase privo di sensi per un po’ di tempo. Al risveglio, vide nuovamente la ragazza che lo aveva aiutato e la presentò alle sue sorelle che, sorprese, non videro nessuno. Ella chiese a Pedro che le sorelle li lasciassero soli per alcuni minuti. Le due ragazze, ancora confuse, si ritirarono, ma rimasero a sbirciare attraverso una fessura della porta: videro Pedro che parlava con qualcuno, fermo in un determinato punto della stanza, senza emettere alcun suono. Ella lo consigliò di contattare il primo sacerdote che gli veniva in mente, perché questo lo avrebbe aiutato. Gli chiese, inoltre, che la sua famiglia recitasse il rosario tutti i giorni e gli confidò un segreto. Pedro richiamò dentro le sorelle, che lo guardavano sorprese, spiegando che lì c’era la ragazza vestita da suora. Una delle due, sentendo uno strano impeto, esclamò: "Qui c’è la Madonna”. Pedro disse che la ragazza aveva promesso di tornare ed era scomparsa.

Pedro chiese che gli chiamassero Padre Hermenegildo de Castorano, del comune di São Gonçalo, ossia il sacerdote che la Madonna gli aveva indicato nel pensiero, perché aveva un segreto da dirgli (Pedro non lo conosceva personalmente, ma lo aveva sentito celebrare la S. Messa per radio). Ma non fu chiamato subito. L’incontro con P. Hermenegildo, che lo aiutò molto e fu il suo direttore spirituale, si verificò solo più tardi, quando Pedro andò a cercarlo personalmente. Con sua sorpresa, dopo che ebbe terminato di raccontargli ciò che gli stava succedendo e avergli confidato il segreto, il sacerdote, dopo aver riflettuto per un po’ a capo chino, disse battendogli una mano sulla spalla: "Figlio mio, io ti aiuterò”, proprio come la Madonna aveva preannunciato.
Il 3 ottobre 1987, verso le 18, mentre Pedro stava recitando il rosario con la famiglia, sentì una voce fuori casa che lo chiamava: chiese che una delle sorelle andasse a vedere chi fosse, una uscì ma non vide nessuno. Pedro continuava a sentire il richiamo in modo sempre più nitido, riconobbe allora la voce della ragazza e decise di uscire. Sorpreso, vide vicino alla fonte (a circa 50 metri da casa), una grande luce a forma di arco. Spinto da una "forza”, si diresse verso quel luogo. La madre e le sorelle tentarono disperatamente di trattenerlo, perché già si faceva scuro e temevano che il ragazzo si gettasse in acqua: infatti, per via della sua salute debilitata e per il suo aspetto stranamente incantato, credevano che stesse diventando pazzo. Sua sorella Valdeci, però, vide un grande fascio di luce che, partendo dal cielo, scendeva fino al luogo dove Pedro si stava dirigendo: vedendo ciò, ugualmente incantata, pregò la madre e la sorella che non lo trattenessero. Pedro andò avanti, seguito e osservato da vicino dai familiari, fino a fermarsi davanti a una piccola altura.       

Pedro si fermò davanti alla luce, cadde improvvisamente in ginocchio e fissò lo sguardo in un determinato punto, in alto. Avvolta nella luce, come vestita di sole, vide la stessa ragazza delle altre due volte, che insisteva perché tutti continuassero a pregare. Gli chiese di raccontare alle persone quello che stava succedendo, disse che a partire da quel giorno lo avrebbe guarito dagli svenimenti e che la sua convalescenza era stata una preparazione per le apparizioni. Aggiunse poi: "Non abbiate paura, perché io sono la Madre di Gesù. Sono qui perché ho bisogno di te per aiutare i miei poveri figli, che necessitano del mio soccorso.” Dopodiché, sorridendo, scomparve. Pedro non aveva paura, ma per accertarsi che non stesse impazzendo e che Lei diceva la verità, cercò sempre l’aiuto e l’orientamento di P. Hermenegildo, finché non ebbe la certezza che si trattava della Madonna. Da quel giorno in poi, le apparizioni si verificano su questa altura, dove la Madonna ha chiesto che venisse collocata una croce.
Il 10 febbraio 1989, Pedro ebbe una paralisi alle gambe e fu costretto a letto, senza potersi muovere. I medici lo esaminarono ma non riuscirono a diagnosticare il caso. È interessante notare come, proprio all’inizio delle apparizioni, si verificarono molti impedimenti per ostacolare la diffusione dei messaggi. Dopo poco più di una settimana, Pedro ricevette per la seconda volta la grazia della guarigione (messaggio n° 137).

Ma gli impedimenti non finirono qui. Il 14 luglio 1989, mentre Pedro tornava da scuola, scendendo dall’autobus vide due uomini dall’aria sospetta che gli si avvicinarono, chiedendogli se era lui quel Pedro che vedeva la Madonna. Quando Pedro rispose affermativamente, tirarono fuori delle armi da fuoco e gliele puntarono addosso, dicendo "Vediamo adesso se Lei ti aiuta”. Ma le pallottole non lo colpirono e Pedro vide i due fuggire gridando "Guarda là! Guarda là!”, senza sapere bene cosa accadde. Pedro ricordò soltanto che, due mesi prima, la Madonna gli aveva detto che alcune persone progettavano di ucciderlo, ma di non avere paura perché lei lo avrebbe protetto e i malintenzionati si sarebbero presi uno spavento, cosa che di fatto accadde. Non si sa esattamente il motivo di questo tentato omicidio, ma i messaggi della Vergine hanno sempre dato fastidio, ovunque venissero dati, soprattutto quando il peccato è legato all’egoismo e quindi ad alcune forme di potere...

Il primo direttore spirituale di Pedro fu Padre Gerard Laflamme, ex-parroco di Anguera, che ora è tornato nel suo Paese, il Canada, da dove segue ciò che accade qui e riceve tutti i messaggi. Oggi, per decisione della Madonna, il direttore spirituale di Pedro è Padre Hermenegildo de Castorano, che ha già portato personalmente al Papa, in Vaticano, molti messaggi e una lettera del veggente. Inizialmente le apparizioni si verificavano solo di sabato, poi anche di martedì, infine tre volte a settimana: la terza apparizione, che avviene in un giorno qualsiasi della settimana, è solo per Pedro. La Madonna appare verso le 21, un momento molto atteso da tutti i pellegrini che giungono ad Anguera in autobus, col camion, in auto, a cavallo o a piedi. La Madonna appare anche negli anniversari delle apparizioni e nelle feste mariane.

L’allora vescovo della diocesi di Feira de Santana, Silvério Albuquerque, ricevette Pedro in udienza e gli chiese di mantenerlo informato riguardo al contenuto dei messaggi ricevuti. La Chiesa si mantiene prudente e cauta in merito ai fatti di Anguera, così come ha fato in passato per Fatima, Lourdes e tutti i casi simili, che per la maggior parte sono stati riconosciuti solo dopo anni. Solo dopo che saranno stati effettuati diversi studi e ricerche attraverso un’apposita commissione (già organizzata dal vescovo responsabile, Silvério de Albuquerque di Feira de Santana), la Chiesa potrà pronunciarsi, ma non sarà una cosa breve e non è questo il fulcro dell’attività pastorale ad Anguera. Ciò che più conta è il volto che gli avvenimenti stanno assumendo e i frutti che ne risultano: innumerevoli conversioni, guarigioni, grazie, ritorno alla fede da parte di spiritisti e massoni. "Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni” (Mt. 7, 16-18). Come ha affermato lo stesso Don Silvério, non sono necessari i miracoli per credere alla Madonna, i miracoli e i fenomeni non sono altro che la manifestazione della grazia di Dio, che in tutto produce il bene. Anche il fatto che tu stia leggendo questo testo è senz’altro una manifestazione della grazia di Dio. La Madonna dice che lei non può fare miracoli, solo suo Figlio Gesù ha tale potere. Lei intercede presso di Lui per ognuno di noi.

Oggi sono già oltre 1800 messaggi che la nostra Madre del Cielo, con amore e preoccupazione, ci ha trasmesso attraverso Pedro, affinché gli uomini abbiano una possibilità in più per convertirsi. Lei chiede una conversione urgente. Cos’è una conversione? È iniziare, un po’ alla volta, ad alimentare sempre più il nostro spirito con molta fede in Dio, sforzandoci di mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù nelle nostre vite, nei nostri comportamenti, in armonia con noi stessi, con il prossimo e con la natura che ci circonda. "Amare il prossimo come sé stessi”. Amare i nostri nemici. Fare del bene a tutti, senza distinzioni. Perdonare a tutti senza condizioni e interessi, ogni volta che è necessario. Non giudicare nessuno. È difficile, ma se perseveriamo lungo il cammino di Cristo, con Cristo, ce la faremo. Siamo fallibili a motivo del nostro peccato, ma siamo ugualmente perfettibili quando poniamo la nostra speranza nel Signore. E non scoraggiamoci, neanche davanti alla sofferenza e alle difficoltà, perché la Madonna ci dice che non siamo soli, molte volte le prove sono grandi grazie nella nostra vita, perché ci rendono solidali con la croce di Cristo.

Oggi le apparizioni sono un appuntamento fisso nella vita di Pedro: verso le 20.30 inizia a raccontare ai presenti la storia dell’inizio delle apparizioni, parla di qualche tema sociale o religioso alla luce della dottrina della Chiesa e recita il rosario assieme ai presenti. Al termine della "Salve Regina” cade in ginocchio, sempre con il rosario in mano e lo sguardo fisso verso l’alto. La Madonna si presenta come una ragazza di circa 20 anni, con i capelli neri e gli occhi celesti. Il colore della sua carnagione Pedro non lo sa descrivere, perché non ha mai visto nulla di simile sulla terra. È di una bellezza straordinaria, ha una voce dolce e delicata in ogni gesto, è estremamente umile e parla con grande amore. Un’esperienza che Pedro dichiara indescrivibile. Appare quasi sempre vestita di bianco, a volte con un manto azzurro, sempre scalza, e si ferma a ca. 30 cm da terra, davanti alla croce dove i fedeli depositano fiori. Avvolta da una luce intensa, la Madonna guarda tutti, a volte fissa lo sguardo su alcune persone, gesticola soavemente e parla un perfetto portoghese. Appare sempre con le mani giunte. I messaggi che Lei trasmette vengono annotati rapidamente da Pedro su alcuni fogli di carta posti su una tavoletta, sotto forma di scarabocchi di difficile lettura. Al momento dell’apparizione, Pedro afferma di non vedere né sentire nessuno, così come non sente né il caldo né il freddo. La Madonna benedice tutti i presenti e gli oggetti (rosari, candele, medagliette, immagini, ecc.) posti ai piedi della croce o presentati nel momento in cui Pedro alza il rosario che tiene in mano. Subito dopo l’apparizione, si alza in piedi e legge il messaggio a tutti.

Ciò che più stupisce, ad Anguera, è il modo sano in cui si cerca di vivere il Vangelo e di divulgare i messaggi della Madonna, senza alcun tipo di fanatismo. Pochi luoghi nel mondo vantano un’atmosfera così tranquilla e pacifica come Anguera che, nei suoi 22 anni di esistenza, si è già trasformata in una delle maggiori mete di pellegrinaggio del Nordest del Brasile e uno dei più impressionanti fenomeni di fede dell’umanità. Da quella primavera del 1987 (autunno per noi dell’emisfero boreale, ndt) il Brasile continua a ricevere grandi benedizioni attraverso tali apparizioni che, secondo quanto affermato dalla stessa Vergine Maria, saranno le ultime su questa terra. La cosa che più attira le persone ad Anguera non è il tentativo di vedere la Madonna, ma di sapere di essere visti da lei. Anguera è un luogo santo, così povero e umile che spinge a commuoversi per l’immensità di grazie che ne derivano.
Credere alle apparizioni di Anguera o a qualunque altra apparizione della Vergine Maria non è un dogma di fede, cioè: anche se fa parte dei tesori universali della fede, non è necessario credere alle apparizioni per ottenere la salvezza. Ma dai frutti si riconosce l’albero e, a tutt’oggi, tali frutti sono incalcolabili.


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Civitavecchia:

LA MADONNA PIANGE LACRIME DI SANGUE

Tutto comincia giovedì 2 febbraio 1995, alle ore 16.20. Jessica Gregori prima, e poi il papà Fabio, vedono la statuina della Madonna, posta in una nicchia del loro giardino, lacrimare sangue. Nella sua testimonianza del 6 maggio 1995, Fabio Gregori racconta: «...alle 16.20 sono di nuovo uscito, con Davide in braccio e Jessica stava chiudendo la porta di casa. Percorso il vialetto che è davanti alla casa, Jessica è tornata indietro e mi ha chiamato: "Papà, papà, la Madonnina piange!". Irritato, l’ho richiamata, mentre sistemavo Davide. Lei diceva: "Papà, vieni, tutto sangue!". Lei era abituata ad andare davanti alla Madonnina e portava fiori di campo all’immagine. Avvicinatomi ho visto che la Madonnina sul volto aveva un rivolino fermo sul lato destro. Sul lato sinistro, all’altezza del mento, continuava a colare. Io ho visto da quando era sotto il mento. In un primo momento mi sono preoccupato di vedere se Jessica aveva ferite, poi ho pensato a qualche segno lasciato dai fiori; poi ho toccato col dito e ho sentito un brivido e una gran vampata di fuoco. Ero colmo di gioia e piangevo. Io non avevo notato nulla nell’immagine né prima né dopo essere andato in chiesa». A quel punto i due, ancora turbati, si recano nella loro parrocchia. Fabio racconta il fatto alla moglie, Anna Maria Accorsi, che già si trovava in chiesa, e subito dopo la messa al parroco, don Pablo Martin. Il sacerdote cerca di rassicurarli e verso le ore 17.15, si reca sul luogo per constatare l’accaduto.

Nella sua relazione al vescovo, del 4 marzo 1995, don Pablo Martín racconta: «Il 2 febbraio 1995, giovedì, festa della Presentazione di Gesù al tempio, alla fine della S. Messa - qualche minuto dopo le ore 17 - Fabio Gregori venne in sagrestia, visibilmente commosso, a chiedermi di recarmi in casa sua, "perché un’immagine della Madonna SS. stava piangendo sangue". La sua commozione era dovuta, oltreché all’impressione che può causare nell’animo l’inattesa visione di un fatto del genere, anche dal timore che ciò potesse avere un significato di presagio di qualcosa di pauroso che incombesse, e anche il timore di aver fatto lui chissà quale peccato, avendo toccato col dito "il sangue" che scorreva sulla guancia della statuetta.

Dopo un quarto d’ora arrivai alla casa. Avvicinandomi alla Madonnina, in giardino, vidi subito due rivoli di un colore rosso scuro, che partendo dagli occhi scorrevano sul viso, uno fino all’orlo della veste, sotto il collo, l’altro ancora più giù, quello del lato sinistro, fino all’altezza del cuore. All’aspetto si presentavano, inizialmente, nello sgorgare dagli occhi, abbastanza acquosi, sebbene si vedevano molto ben delimitati, perché ai bordi estremi, quello che sarebbe sangue appariva come una lineetta molto nitida, grossa poco più di un capello. Man mano che scendevano, seguendo il percorso naturale del viso, diventavano due strisce di colore rosso cupo, formando ogni tanto l’ingrossamento di una goccia; il tutto in proporzione alla grandezza della statua, cioè, un rivolo di un millimetro di spessore. […] Il rivolo iniziale, sulla guancia sinistra, appariva notevolmente deviato in contrasto con la legge di gravità; non era disceso in verticale. In una persona viva, questa traccia avrebbe significato che il rivolo sulla guancia destra e quello sulla sinistra, oltre ad essere avvenuti in momenti diversi, avrebbero trovato la testa spostata, cioè in posizione diversa. Ciò mi fece pensare che, se fosse stata opera diartista, avrebbe potuto contravvenire distrattamente la legge di gravità in favore dell’arte; se invece fosse stata opera di un falsario, mediante un contagocce, sarebbe stato impossibile, prima di tutto, perché la statuetta era solidamente cementata e non la si poteva mettere inclinata per fare scorrere quel liquido con quel percorso, e poi, se fosse stata levata (e successivamente cementata di nuovo e in gran fretta), il percorso del "sangue" in una guancia sarebbe stato, anche in questo caso, il medesimo percorso sull’altra. Questa mancanza di logicità, che un falsario non avrebbe fatto, mi indusse a pensare che non poteva essere stato fatto da nessuno».

La statuina in questione era stata acquistata da don Pablo Martin a Medjugorje il 16 settembre 1994, in uno dei tanti negozi di souvenir di fronte alla casa dei padri francescani. Il 18 settembre la portò in regalo alla famiglia Gregori che in precedenza aveva espresso il desiderio di avere nel giardino una Madonnina, anche allo scopo di proteggersi dalle frequenti visite dei Testimoni di Geova. Si pensò come sistemarla: Fabio realizzò una nicchia e vi collocò la statuina. Nel collocarla la statuina cadde e si fece una piccola escoriazione sul velo della testa e qualche graffietto nel corpo; particolare, questo, che consentirà di escludere una sostituzione della statuina.

Le lacrimazioni verificate sono state quattordici, di cui tredici in casa Gregori e una in quella del Vescovo. E proprio la lacrimazione in casa del vescovo fu in qualche modo decisiva per attribuire credibilità al fenomeno.

Il vescovo, prima delle lacrimazioni (come appare chiaramente dal suo Diario), pur non essendo un razionalista, aveva comunque fama di non essere molto propenso ad incoraggiare devozioni popolari e tradizioni arcaiche, ma cercava bensì di fondare tra la sua gente una spiritualità tutta biblica e liturgica. Mons. Grillo stesso racconta che, in quei giorni, un suo amico Cardinale con il quale per anni aveva lavorato assieme, ebbe a commentare così la notizia delle lacrimazioni: "Povera Madonnina, dove sei andata a piangere, proprio nelle mani di Grillo? Ma quello farà di tutto per nascondere ogni cosa!".

Il giorno 13 marzo Mons. Grillo ricevette una telefonata dall’esorcista don Gabriele Amorth, il quale gli disse che «non escludeva l’influsso diabolico per tutte le altre statue che stanno piangendo in Italia, ma non per la Madonnina di Civitavecchia, pregandomi di non essere molto scettico, perché egli era venuto a conoscenza fin dalla scorsa estate da un’anima da lui diretta spiritualmente che una Madonnina avrebbe pianto a Civitavecchia e che questo segno sarebbe stato di non buon auspicio per l’Italia, ragion per cui sarebbe stato opportuno far penitenza e pregare molto...». Ma il vescovo non volle credere alle parole di don Amorth, anche se successivamente ne parlò con sua sorella Grazia.

Il 15 marzo, alle ore 8,15, dopo la celebrazione della Santa Messa e dopo la colazione, la sorella, ricordando le parole di don Amorth, chiese a Mons. Grillo di permetterle di pregare la Madonnina. Egli acconsentì di buon grado e andò a prendere la Madonnina riposta in un piccolo cestino. Incominciò, assieme a sua sorella e a suo cognato, a pregare in silenzio. Dopo qualche attimo il cognato esclamò: "Guarda, guarda, che cosa sta accadendo?". La Madonnina aveva ricominciato a lacrimare sangue dall’occhio destro.

Nella sua testimonianza del 07.06.1995, Mons. Grillo scriveva: «... guardando attentamente la statua che avevo tra le mie mani, ci siamo accorti che, sulla guancia destra della statua, vi era una grossa lacrima di sangue, la quale poi lentamente incominciò a scendere fin sotto il collo della statua, per qualche minuto e per qualche centimetro. Mia sorella, quasi terrorizzata, incominciò a piangere e a gridare (poi mi avrebbe detto che si era spaventata perché aveva visto il sottoscritto pallidissimo in viso) ed inavvertitamente toccò il sangue con un dito, che le si macchiò per qualche minuto. A notare il sangue sul dito di mia sorella fu anche l’altra suora rumena (Sr. Tereza) e mio nipote Angelo Arena, subito accorso alle grida della mamma». Quasi svenuto il vescovo si accasciò su di una sedia e venne soccorso dal Primario cardiologo di Civitavecchia, Dott. Marco di Gennaro, il quale anche lui constatò la lacrima ancora fresca.

Continua Mons. Grillo nel suo resoconto: «Le mie impressioni, di fronte all’evento, furono contrastanti: quasi di incredulità (mi sembrava incredibile quanto si verificava sotto i miei occhi, ma non era una visione; era vero e proprio sangue toccabile e concreto).

Ho chiesto subito alla Madonna la mia conversione e il rafforzamento della mia fede, mentre non ho mancato di chiedere perdono di tutti i miei peccati. In pari tempo, si è rafforzata in me la convinzione che la Madonna non sia contenta soprattutto per il sangue innocente che scorre nel mondo (aborti, piccoli innocenti uccisi, carneficine delle guerre), per i gravi disordini morali esistenti nel mondo e in particolare in Italia, nonché per la persistente visione ateistica imperante anche dopo la caduta del comunismo, ed infine per gli sbandamenti esistenti tuttora in seno alla Chiesa con più o meno malcelate ribellioni al Papa e alla Gerarchia.

La Madonna, ancora una volta come a Lourdes, a Fatima, a La Salette e a Siracusa, grida ai suoi figli: "Convertitevi e credete al vangelo, facendo penitenza".».

I Gregori sarebbero stati destinatari anche di apparizioni della Madonna, non tanto singolarmente ma in quanto famiglia. Si può dire che la Madonna si sia scelta una famiglia (lo si evince chiaramente da un messaggio del luglio 1995) - padre, madre e tre figli - e sembra certo che almeno in un'occasione sia apparsa a tutti insieme. Mentre papà Fabio e la figlia Jessica ebbero successivamente la continuità delle apparizioni anche gli altri membri sono stati toccati da qualche dono o grazia particolare. Le apparizioni della Vergine sono state precedute da voci, sogni, visioni del Signore e apparizioni angeliche. Si sono verificati inoltre vari altri segni e avvenimenti fra cui grazie che sembrerebbero di natura miracolosa, ma anche manifestazioni demoniache.

Fabio e Jessica Gregori avrebbero ricevuto anche dei messaggi dalla Madonna e dal Signore. Jessica ricevette anche dei segreti che, su richiesta della Vergine, riferì subito al vescovo. A questo proposito Mons. Grillo racconta: «Quello stesso anno [Jessica] venne da me altre quattro volte nei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre. Il padre la portava con sé in braccio; poi, chiedeva al papà di lasciarla sola con me, pregandolo di allontanarsi fuori. Mi si avvicinava, dicendomi: "Chinati (io ero seduto), perché la Madonna ti manda un messaggio che soltanto tu devi sapere". Mi raccontava naturalmente di come vedeva la Madonna. Ricordo di averla trattata sempre in maniera piuttosto rude, dicendole: "Ma va’, chi ti ha detto di raccontarmi queste frottole?". La piccola, allora si metteva subito a piangere, dicendomi fra le lacrime: "Lo sapevo che non ci avresti creduto, ma quella "Ragazza"(così le sarebbe apparsa la Madonna), mi ha detto: devi dire al vescovo, allora, di scrivere le cose che gli racconti, altrimenti avrebbe potuto dimenticare". [...]

Oggi, posso affermare che il contenuto di quei messaggi, purtroppo, successivamente si sarebbe rivelato esatto. [...] La bambina di allora ricorda perfettamente il contenuto di quei messaggi, anche se non ne comprendeva il vero significato di alcune espressioni. Ovviamente ella, secondo la consegna ricevuta allora da "quella Ragazza" (che, secondo la piccola sarebbe stata la Madonna) è tenuta al segreto. Potrebbe dire soltanto, qualora fosse interrogata, che tra lei e il vescovo ci sono dei segreti, di cui lei, però, non può parlare.

Oggi, posso dire che Jessica mi sembra una ragazza molto semplice e sincera, ma che allora, pur avendo soltanto cinque anni e mezzo, parlava come una piccola donna; tanto è vero che, dentro di me, stento tuttora a credere che, a quell’età, abbia potuto dirmi certe cose. Posso aggiungere che ella non ha mai parlato di quei segreti, neppure con il suo confessore. Ella ricorda benissimo gli stessi segreti, come ho potuto constatare, interrogandola di recente».

Nel gennaio 2005, così Jessica Gregori confermava quanto affermato dal vescovo: «Dichiaro inoltre di aver ricevuto dei messaggi, da chi non posso svelarlo, dati al vescovo, nello stesso anno e negli anni seguenti. Tali messaggi sono tenuti in segreto tra me e il vescovo, ed io non posso rivelarli perché legata all’obbligo del silenzio. L’unico che potrà rivelarli, se un giorno avrà intenzione di farlo, è soltanto il Vescovo Monsignor Girolamo Grillo. Inoltre, sempre in quegli stessi anni, dichiaro di aver ricevuto altri messaggi che riguardano principalmente la Famiglia e l’Unità di quest’ultima che in questi tempi viene distrutta dalle insidie del demonio.

Tali messaggi richiedono anche:

- Molta preghiera davanti a Gesù Eucaristia;

- Andare alla Santa Messa tutti i giorni;

- Confessarsi almeno una volta alla settimana, nel giorno del Signore;

- Recitare il Santo Rosario;

- Consacrarsi al cuore immacolato di Maria».

In un servizio televisivo dedicato al decimo anniversario degli eventi di Civitavecchia, in cui veniva intervistata anche Jessica Gregori, si è appreso che tra il 1995 e il 1996 le apparizioni della Madonna sarebbero state ben 92.

Leggendo i messaggi appare evidente un collegamento al terzo segreto di Fatima come rilevato anche da Mons. Grillo e dalla stessa Jessica Gregori. «Ma è la stessa Vergine a farlo», puntualizza Padre Flavio Ubodi (vicepresidente della commissione diocesana nominata nel 1995 da Mons. Grillo per indagare sugli eventi di Civitavecchia). «Più di una volta Ella fa riferimento esplicito alle apparizioni portoghesi». Fra l’altro con un ammonimento inquietante: «Preparatevi a vivere quanto io avevo svelato alle mie piccole figlie di Fatima».

In risposta a quanti ancora oggi sostengono che la profezia di Fatima riguardi eventi ormai solo del passato, va detto che fu Papa Benedetto XVI ad avvalorare la tesi che essa abbracci anche il presente e il futuro, quando proprio a Fatima affermò: "Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa", nel segreto "oltre questa grande visione della sofferenza del Papa, che possiamo in prima istanza riferire a Papa Giovanni Paolo II, sono indicate realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano" (Fatima, 11 maggio 2010).

Leggendo i messaggi di Civitavecchia alla luce dell’attualità, non può non colpire la loro portata profetica. La Madonna mette in guardia, da un lato dai rischi di una nuova guerra nucleare (con anticipo sul terrorismo e sulla minaccia di stati "canaglia" quali Iran e Corea del Nord che oggi ben conosciamo); e, dall’altro - con preoccupazione ancora più grande - dalla crisi di fede e dal tradimento di tanti membri del clero, una situazione tanto grave che lo stesso Papa Ratzinger, all'indomani degli scandali sulla pedofilia, proprio a Fatima ebbe a dire "la più grande persecuzione alla Chiesa non viene dai nemici di fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa" (11 maggio 2010). E ancora, dal dramma della profonda crisi che vive oggi la famiglia.

Sottolinea Padre Ubodi: « La Madonna parla esplicitamente di "apostasia nella Chiesa”, cioè dell’abiura dei contenuti fondamentali della fede. E in un messaggio arriva a dire: "Vi sto dando una dolorosa notizia. Satana si sta impadronendo di tutta l’umanità, e ora sta cercando di distruggere la Chiesa di Dio tramite molti sacerdoti. Non permettetelo! Aiutate il Santo Padre!”. Mentre, in un altro, implora i successori degli apostoli di essere annunciatori credibili della verità».

La Vergine implora la conversione a Dio, hanno spiegato Fabio e Jessica. Gli strumenti per ottenerla, come a Fatima, sono i Sacramenti, il Rosario, la consacrazione al suo Cuore Immacolato. La pace e la rinascita dell’umanità, assicura Maria, iniziano nell’unità delle famiglie, che chiama «piccola Chiesa domestica», dentro l’unità della Chiesa.

Fabio Gregori parlò, soltanto dopo le lacrimazioni, di alcuni altri fenomeni che sarebbero accaduti a casa sua ed anche di un’altra Madonnina simile a quella che aveva pianto lacrime di sangue, la quale avrebbe cominciato fin da quel tempo ad essudare una specie di olio profumatissimo. Anche il vescovo fu testimone del fenomeno dell’essudazione. Racconta Mons. Grillo: «stranamente tutto gocciolava di questo liquido che sembrava olio: l’intera grotta [dove era custodita la Madonnina; N.d.R.], l’albero sovrastante e le rose che circondavano la grotta. Successivamente ne feci raccogliere una fialetta, per affidarne l’esame scientifico al Prof. Fiori [...] Poi, lo stesso Prof. Fiori, mi mandò una relazione, in cui mi diceva di aver fatto gli esami, con questo risultato: non si tratta di olio, ma di un’essenza, il cui DNA non era né di natura umana, né di natura animale; probabilmente di natura vegetale, contenente moltissimi profumi».

Mons. Grillo si rammarica del fatto che di questo evento sembra non si voglia parlare: «Non so francamente perché la stampa ignori questo fenomeno, anche se a Civitavecchia conoscono la cosa. Credo, però, che il fenomeno sia stato fatto conoscere dalla BBC, perché questa famosa emittente televisiva internazionale (erano tutti protestanti inglesi), riprendendo il luogo dove erano accadute le lacrimazioni, si vide davanti all’improvviso questa essudazione che letteralmente traumatizzò (così mi raccontarono) gli operatori, i quali non volevano credere ai loro occhi. Il fenomeno si verifica molto spesso, ma soprattutto nelle Feste del Figlio (Natale, Pasqua, ecc.) e nelle Feste di Maria (eccetto il giorno dell’Addolorata). Tutti sanno, ma nessuno ne parla; non so il perché di questa specie di "congiura del silenzio" [...]

Neppure io personalmente, a dir la verità, riesco a comprendere questa specie di mistero. Forse, non sarebbe male che qualche persona esperta in materia ci dicesse qualcosa. Come Vescovo, infatti, non avrei nessuna difficoltà a far accedere in loco qualche persona seria che volesse studiare il fenomeno».

I TEST ESEGUITI SULLA STATUA

Il 24 febbraio 1995, il Prof. Maurizio Vincenzoni procedette ad un esame radiologico della statuetta (presso l’Istituto di Radiologia del Policlinico Gemelli) al fine di stabilire se al suo interno risultassero strutture o apparecchiature anomale. Il risultato fu del tutto negativo. La TAC, effettuata al Gemelli, confermò l’inesistenza di qualsiasi marchingegno all'interno della statua.

Il 28 febbraio, i professori Angelo Fiori e Giancarlo Umani Ronchi (interpellati in precedenza dal vescovo al fine di raccogliere dati e ricevere orientamenti per la valutazione del fenomeno) consegnarono a Mons. Grillo i risultati delle analisi effettuate sul sangue della statuina. Dopo una descrizione minuziosa degli esami e delle tecniche usate, vennero presentate le seguenti conclusioni: «Le tracce di apparenza ematica riscontrate sul volto e sul collo della statua della Madonna sottoposte al nostro esame sono risultate tracce di sangue umano maschile. L’esame macroscopico e radiologico della statua non ha evidenziato la presenza di anomalie all’infuori delle tracce ematiche».

L’INDAGINE DELLA COMMISSIONE TEOLOGICA

Dopo i primi accertamenti che facevano ritenere l’evento delle lacrimazioni meritevole di attenta considerazione, venne istituita dal Vescovo, dopo essersi consultato con i vertici della Chiesa, una Commissione teologica per studiare il fenomeno.

La Commissione, dopo aver effettuato indagini sulla famiglia Gregori, si espresse per una valutazione positiva nei loro confronti con l’esclusione di ogni intenzione di inganno. I coniugi Gregori vennero anche ascoltati direttamente da tutta la Commissione riunita, riportandone una impressione positiva. Per altro la stessa Magistratura aveva già condotto puntigliose indagini e perquisizioni, senza trovare nessun reato di frode o inganno a carico della famiglia.

Vennero verificati anche i frutti di vita che sono conseguiti all’evento. Tutti i testimoni interrogati dalla Commissione affermarono di aver avuto un cambiamento spirituale, una conversione, o un maggiore impegno di vita cristiana e di preghiera a seguito di quella esperienza. Inoltre verso la statuina nacque e si sviluppò una notevole e costante devozione, e si attestarono conversioni, risveglio di fede e di preghiera, segnalazioni di grazie ricevute.

Espletate quindi tutte le ricerche e indagini ritenute opportune per verificare la veridicità del fatto, gli undici membri della Commissione espressero, ognuno per conto proprio, un parere personale.

La verità del fatto venne da tutti riscontrata, per cui non vi era stato nessun giudizio negativo nei suoi confronti. Per quanto riguarda l’interpretazione del fatto, il parere personale risultò diversificato. Uno dei membri della Commissione affermò che "non ci sono argomenti per affermare che il fenomeno rivesta le caratteristiche di un interventosoprannaturale". Tre di essi, dopo aver escluso trucco, frode, manomissione di statua, e quindi ammesso la veridicità del fatto, si astennerodal pronunciare un giudizio circa la soprannaturalità di esso in quanto a loro avviso sarebbe stato opportuno un esame più approfondito del contesto e la lettura del senso specifico dell’evento. Pertanto il loro può essere definito parere sospensivo o dubitativo. Mentre sette membri della Commissione espressero parere affermativo o non contrario. Questi, oltre a dichiararsi a favore della veridicità dell’evento, hanno anche ritenuto di pronunciarsi, in coscienza, a favore della soprannaturalità del fatto.

Qualcuno fra i detrattori degli eventi di Pantano, ancora oggi insinua la possibilità di una "opera diabolica".Circa questa possibilità, così si esprime il celebre mariologo Stefano De Fiores: «l’opera diabolica è scartata dagli esorcisti, che hanno escluso dalla lacrimazione della Madonnina di Civitavecchia "un’origine preternaturale o demoniaca del fatto". Il vescovo stesso, quando gli fu portata la statuina il 10 febbraio, la sottopose ad un breve rituale esorcistico accertando l’assenza di presenza diabolica. Don Gabriele Amorth non ha dubbi in proposito: "Escludo nella maniera più assoluta che si tratti di un inganno del demonio, in questo caso gli elementi sarebbero stati molto diversi. Penso invece che ci si trovi davvero davanti a un miracolo".».

I FRUTTI

Pantano è diventato un vero e proprio luogo di evangelizzazione. Passato il clamore iniziale, oggi la gente accorre in maniera composta e devota da ogni dove. I pellegrini giungono da ogni parte d’Italia e dell’Estero, con decine di corriere. Ci sono persone o comitive che vengono da Spagna, Inghilterra, Stati Uniti, Messico, Filippine, Corea, Giappone, Malaysia, ma anche dai Paesi più poveri dell’America Latina e perfino dalle più lontane isole del Pacifico e dell’Oceano Indiano, unicamente per piangere i propri peccati, per confessarsi, per ritrovare la fede perduta, per domandare qualche grazia. Attualmente ci sono cinque confessori che, quasi ogni giorno, alternandosi, ascoltano le confessioni dalle ore 10 alle ore 13-14 del mattino e dalle ore 16 alle ore 20 del pomeriggio. Il tutto è accompagnato, da Celebrazioni Eucaristiche e momenti di adorazione Eucaristica.

Davanti all’immagine della Madonnina si verificano continuamente moltissime conversioni. Lo attestano i sacerdoti in servizio presso il confessionale che quotidianamente accolgono persone, le quali dopo numerosi anni sentono nascere il desiderio di riavvicinarsi ai sacramenti. I numerosi ex-voto custoditi in un ambiente attiguo alla chiesa e due cassette di sicurezza piene di oggetti d’oro vogliono testimoniare le grazie ricevute. Inoltre vengono custoditi più di quaranta registri, di circa cento pagine ciascuno, dove in questi dieci anni gli stessi fedeli hanno annotato le grazie ricevute, la lode o il ringraziamento a Dio e alla Vergine, le richieste di protezione per se stessi o per le famiglie.

Circa un migliaio di famiglie dissestate, a causa di divorzi o separazioni si sono ricomposte. Tante donne hanno ottenuto lì la maternità desiderata e poi vi ritornano per battezzare il loro bambino. Molti, infine, hanno chiesto il battesimo, anche ex musulmani.

Anche esorcisti hanno visitato la Madonnina, passando ore in preghiera davanti ad essa. Don Augusto Baldini ricorda in particolare le «soste oranti di padre Davide Falcioni, agostiniano, di padre Gabriele Amorth, di padre Tardif… Anche tanti vescovi e cardinali».

Man mano che passa il tempo si nota che la devozione non soltanto continua, ma si "purifica". Si assiste ad un aumento qualitativo dei pellegrini, che sono spinti non più dalla curiosità ma da intenzioni più profonde.

È ormai certo che anche Papa Giovanni Paolo II credesse nelle lacrime di sangue della Madonnina di Civitavecchia. A seguito delle lacrimazioni del febbraio e marzo 1995 ilSanto Padre ebbe a dire: «se la Madonna piange dobbiamo consolarla». Fu lui a inviare a Civitavecchia il cardinale Andrzej Maria Deskur con la seconda Madonnina da offrire in dono alla famiglia Gregori.



LA STATUA CON CORONA E ROSARIO DONATA DA GIOVANNI PAOLO II


Leggendo i messaggi di Civitavecchia alla luce dell’attualità, non può non colpire la loro portata profetica. La Madonna mette in guardia, da un lato dai rischi di una nuova guerra nucleare (con anticipo sul terrorismo e sulla minaccia di stati "canaglia" quali Iran e Corea del Nord che oggi ben conosciamo); e, dall’altro - con preoccupazione ancora più grande - dalla crisi di fede e dal tradimento di tanti membri del clero, una situazione tanto grave che lo stesso Papa Ratzinger, all'indomani degli scandali sulla pedofilia, proprio a Fatima ebbe a dire "la più grande persecuzione alla Chiesa non viene dai nemici di fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa" (11 maggio 2010). E ancora, dal dramma della profonda crisi che vive oggi la famiglia.

Papa Wojtyla volle avere la statuina con sé in Vaticano per venerarla. Monsignor Grillo venne convocato a Roma, nel palazzo apostolico, dal segretario del pontefice con la richiesta di portare con sé la Madonnina. Il Papa si raccolse in preghiera davanti ad essa. Anche se questa venerazione avvenne in forma assolutamente privata e senza alcuna pubblicità, ciò dimostra che Karol Wojtyla credeva che quanto accaduto a Civitavecchia fosse un fenomeno autentico. Fu proprio lui a chiedere a monsignor Grillo - inizialmente contrarissimo all’evento - di essere più possibilista sull'ipotesi soprannaturale. Il Papa riteneva quello delle lacrime di Maria un messaggio importante per la Chiesa e per il mondo.

E cinque anni dopo, volle lasciare un attestato che provasse questa venerazione: una lettera di due pagine, datata 8 ottobre 2000, dell’allora vescovo di Civitavecchia, Girolamo Grillo, che porta oltre alla sua firma anche quella autografa del Pontefice. Nel documento si racconta che l’11 giugno 1995 Papa Wojtyla volle venerare la statua in Vaticano, e soprattutto si rivela che l’Atto di Affidamento alla Madonna - da lui effettuato l’8 ottobre 2000, durante il Giubileo - venne fatto anche in ossequio alle richieste fatte dalla Vergine a Civitavecchia In quell'Atto il Papa affidava a Maria il futuro dell'umanità, dal momento che «oggi come non mai l'umanità è a un bivio». In Vaticano il Papa mise personalmente una piccola corona sulla testa della statua delle lacrime e avvolse alle sue piccole mani di gesso un rosario da lui benedetto: quello stesso rosario che la statuina tiene in mano oggi, nella chiesetta-santuario di Sant’Agostino. Una copia della testimonianza scritta è oggi conservata in Segreteria di Stato. Pare che il Papa polacco si sia anche recato di nascosto a Civitavecchia per pregare la Madonna.

Di Papa Giovanni Paolo II, la Madonna di Civita-vecchia disse in uno dei messaggio che è stato il dono più grande che Gesù poteva dare all'umanità e che era stato ottenuto dal suo Cuore Immacolato. A lui poi rivolse anche un segreto.

In un'intervista di Avvenire (del febbraio 2005) Mons. Grillo parlando di Giovanni Paolo II dichiarò : «Nel corso dell'ultima visita ad limina il Santo Padre mi ha chiesto dell'eventualità di costruire un santuario. Gli ho detto che ero pronto a farlo, ma gli ho anche chiesto di aiutarmi ad aprire a Civitavecchia una casa delle suore di Madre Teresa di Calcutta. Vorrei, infatti, che i frutti spirituali e materiali di un santuario vadano anche e soprattutto a favore dei poveri».

Ma perché piange Maria? Scrive a questo proposito Stefano De Fiores: «Le lacrime di Maria a Civitavecchia devono essere considerate sullo sfondo del pianto di Gesù su Gerusalemme e delle lacrime versate nel Getsemani nel contesto della sudorazione di sangue. In tal modo esse appaiono riflesso e continuazione di tale pianto, assumendo una dimensione cristologica altamente significativa. [...] Maria piange, come ha fatto Gesù, per lanciare alla società un ultimo monito a non rifiutare il regno di Dio e a non respingere ostinatamente il messaggio evangelico. Il suo è un pianto estremamente serio, pregno di tristi presagi, un richiamo a non respingere gli inviti divini onde non incorrere nella rovina».

 

Messaggi e apparizioni

Le ben note lacrimazioni di sangue e le trasudazioni di olio profumato non sono gli unici fenomeni registrati a Civitavecchia. Sia Jessica Gregori che suo padre Fabio in più occasioni hanno affermato che ci sono state delle apparizioni della Madonna durante le quali sono stati dati anche dei messaggi. Ne riportiamo solo alcuni stralci, tratti dal libro di Padre Flavio Ubodi "La Madonna di Civitavecchia", avvertendo che essi non hanno ricevuto ancora alcun riconoscimento ufficiale della Chiesa e quindi possono essere accettati o meno senza che ne sia compromessa la propria coscienza. È da segnalare che i primi messaggi provengono da una voce maschile e soltanto dal contenuto si può capire se è la voce di Gesù o del Padre.

"Sei uno dei miei prediletti; ti manderò un angelo per mostrarti ciò che deve accadere tra breve. Beato chi avrà custodito e predicato le parole profetiche della Chiesa di Dio, nostro Padre, che tramite la nostra mamma celeste, la Madonna, ci prepara la strada per intercedere presso nostro Padre, Dio.
Non abbandonare mai i sacramenti, la Confessione, la preghiera, il digiuno e il corpo di Cristo Gesù nella Santa Messa, perché la mia venuta sarà molto presto”. (Voce udita da Fabio Gregori ad Assisi il 15 maggio 1995, pag. 66)

"Sull’umanità sta per incombere una tragedia molto brutta che si sta avvicinando. Non si sta accorgendo che sta per entrare in una guerra mondiale che può essere fermata. Ciò che ti dico è un messaggio che il Santo Padre, il papa già sa tramite un’altra mia figlia. Fermate questa guerra! Avete le armi più potenti di quelle usate, che sono l’amore, le preghiere, l’umiltà, il Rosario e la vera conversione dei vostri cuori verso Dio tramite la nostra Madre Celeste che vi sta stringendo tutti tra le braccia, vicino al suo Cuore Immacolato. Vi supplico, non permettete più che pianga ancora il Mio sangue per tutti i figli che si allontanano dal suo Cuore Immacolato [...]”. (Voce udita da Fabio Gregori il 19 maggio 1995, pag. 67)

"Sentii la voce della Madonna: «Pregate, convertitevi, perché io vengo ancora per un anno e se non mi ascoltate poi non ci sarà più tempo». Poi mi spiegò che mancava ancora una lacrimazione e si sarebbe conclusa la corona del Rosario, tutti e quindici i misteri. Poi proseguì sempre la voce: «Pregate, convertitevi ritornate a Me, state per entrare in una guerra nucleare».”. (Voce udita da Annamaria Gregori nel mese di giugno del 1995, pag. 82).

"Caro figlio, vi sto dando una dolorosa notizia. Satana si sta impadronendo di tutta l'umanità, e ora sta cercando di distruggere la Chiesa di Dio tramite molti sacerdoti. Non permettetelo! Aiutate il Santo Padre! Satana sa che il suo tempo sta per finire, perché mio Figlio Gesù sta per intervenire. Vi prego aiutatemi non fate intervenire mio figlio Gesù, perché io, vostra Madre, voglio salvare tantissime anime e portarle da mio figlio e non lasciarle a Satana. Pregate perché Dio nostro Padre mi conceda ancora del tempo, perché questo è l'ultimo periodo concessomi da Dio. Il mio mantello ora è aperto a tutti voi tutto pieno di grazie, per mettervi tutti vicino al mio Cuore Immacolato. (Esso) si sta per chiudere, poi il mio figlio Gesù sferrerà la sua giustizia divina. Incombe sul Santo Padre, mio figlio, un pericolo, un attacco feroce di Satana, poiché lui, vero e santo mio figlio, sta aprendo le porte dei cuori della vera Chiesa di Dio e Satana non vuole [...]”. (Apparizione della Madonna, 30 luglio 1995)

"[...] Convertitevi miei dolci figli, perché il tempo sta per finire. Aiutatemi, siate umili di cuore, caritatevoli, tornate a essere il vero popolo di Dio con un unico cuore che pulsa raggi di luce del Signore per diffonderli in tutto il mondo, per aiutarmi a distruggere le tenebre. Pregate con amore”. (Apparizione della Madonna nel giardino di casa, 25 agosto 1995)

"Figli cari, piango perché vi sto parlando in ogni parte del mondo donandovi segni straordinari, ma voi non mi ascoltate. Mi sto presentando a voi in ogni forma, ma non mi accettate con vero amore nei vostri cuori. Le mie lacrime le vedete come segno di curiosità, ma il vostro cuore rimane duro e non permettete che entri la luce del Signore. Dolci miei figli prediletti, consacratevi al mio Cuore Immacolato, pieno di Amore divino. Gesù vi custodisce gelosamente nel suo piano divino pieno di amore. Continuate a essere semplici, pieni di Amore per tutti. Pregate, pregate, pregate. Vi prego, accogliete questo mio accorato invito, che ancora oggi vi sto dando da questo luogo santo che Dio ha consacrato, rivolto a tutte le nazioni del mondo. Aprite il cuore e le braccia con lo stesso modo e amore con cui si abbraccia il proprio figlio, per essere pronti ad abbracciare il Cristo nello splendore della sua gloria, perché il suo grande avvento sta per arrivare. Pregate e non stancatevi mai di pregare. Dolci figli miei, amatevi, perché l'amore in Cristo mio figlio è la vostra chiave per entrare in quella porta piccola che conduce al Regno di Dio”. (Apparizione della Madonna nel giardino di casa, 26 agosto 1995)

"Figli miei, le tenebre di Satana stanno oscurando ormai tutto il mondo e stanno oscurando anche la Chiesa di Dio. Preparatevi a vivere quanto io avevo svelato alle mie piccole figlie di Fatima [...] Cari figli dopo i dolorosi anni di tenebre di Satana, ora sono imminenti gli anni del trionfo del mio Cuore Immacolato. La vostra Nazione è in grave pericolo. A Roma le tenebre stanno scendendo sempre di più sulla roccia che mio figlio Gesù vi ha lasciato per edificare, educare e far crescere spiritualmente i suoi figli. Vescovi, il vostro compito è di continuare la crescita della Chiesa di Dio, essendo voi gli eredi di Dio. Tornate a essere un solo cuore pieno di vera fede e di unità con il mio figlio Giovanni Paolo II, il dono più grande che il mio Cuore Immacolato abbia ottenuto dal Cuore di Gesù. Consacratevi tutti a me, al mio Cuore Immacolato, e Io proteggerò la vostra Nazione sotto il mio manto ora pieno di grazie. Ascoltatemi vi prego, vi supplico! Io sono la vostra Madre Celeste, vi prego non mi fate piangere ancora nel vedere tanti miei figli morire per le vostre colpe non accettandomi e permettendo che Satana agisca. Vi amo, aiutatemi, abbiamo bisogno di tutti voi, dolci figli.”. (Apparizione della Madonna nel giardino di casa)

"[...] Io vostra Madre Celeste, Madonna delle rose, Regina del Cielo, Madre delle famiglie, portatrice di pace nei vostri cuori, se mi ascoltate con vero amore, ed esaudite le mie richieste camminando nella strada che io vi traccio nella mente e nel cuore, per mezzo di voi io posso realizzare il grande Disegno Divino del grande trionfo del mio Cuore Immacolato. Vi amo tutti. Amate tutti. Perdonate sempre tutti, come fece sempre Gesù, anche quando lo crocifissero [...]”. (Apparizione della Madonna, 8 settembre 1995)



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Apparizione di Nostra Signora a Rue de Bac (torna su)
a suor Caterina Labouré


Suor CaterinaSuor Caterina (al secolo Zoe) Labouré nacque il 2 maggio 1806 nel villaggio di Fain-les-Moutiers, in Borgogna (Francia), da Pierre e Louise Labouré. Era la nona di undici figli. Sua madre morì a 42 anni, quando lei ne aveva appena dieci. Il dolore per la sua morte fu l’occasione per Caterina per accrescere la sua devozione verso la Beata Vergine Maria che lei considerava come una madre. Dopo che la sorella maggiore entrò in convento a Parigi, presso le Figlie della Carità, Caterina e sua sorella Tonine dovettero prendere il suo posto nell’aiutare il padre ad occuparsi dei fratellini e della fattoria. Nonostante il lavoro, Caterina riusciva a trovare il tempo per pregare con fervore nella vicina cappella e a coltivare la sua grande devozione per la Madonna.

Intanto il suo desiderio di entrare in convento si faceva sempre più forte. Inizialmente ebbe qualche problema a seguire la sua vocazione religiosa, soprattutto a causa della contrarietà del padre che cercò in tutti i modi di convincerla a desistere dal suo intento. Ma alla fine riuscì ad entrare nell’ordine delle Figlie della Carità, fondato da San Vincenzo de’ Paoli.
Appena pochi giorni dopo il suo ingresso nel convento, durante la novena di preparazione alla celebrazione della traslazione delle reliquie di San Vincenzo, Caterina ebbe delle visioni nelle quali vide il futuro della Francia.
Non molto tempo dopo, il 6 giugno 1830, Gesù le apparve durante la Messa. Durante il noviziato le venne concessa anche la grazia di vedere il Signore ogni volta che entrava nella cappella, e questo per nove mesi consecutivi.
Nella notte fra il 18 e il 19 luglio, e nei mesi successivi, la Madonna le apparve per affidarle la missione di far conoscere al mondo la medaglia "miracolosa".
Caterina, obbedendo al suo Direttore Spirituale, mantenne segrete per tutto il resto della sua vita le apparizioni e le rivelazioni che gli erano state fatte. Intanto in quegli anni vennero coniate e distribuite più di un milione di medaglie, ne risultarono tantissime conversioni e guarigioni miracolose. I membri della sua comunità vennero a sapere solo dopo la sua morte che era stata lei a vedere la Madonna e a ricevere la Medaglia Miracolosa.
Caterina Labouré visse sempre in silenzio e umiltà, e per ben quarantasei anni fu al servizio dei poveri dell’ospizio di Enghien a Parigi.
Morì il 31 dicembre 1876. Fu beatificata da Pio XI il 28 maggio 1933 e canonizzata nel 1947 da Pio XII. Le apparizioni della Santa Vergine vennero approvate dal vescovo nel 1836.
Dopo la morte il suo corpo venne sepolto nella cripta sotto la chiesa del convento di Rue du Bac. Nel 1933, quando fu riesumato, venne trovato incorrotto. Le sue spoglie attualmente sono esposte nella stessa cappella dove Caterina ricevette le apparizioni della Madonna, non lontano dall’urna in cui è custodito il cuore di San Vincenzo de’ Paoli.

LE APPARIZIONI

Le Apparizioni La prima apparizione avvenne nella notte fra il 18 e il 19 luglio 1830. Un angelo condusse Caterina nella chiesa del convento e qui le apparve la Madonna, che rimase seduta per due ore sulla poltrona abitualmente usata dal padre superiore. Di questa prima apparizione possediamo un rapporto scritto nel 1834 da Caterina stessa, eccolo:
"Alle undici e mezzo mi sento chiamare per nome: ‘Suor Labouré! Suor Labouré!’ Svegliatami, guardo dalla parte da dove proveniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto. Tiro la tenda e vedo un bambino vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice: ‘Venite in cappella, la Santa Vergine vi aspetta‘. Immediatamente mi viene da pensare: ‘mi sentiranno!’ Ma quel fanciullo mi risponde: ‘State tranquilla: sono le undici e mezzo e tutti dormono profondamente. Venite che vi aspetto.‘ Mi affrettai a vestirmi e seguii il bambino che era restato in piedi senza spingersi oltre la spalliera del letto.
Il fanciullo mi seguì - o meglio, io seguii lui dovunque passava - tenendosi sempre alla mia sinistra. I lumi erano accesi dappertutto dove noi passavamo, il che mi sorprendeva molto. Rimasi però assai più meravigliata all'ingresso della cappella, quando la porta si aprì, appena il bambino l'ebbe toccata con la punta di un dito. La meraviglia poi fu ancora più completa quando vidi tutte le candele e tutte le torce accese, come alla Messa di mezzanotte. Però non vedevo ancora la Madonna. Il bambino mi condusse nel presbiterio, accanto alla poltrona del Signor Direttore, dove io mi posi in ginocchio, mentre il bambino rimase tutto il tempo in piedi. Poiché mi sembrava che passasse molto tempo, ogni tanto guardavo per timore che le suore vegliatrici passassero dalla tribuna.
Finalmente giunse il momento. Il fanciullino mi avvertì, dicendomi: ‘Ecco la Santa Vergine, eccola!’. Sentii un rumore, come il fruscio di vesti di seta, venire dalla parte della tribuna, presso il quadro di San Giuseppe, e vidi la Santa Vergine che venne a posarsi sui gradini dell'altare dal lato del Vangelo. Era la Santa Vergine, ma a me sembrava Sant'Anna, solo il volto non era lo stesso. Io non ero certa se si trattasse della Madonna, ma il bambino mi disse ‘Ecco la Madonna!’.
Dire ciò che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, mi sarebbe impossibile. Mi sembrava di non riconoscere la Santa Vergine. Fu in quel momento che quel bambino mi parlò, ma non più con voce da bambino, ma come un uomo… Io, guardando la Santissima Vergine, spiccai allora un salto verso di Lei, ed inginocchiatami sui gradini dell'altare, appoggiai le mani sulle ginocchia della Santa Vergine.
Quello fu il momento più dolce della mia vita. Dire tutto ciò che provai mi sarebbe impossibile.
La Madonna mi spiegò come dovevo comportarmi col mio direttore e parecchie cose che non debbo dire. Mi insegnò il modo di regolarmi nelle mie pene e mostrandomi con la sinistra i piedi dell'altare, mi disse di andarmi a gettare ai piedi dell'altare ad espandervi il mio cuore, aggiungendo che là avrei ricevuto tutti i conforti di cui ho bisogno.
La Madonna mi disse: ‘Figlia mia, il Buon Dio vuole incaricarvi di una missione. Essa sarà per voi fonte di molte pene, ma le supererete pensando che sono per la gloria del Buon Dio. Avrete la grazia; dite tutto quanto in voi succede, con semplicità e confidenza. Vedrete certe cose, sarete ispirata nelle vostre preghiere; riferitele a chi è incaricato di guidarvi.‘
Io allora chiesi alla Santa Vergine la spiegazione delle cose che mi erano state mostrate (Caterina si riferisce ad alcune visioni avute precedentemente). E la Madonna rispose: ‘I tempi sono cattivi. Gravi sciagure stanno per abbattersi sulla Francia. Il trono sarà rovesciato. Tutto il mondo sarà sconvolto da disgrazie d'ogni specie (la Santa Vergine, dicendo questo aveva l'aspetto molto addolorato). Ma venite ai piedi di questo altare. Qui le grazie saranno sparse sopra tutte le persone che le chiederanno con fiducia e fervore: grandi e piccoli.‘
Figlia mia, io mi compiaccio di spandere le mie grazie sulla Comunità. Io l'amo molto, ma provo pena. Ci sono degli abusi: la regola non è osservata. Vi è una grande rilassatezza nelle due comunità. Dillo a colui che è incaricato di voi, benché non sia ancora superiore. Egli fra qualche tempo sarà incaricato in modo speciale della Comunità. Egli deve fare tutto il possibile per rimettere la regola in vigore, diteglielo da parte mia. Che egli vegli sulle cattive letture, sulla perdita di tempo e sulle visite. Quando la regola sarà rimessa in vigore, vi sarà una Comunità che verrà ad unirsi alla vostra.
"Sopraggiungeranno grandi mali. Il pericolo sarà grande. Ma non temete, la protezione di Dio è sempre là in una maniera particolare e San Vincenzo proteggerà la Comunità. Io stessa sarò con voi, ho sempre vegliato su di voi. Vi accorderò molte grazie. Arriverà un momento in cui il pericolo sarà grande e tutto sembrerà perduto, ma io sarò con voi. Abbiate fiducia. Avrete prove evidenti della mia visita e della protezione di Dio e di quella di San Vincenzo sulle due Comunità.
Ma non sarà lo stesso per le altre comunità. Ci saranno vittime (dicendo questo la Santa Vergine aveva le lacrime agli occhi). Ci saranno vittime nel clero di Parigi: l’Arcivescovo morirà (di nuovo la Madonna versò lacrime). Figlia mia, la Croce sarà disprezzata…Scorrerà il sangue. Apriranno di nuovo il costato di Nostro Signore…(Qui la Santa Vergine non poteva più parlare, un gran dolore le era dipinto sul volto). Figlia Mia,…il mondo intero sarà nell'afflizione.

Quanto tempo restai con la Madonna, non saprei dirlo. Tutto quello che so è che se ne andò scomparendo come un ombra che svanisce, io mi accorsi solo di qualcosa che si spegneva, e poi solo un’ombra che si dirigeva verso la tribuna, dalla parte da cui era venuta.
Alzatami dai gradini dell'altare, mi accorsi del bambino, là dove l'avevo lasciato, il quale mi disse ‘Se ne è andata!’. Rifacemmo la stessa strada, trovando sempre tutti i lumi accesi e avendo quel bambino sempre alla mia sinistra. Credo che quel bambino fosse il mio angelo custode, resosi visibile per farmi vedere la Santa Vergine, perché io infatti l'avevo molto pregato di ottenermi un tal favore. Era vestito di bianco e portava con sé una luce miracolosa, ossia era sfolgorante di luce, dell'età dai quattro ai cinque anni.
Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più sonno".


LA MEDAGLIA MIRACOLOSA


La Medaglia Miracolosa La seconda apparizione ebbe luogo nel settembre successivo e la terza, la più importante, il 27 novembre. Suor Caterina era in chiesa e stava meditando quando le apparve la Vergine vestita di bianco. Caterina descrive così la Madonna: "Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color bianco aurora... Dal capo le scendeva un velo bianco sino ai piedi. Aveva i capelli spartiti e una specie di cuffia con un merletto di circa tre centimetri di larghezza, leggermente appoggiato sui capelli. Il viso era abbastanza scoperto; i piedi poggiavano sopra un globo, o meglio, sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che una metà (in seguito Caterina dirà di aver visto anche un serpente di colore verdastro e chiazzato di giallo, sotto i piedi della Vergine).

Le sue mani, elevate all'altezza della cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo più piccolo che rappresentava l'universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo e il suo volto diventò risplendente, mentre presentava il globo a Nostro Signore.

Tutto ad un tratto le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le une più belle delle altre, le une più grosse e le altre più piccole, le quali gettavano dei raggi gli uni più belli degli altri, questi raggi partivano dalle pietre preziose; le più grosse mandavano raggi più grandi, e le più piccole raggi meno grandi, sicché tutta se ne riempiva la parte inferiore, e io non vedevo più i suoi piedi...Alcune pietre preziose non mandavano raggi… ‘Queste pietre che restano in ombra rappresentano le grazie che ci si dimentica di chiedermi‘ mi disse la Vergine.

Mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me e intesi una voce che mi disse queste parole ‘Questo globo che vedete rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia ed ogni singola persona... E la Vergine Santissima aggiunse ‘Sono il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me le domandano… In quel momento… ecco formarsi intorno alla Santissima Vergine un quadro piuttosto ovale, sul quale in alto, a modo di semicerchio dalla mano destra alla sinistra di Maria, si leggevano queste parole scritte a lettere d'oro ‘O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi.

Allora si fece sentire una voce che mi disse: ‘Fate coniare una medaglia su questo modello. Tutte le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie, specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia. All'istante mi parve che il quadro si voltasse e io vidi il rovescio della Medaglia. Vi era la lettera M sormontata da una croce senza crocifisso che aveva come base la lettera I. Più sotto poi vi erano due cuori, uno circondato da spine, l'altro trapassato da una spada. Dodici stelle infine circondavano il tutto. Poi tutto scomparve, come qualcosa che si spegne, ed io sono rimasta ripiena non so di che, di buoni sentimenti, di gioia, di consolazione".

Questi simboli della medaglia hanno ovviamente un significato ben preciso: la lettera M è l’iniziale del nome Maria, la lettera I è l’iniziale del nome Iesus (Gesù). Il cuore circondato da spine è quello di Gesù; l'altro, trapassato da una spada, è quello di Maria.
Caterina obbedendo alla richiesta della Madonna di far coniare la medaglia ne parlò con i suoi superiori, ma questi inizialmente non la presero sul serio. Nel dicembre successivo, nel corso di un’altra apparizione, Caterina ricevette nuovamente l’ordine di far coniare la medaglia, cosa che avvenne due anni dopo, quando l’arcivescovo di Parigi, Monsignor De Quelen, ne diede l’autorizzazione. I primi 1500 esemplari furono coniati il 30 giugno 1832 e i prodigi ottenuti furono subito così numerosi che la medaglia fu detta "miracolosa".

Nelle sue apparizioni la Madonna aveva chiesto anche la creazione dell’Associazione delle Figlie di Maria Immacolata, che avvenne nel 1836.


Novena della Medaglia Misericordiosa

O Vergine Immacolata, Madre di Dio e Madre nostra, con la più viva fiducia nella tua potente intercessione, umilmente ti supplichiamo di volerci ottenere le grazie che con questa Novena ti chiediamo. (Breve pausa per chiedere le grazie) O Madonna della Medaglia Miracolosa, che sei apparsa a Santa Caterina Labouré, nell’atteggiamento di Mediatrice del mondo intero e di ogni anima in particolare, noi mettiamo nelle tue mani e affidiamo al nostro cuore le nostre suppliche. Degnati di presentarle al tuo Divin Figlio ed esaudirle, se esse sono conformi, alla Divina Volontà e utili alle anime nostre. E, dopo aver innalzato verso Dio le tue mani supplichevoli, abbassale su di noi e avvolgici coi raggi delle tue grazie, illuminando le nostre menti, purificando i nostri cuori, affinché da Te guidati, raggiungiamo un giorno la beata eternità. Amen.
Preghiera Finale:Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai sentito dire che alcuno abbia fatto ricorso al Tuo patrocinio, implorato il Tuo aiuto, chiesto la Tua protezione e sia stato abbandonato. Animato da questa fiducia, anch’io ricorro a Te o Madre, Vergine delle Vergini, a Te vengo e, pentito, mi prostro davanti a Te. Non respingere, o Madre del Verbo la mia supplica, ma ascolta benigna ed esaudiscimi.
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te.


Coroncina della Medaglia Miracolosa

O Vergine Immacolata della Medaglia Miracolosa, che, mossa a pietà dalle nostre miserie, scendesti dal cielo per mostrarci quanta cura prendi alle nostre pene e quanto ti adoperi per allontanare da noi i castighi di Dio e ottenerci le sue grazie, soccorrici in questa presente nostra necessità e concedici le grazie che ti domandiamo.
Ave Maria. O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te. (tre volte).
O Vergine Immacolata, che ci hai fatto dono della tua Medaglia, quale rimedio a tanti mali spirituali e corporali che ci affliggono, come difesa delle anime, medicina dei corpi e conforto di tutti i miseri, ecco che noi la stringiamo riconoscenti sul nostro cuore e ti domandiamo per essa di esaudire la nostra preghiera.
Ave Maria. O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te. (tre volte).
Vergine Immacolata, che hai promesso grandi grazie ai devoti della tua Medaglia, se ti avessero invocato con la giaculatoria da Te insegnata, noi, pieni di fiducia nella Tua parola, ricorriamo a Te e Ti domandiamo, per a Tua Immacolata Concezione, la grazia di cui abbiamo bisogno.
Ave Maria. O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te. (tre volte).

Per saperne di più sul messaggio dell’Immacolata a Rue du Bac, sul significato e simbolo della medaglia miracolosa leggi Mese alla Medaglia Miracolosa e il suo Messaggio.



S. Massimiliano Kolbe e la Medaglia Miracolosa


San Massimiliano Kolbe Un modello gigante di apostolo dell'Immacolata e della Medaglia Miracolosa fu indubbiamente San Massimiliano Maria Kolbe. Egli potreb­be anche essere chiamato il Santo della Medaglia Miracolosa. Basti pensare il suo grande movimento mariano a raggio mondiale, la Milizia dell'Immacolata, contrassegnato dalla Medaglia Mira­colosa, che tutti i suoi membri hanno l'obbligo di portare indosso come distintivo.

"La Medaglia Miracolosa -diceva il Santo- è il segno esteriore della consa­crazione all'Immacolata ".

"Medaglia Miracolosa deve costituire un mezzo di prim'ordine nella conversione e santificazione degli altri, perché essa ci ricorda di pregare per chi non ricorre a Maria, non la conosce e la bestemmia ".

Il Santo diceva che le Medaglie Miracolose sono come i "proiettili ",le "munizioni", le "mine"; esse hanno un potenziale misterioso, capace di far breccia nei cuori murati, negli animi ostinati, nelle volontà indurite e inca­tenate al peccato. Una Medaglina può essere un raggio laser che brucia, penetra e risana. Può essere un richiamo di Grazia, una presenza di Grazia, una sorgente di Grazia. In tutti i casi, per ogni persona, illimitatamente.
Per questo San Massimiliano portava sempre con sé le Medagline, le dava a chiunque poteva, le collocava dapper­tutto, sui banchi dei negozianti, sui treni, sulle navi, nelle sale d'aspetto.
"Bisogna distribuire la Medaglia Miracolosa ovunque è possibile ai fan­ciulli..., ai vecchi e, soprattutto, ai gio­vani, perché sotto la protezione di Maria abbiano la forza sufficiente per resistere alle innumerevoli tentazioni e pericoli che oggi li insidiano. Anche coloro che non entrano mai in Chiesa, che hanno paura della Confessione, si fanno beffe delle pratiche religiose, ridono delle ve­rità della Fede, sono immersi nel fango dell'immoralità...: a tutti costoro biso­gna assolutamente offrire la Medaglia dell'Immacolata e sollecitarli perché la portino volentieri, e, contemporanea­mente, pregare con fervore l'Immaco­lata per la loro conversione ".

Personalmente, San Massimiliano non iniziava nessuna impresa anche materiale senza affidarsi alla Medaglia Miracolosa. Così, quando egli si trovo nella necessità di procurare un terreno più ampio per costruire la Città dell'Immacolata (Niepokalanow), appena adocchiato un terreno adatto, per prima cosa vi butto delle Medagline Miracolose, poi vi portò e collocò une statuetta dell'Immaco­lata. Per un intoppo imprevisto, sembrò che la cosa naufragasse; ma quasi d'incanto, alla fine, tutto si risolse cor la completa donazione del terreno a San Massimiliano. Alla scuola di queste Santo mariano dei nostri tempi dobbiamo imparare anche noi muoverci armati di questi `proiettili ". L'Immacolata voglia che noi contribuiamo efficacemente all'attuazione d quella che era una vivissima speranza d San Massimiliano, e cioè che "col tempo non vi sarà un'anima che non indossi la Medaglia Miracolosa ".

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Apparizioni di Nostra Signora In Garabandal, 1961, Spagna (torna su)

La Madonna a Garabandal
Garabandal, un piccolo paesino sulle montagne a sud di Santander, tra il 1961 e il 1965 la Madonna appare a quattro bambine di età tra gli 11 e 12 anni: Mari Cruz, Mai Loli, Jacinta e Conchita. Il numero delle apparizioni fu intorno a 2.000 e sono le più lunghe in assoluto avvenute sulla Terra: durarono finanche 8 ore.
Garabandal: La visita di un Angelo

GarabandallLa sera del 18 giugno 1961 quattro fanciulle di 11 e 12 anni giocavano insieme nella zona sud del villaggio quando udirono un rumore simile al tuono. Improvvisamente davanti a loro apparve un angelo splendente. Egli non disse niente e subito scomparve dalla loro vista. Le fanciulle meravigliate e spaventate, corsero istintivamente verso la chiesa del villaggio. I loro visi sbiancati suscitarono la curiosità della gente e l’apparizione divenne nota. Durante i dodici giorni che seguirono, l’angelo apparve ancora otto volte e poi il primo luglio parlò loro per la prima volta. "Sapete perchè sono venuto?" chiese. "Per annunciare che domani, domenica, la Vergine Maria vi apparirà come nostra Signora del Monte Carmelo." L’angelo aveva preparato in questo modo le fanciulle alla venuta della Vergine.

"L'Angelo stette due ore con noi, e ci sembrarono due secondi. Dopo ci disse: - Tornerò domani con la Vergine. E se ne andò. Che pena ci fece il fatto che ci lasciasse! La gente, molto contenta, ci domandava: Che cosa vi ha detto? E noi raccontammo ciò che ci era stato detto da Lui. La gente che veniva da fuori se ne andò assai con­vinta e molto contenta, con tanta voglia di raccontarlo a chi non era stato presente. L’angelo aveva un abito lungo, ampio e senza cin­tura, le ali di color rosa chiaro, abbastanza grandi, mol­to belle, il visetto né lungo né tondo, il naso molto bello, gli occhi neri e il colorito bruno chiaro, le mani mol­to fini, le unghie corte; i piedi non gli si vedevano."

Garabandal: Nostra Signora del Carmelo appare

GarabandalLa notizia si diffuse velocemente. Il 2 luglio molti preti furono fra i numerosi visitatori venuti da fuori che si unirono alla popolazione del villaggio per essere testimoni del grande avvenimento. Verso le diciotto le fanciulle si avviarono verso il luogo in cui erano solite vedere l’angelo e perfino prima che arrivassero la Beata Vergine apparve con due angeli, uno ad ogni fianco. Esse riconobbero uno degli angeli come l’Arcangelo San Michele, il quale era già apparso loro e l’altro era identico. Al di sopra della Vergine c’era un grande occhio che alle fanciulle parve essere l’occhio di Dio. Esse parlarono apertamente e familiarmente con la Vergine e dissero il Rosario in sua presenza. Per quattro anni consecutivi essa apparve alle fanciulle circa duemila volte e spesso più volte in un solo giorno.

"La Madonna viene con un abito bianco, un manto azzurro e una corona di piccole stelle dorate; non si vedono i suoi piedi. Le mani tese, con uno sca­polare nella destra; lo scapolare è di colore marrone. Ha i capelli lunghi e ondulati, di colore castano scuro, con la riga in mezzo. Il viso ovale, il naso al­lungato, fine, la bocca molto bella con le labbra un po' turgide. La carnagione è bruna, più chiara di quella dell'Angelo, diversa e al tempo stesso molto bella. La voce è molto strana, una voce che non so descrivere. Nessuna donna assomiglia alla Vergine, né nella voce, né in niente altro! Alcune volte porta il Bambino in braccio, piccolissimo, come un bebé appena nato, con il visetto tondo, dalla carnagione si­mile a quella della Madonna, la boccuccia piccola, i capelli un po' lunghi, biondi, le mani piccole, l'abito come una tunica azzurra."

La SS. Vergine, apparve a capo scoperto, come si usava in Palestina al tempo di Gesù, quale ideale di bellezza che si rispecchia nel volto luminoso delle veggenti. I dialoghi intercorsi fra Lei e le bambine la caratterizzavano come la mamma per eccellenza, quale figura amorevole e dolcissima, che si occupa in tutto e per tutto dei suoi figli: gioca con loro, si interessa di tutto ciò che fanno, li corregge e li educa.

Garabandal: Caratteristica delle estasi - Trances, cadute, marce estatiche

Garabandal Le apparizioni di Garabandal sono anche le più straordinarie in assoluto tra quelle mariane, sia per le caratteristiche con cui si presentò la SS. Vergine, sia per il tipo di estasi delle bambine: l'inclinazione della loro testa era tale che una qualsiasi persona sarebbe morta soffocata. Un’altra qualità notevole delle apparizioni, contemporanea alle cadute estatiche, fu la marcia estatica. Le teste all’indietro in quel modo caratteristico e senza vedere dove andavano, le fanciulle marciavano a braccetto, senza difficoltà, sia davanti che indietro, su terreno impervio e talvolta cosi velocemente che gli spettatori non potevano star loro dietro. Una testimone, la signorina Ascension De Luis, descrisse per iscritto il 18 marzo 1962, una di queste "fughe" dal villaggio, verso la cima della collina fino ad una pineta che si trovava al di sopra il villaggio: "…la fanciulla salì su per il viottolo e ridiscese all'indietro a velocità indescrivibile." Talvolta le fanciulle rassomigliavano ad aeroplani in volo mentre scorrazzavano per la radura con le braccia estese come ali toccando il suolo solo con la punta dei piedi.

Le fanciulle sapevano in anticipo delle loro visioni a causa di una serie di chiamate interne o "Llamadas", che diventavano sempre più forti in ordine progressivo. Dopo la terza chiamata esse correvano verso il viottolo nascosto in cui le visioni avevano avuto inizio, e buttandosi in ginocchio sulle pietre entravano in un trance celestiale estatico. Le teste all'indietro, pupille degli occhi dilatate e visi pieni di uno splendore angelico. Rimanevano in questa posizione pochi minuti o diverse ore, mai mostrando traccia di fatica o sforzo muscolare. Non sentivano punture di spillo, bruciature nè contatto fisico. Anche quanto luci fortissime venivano dirette sulle loro teste durante visioni notturne le pupille dei loro occhi sbarrati rimanevano dilatate. Durante i trances il peso delle fanciulle diveniva talmente eccessivo che due uomini avevano gran difficoltà a sollevare una dodicenne. Eppure esse si sollevavano a vicenda per baciare la Beate Vergine.

Col continuare delle apparizioni apparve un nuovo fenomeno — quello della caduta estatica. Mentre in estasi, sia in posizione eretta che inginocchiata, le fanciulle cadevano all’indietro fino a rimanere completamente distese sulla schiena. Non si fecero mai male e il loro vestiario non si scompose mai. In questa posizione orizzontale esse rimanevano in estasi e, senza usare le mani o spingersi in alcun modo, esse ritornavano alla posizione originale, in ginocchio o in piedi. Quando più di una delle fanciulle in stato di estasi cadevano insieme, i loro movimenti erano perfettamente sincronici. Un testimone, il Canonico Julio Porro Cardenoso, accomunò il fenomeno allo spegnere simultaneamente le luci in una grande sala di conferenze. La posizione dei corpi delle fanciulle distese al suolo dopo una caduta estatica portava il marchio del sopranaturale e fu descritta da uno spettatore come belle "sculture".

Garabandal: Il miracolo Eucaristico

Dopo che le fanciulle ebbero ripetutamente chiesto all’angelo di compiere un miracolo in modo che la gente potesse credere, questi infine acconsentì e disse alla veggente Conchita Gonzales che il 18 luglio 1962 la comunione invisibile che aveva sempre somministrato a lei (e alle sue compagne) quel giorno sarebbe visibile sulla sua lingua. Avrebbe dovuto annunciare questo con quindici giorni d’anticipo. Quando arrivò l’ora, Conchita cadde in estasi a casa sua, poi usci, girò l’angolo e cadde ginocchioni in una strada vicina. Mentre la gente le si affollava intorno, tirò fuori la lingua e lì apparve una bianca ostia brillante. Un testimone che si trovava a pochi centimetri tolse ogni dubbio di imbroglio ed affermò che, "…Non sembrò esser stata depositata lì. ma che se poteva invece descrivere come essersi materializzata, più velocemente di quanto potesse percepire l’occhio umano." Benchè solo amatore con la camera cinematografica e con il solo aiuto del flash, riuscì a filmare gli ultimi momenti del miracolo.

Garabandal: Padre Luis Marie Andreu

Padre Luis Marie Andreu Molti preti vennero al villaggio di Garabandal per osservare le fanciulle in estasi. Uno di questi era il Gesuita Luis Maria Andreu. La notte dell’8 agosto 1961, mentre Fra’ Luis guardava le fanciulle in estasi, gli fu concesso il privilegio di vedere la Santa Vergine Maria ed anche il gran Miracolo a venire. Coloro che gli erano vicini quella notte lo udirono ripetere quattro volte, "un miracolo, un miracolo!" e notarono la profonda espressione del suo viso solcato di lacrime. Fu la sola persona durante le estasi ad avere previsioni del miracolo e la sola altra persona oltre alle ragazze a vedere la Santa Vergine. Rientrando a casa con amici da Garabandal, tardi la notte dell’8 agosto, e presto la mattina dopo, esclamò:
". . . Che meraviglioso regalo mi ha fatto la Vergine! Che fortuna avere una madre come quella in cielo! non dovremmo temere il soprannaturale… Questo è il giorno più felice della mia vita!’’

Poco dopo avere pronunciato queste parole, egli morì di gioia.

Garabandal: Primo Messaggio della Vergine Maria

Tutti gli aspetti fenomenali delle apparizioni non furono fine a se stessi. Questi erano i mezzi che la Madonna usò attirare la nostra attenzione per impartirci una comunicazione urgente. Il 4 luglio 1961 diede un messaggio alle fanciulle, ordinando loro di farlo pubblico il 18 ottobre 1961. Essendo state avvertite in tempo, tremila persone si trovavano nel villaggio in quel giorno di pioggia per sentire il seguente avvertimento:

‘‘dobbiamo fare molti sacrifici, e fare molta penitenza e visitare i santi Sacramenti con frequenza. Ma sopratutto dobbiamo viver bene. Altrimenti una punizione ci colpirà tutti. La tazza è quasi colma e se non cambiamo, una grande punizione cadrà su di noi." Il desiderio della Vergine era che questo messaggio fosse universalmente conosciuto.

Garabandal: Secondo Messaggio della Vergine Maria

Verso la fine delle apparizioni, la Vergine disse alle veggenti che era dispiaciuta perchè il suo primo messaggio non era stato ascoltato. Quindi essa annunciò che avrebbe dato un secondo ed ultimo messaggio per intercessione di San Michele il 18 giugno 1965. Quel giorno, migliaia di visitatori dalla Spagna e da molti paesi stranieri invasero il piccolo villaggio per essere testimoni dell’apparizione e sentire quest’altra comunicazione della Santa Vergine:

"Perchè il mio messaggio del 18 ottobre non è stato ascoltato e non è stato reso noto al mondo, vi avverto che questo è l’ultimo. Prima la tazza era quasi colma; adesso è strapiena. Molti Cardinali, Vescovi e preti vanno verso la perdizione e stanno portando con loro molte anime. All’Eucarestia viene data una importanza sempre minore. Allontanate da voi l’ira di Dio con i vostri tentativi. Se chiedete il Suo perdono con cuore sincero, vi perdonerà. Io, vostra madre, per intercessione di San Michele Arcangelo, vi chiedo di ravvedervi. Questo è l‘ultimo avvertimento. Vi amo molto e non voglio la vostra condanna. Pregate con sincerità e vi concederemo ciò che chiedete. Dovreste fare più sacrifici. Pensate alla Passione di Gesù."

Garabandal: L'Avvertimento

Nell'apparizione della Madonna il 10 gennaio del 1965, Conchita aveva ricevuto anche l'annuncio che Dio avrebbe dato all'umanità un avvertimento perchè si decidesse di ritornare a Lui e abbandonare il peccato; dopo l'avvertimento avrebbe fatto un grande miracolo e poi, se dopo il miracolo l'umanità non fosse convertita un terribile castigo. Nell'apparizione della Madonna del 10 gennaio 1965, Conchita aveva ricevuto anche l'annuncio di un avvertimento che Dio darà all'umanità perchè si ravveda, di un grande miracolo che seguirà a breve distanza di tempo, e poi di un terribile castigo che cadrà sull'umanità se non si terrà conto di questi atti di misericordia. Su questi fatti Conchita lascia scritti alcuni appunti. Circa l'avvertimento dice:

"La Vergine me lo ha detto il 10 gennaio 1965, ai pini. Non posso dire in che cosa consisterà, perchè Ella non mi ha ordinato di dirlo. Non mi ha detto quando accadrà; so che sarà visibile in tutto il mondo; sarà opera diretta di Dio ed avrà luogo prima del miracolo. Non so se morranno persone. Solo potrebbero, nel vederlo, morire per l'impressione".

In seguito le veggenti furono intervistate ed esse ebbero modo di dare precisazioni e aggiungere nuovi particolari. Riferiamo le cose più importanti.

Conchita, 14 settembre 1965: "L'avvertimento sarà visibile nel mondo intero, per tutti, in qualsiasi luogo essi siano. Sarà come una rivelazione dei nostri peccati; sarà veduto e sperimentato dai credenti e dai non credenti, dalle genti di ogni religione. Sarà come una purificazione prima del miracolo; una catastrofe che ci farà pensare ai morti, nel senso che desidereremmo essere al loro posto piuttosto che vivere questo ammonimento".

Conchita, Ottobre 1968: "Non si tratta di un fenomeno naturale; è qualcosa di soprannaturale che la scienza non potrà spiegare, una purificazione della coscienza del mondo. Anche quelli che non conoscono il Cristo, crederanno che è un ammonimento di Dio".

Conchita, Ottobre 1973: "La cosa più importante è che il mondo intero, ognuno, riceverà un segno, una grazia, od un castigo, che potremo chiamare ammonimento. In quel momento tutti si sentiranno soli, in qualsiasi luogo si trovino, soli con la loro coscienza, soltanto davanti a Dio. Essi vedranno i loro peccati e gli effetti dei loro peccati, e tutti lo proveranno nel medesimo istante. Non si proverà alcun dolore fisico, salvo uno choc emotivo, come una crisi cardiaca. [...] Questo fenomeno non causerà danni fisici, ma ci riempirà di orrore, poichè in un preciso momento vedremo le nostre anime e i mali di cui siamo responsabili. Sarà come se fossimo in agonia, ma non moriremo per causa sua, salvo in qualche caso, forse di paura e di choc. Se anche non durasse che un momento, sarà molto terribile. Nessuno dubiterà che tutto viene da Dio e che non è di origine umana. Io ho una tremenda paura di quel giorno. La Vergine ci ha detto che l'ammonimento ed il miracolo saranno gli ultimi avvertimenti o manifestazioni pubbliche che Dio ci darà. Ecco il motivo per cui io credo che, dopo di essi, saremo vicini alla fine dei tempi (la fine dei tempi presenti, la fine della nostra epoca) ".

Mari Loli , in Luglio 1965 e in Settembre 1978: "L'Ammonimento e il Miracolo verranno entro un periodo di 12 mesi... Come tutti, ho dei peccati da rimproverarmi e siccome l'Ammonimento mi mostrerà i miei peccati, ne ho paura. Tutte le persone lo proveranno in qualsiasi luogo si trovino, qualunque sia la loro condizione o conoscenza di Dio. Sarà un esperienza personale interiore. Sembrerà che il mondo si immobilizzi; tuttavia, nessuno ne avrà coscienza, perchè tutti saranno assorti nella propria esperienza. Sarà un sentimento interiore di afflizione e dolore d'aver offeso Dio. Dio ci aiuterà a vedere chiaramente le ingiurie che gli abbiamo fatto e le cattive azioni commesse. Ci aiuterà a sentire questa pena interiore poiché quando noi facciamo qualche cosa di male, ci accontentiamo di chiedere perdono al Signore solo a fior di labbra; ma l'ammonimento ci aiuterà a sentire un profondo dolore da provarlo anche sul nostro corpo".

Ottobre 1982: "L'Ammonimento è vicino, ma non vicinissimo, per cui è probabile che la situazione dell'umanità peggiori. Allora per i preti sarà molto difficile celebrare la S. Messa; sembrerà come se la Chiesa non ci sia più. Quando verrà 'Ammonimento, tutto, in ogni luogo si fermerà un momento, e le persone penseranno soltanto a rientrare in se stesse ed a esaminarsi interiormente.

Jacinta, febbraio 1977: "L'Ammonimento è qualcosa che si vedrà innanzi tutto nell'aria in ogni parte del mondo ed immediatamente trasmesso all'interno della nostra anima. Durerà pochissimo, ma ci sembrerà lunghissimo a causa degli effetti che si manifesteranno in noi; ci troveremo dinanzi alla nostra coscienza, al bene o al male che abbiamo commesso. Poi sentiremo un grande amore per il nostro Padre Celeste e la nostra Madre e domanderemo perdono per tutte le nostre colpe... Dolorosi eventi accadranno prima dell'Ammonizione che giungerà quando la situazione si metterà al peggio, non soltanto a causa della persecuzione, ma perchè molte persone avranno cessato di praticare la religione.".

Garabandal: Il Castigo

Tre grandi eventi futuri furono annunciati dalla Santa Vergine a Garabandal. Il primo è un AVVERTIMENTO al mondo che sarà visto e sentito da tutti. Nessuno sfuggirà e nessuno dubiterà che proviene da Dio. Questo AVVERTIMENTO servirà a purificare l'umanità per il gran MIRACOLO che avverrà subito dopo in una pineta di 9 pini che sta al di sopra del villaggio di Garabandal. Conchita sa la data del MIRACOLO e la comunicherà con 8 giorni di anticipo. Tutti gli abitanti del villaggio e dintorni la vedranno. I malati guariranno, i peccatori si convertiranno e gli increduli crederanno. La Russia si convertirà come risultato del MIRACOLO. Un segno soprannaturale permanente rimarrà nella pianta dopo il MIRACOLO fino alla fine dei tempi. Se il mondo, dopo l’AVVERTIMENTO e il MIRACOLO, rimarrà immutato, allora avverrà la PUNIZIONE.

Garabandal: Il Miracolo

E' stato inoltre promesso un grande segno là a Garabandal, il più grande sulla terra, poiché là non è stata riconosciuta la SS. Vergine. Esso verrà comunicato al mondo da Conchita una settimana prima. La Madonna ha detto che avverrà tra il 7 e il 17, non compresi, e da marzo a maggio, un giovedì alle 20:30, in cui ricorre la festa di un martire dell'Eucarestia. Nello stesso giorno avverrà nella chiesa un grande avvenimento per cui si griderà: "Miracolo, Miracolo, Miracolo". Del Miracolo la Madonna ha parlato soltanto a Conchita, del quale ha scritto quanto segue:

"Ciò che riguarda il miracolo, la Vergine l'ha detto a me sola. Mi ha proibito di dire in che cosa consisterà e potrò dirne la data soltanto otto giorni prima. Ciò che posso dire è che coinciderà con un avvenimento della Chiesa e con la festività di un santo martire dell'Eucaristia; che avverrà alle 20,30 di un giovedì; che sarà visibile a tutte le persone che saranno nel villaggio o sulle vicine montagne; gli infermi che vi assisteranno saranno guariti e gli increduli crederanno. Sarà il miracolo più grande che Gesù avrà fatto per il mondo. Non sussisterà il minimo dubbio che viene da Dio e che è per il bene dell'umanità. Rimarrà un segno del miracolo ai Pini per sempre. Potrà essere filmato e ripreso in televisione.

Il castigo è condizionato secondo che l'umanità terrà conto dei messaggi della Vergine e del Miracolo. Se verrà, io so in che consisterà, perchè la Vergine me lo ha detto, ma non posso dirlo. Inoltre, io ho visto il castigo e posso assicurare che se avverrà sarà peggio che se fossimo circondati dal fuoco sopra e sotto di noi. Non so quanto tempo passerà prima che Dio ce lo mandi, dopo aver fatto il Miracolo".

Il sarà preceduto da un "Avvertimento" che può riassumersi in questi punti:

  1. porterà grande afflizione, e sarà impressionante.
  2. non verrà come castigo, ma con finalità di salvezza: "Affinché i buoni si avvicinino ancora di più a Dio e i cattivi si convertiranno e cambino".
  3. sarà un fenomeno di portata universale, poiché toccherà tutti in ogni parte del mondo.
  4. si vedrà chiaramente che si tratta di "cosa di Dio" e gli uomini davanti a questo non potranno fare altro che invocare la misericordia divina.
  5. avrà un duplice effetto, esterno ed interno; tutti lo vedranno "nel cielo" e, nello stesso tempo, ciascuno proverà in se la terribile esperienza di quel che è, veramente, il peccato: la perdita di Dio.
  6. si produrrà sicuramente prima del miracolo, ma il giorno e l'ora non sono stati rivelati.
  7. saranno tre giorni di tenebre, durante i quali non ci sarà rifugio, altra consolazione che la preghiera.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Apparizioni di Nostra Signora in Fatima, 1917, Portogallo (torna su)



Fatima: La Storia

La Beata Vergine Maria, la Madre di Dio, apparve per sei volte a tre pastorelli ("i Tre Veggenti") vicino alla città di Fatima, Portogallo, tra il 13 maggio e il 13 ottobre 1917). Apparendo ai bambini, la Beata Vergine disse loro di essere stata mandata da Dio con un messaggio per ogni uomo, ogni donna e ogni bambino vivente nel nostro secolo. Giungendo in un momento in cui la civiltà era devastata dalla guerra e da violenze sanguinarie, Essa promise che il Cielo avrebbe concesso la pace a tutto il mondo se le Sue richieste di preghiera, riparazione e consacrazione fossero state ascoltate ed eseguite.

"Se le mie richieste verranno esaudite.......vi sarà la pace"

Nostra Signora di Fatima spiegò ai bambini che la guerra è una punizione per il peccato e ammonì che Dio avrebbe ulteriormente castigato il mondo per la disobbedienza alla Sua Volontà e per la persecuzione della Chiesa, del Santo Padre e della Fede Cattolica. La Madre di Dio profetizzò che la Russia sarebbe stata scelta da Dio come "strumento di castigo", diffondendo gli "errori" dell'ateismo e del materialismo per tutta la terra, fomentando guerre, annientando nazioni e perseguitando la Fede ovunque.

"Se le Mie richieste non verranno esaudite, la Russia diffonderà i suoi errori nel mondo, provocando guerre e persecuzioni contro la Chiesa. Il buono verrà martirizzato, il Santo Padre soffrirà molto e diverse nazioni verranno annientate".

In tutte le Sue apparizioni a Fatima, la Beata Madre sottolineò ripetutamente la necessità di pregare quotidianamente il Rosario, di indossare lo Scapolare Scuro del Carmelo e di compiere atti di riparazione e sacrificio. Per prevenire l'imminente terribile castigo della Russia e per convertire "quella povera nazione", Nostra Signora richiese la solenne Consacrazione pubblica della Russia al Suo Cuore Immacolato da parte del Papa e di tutti i vescovi Cattolici del mondo. Ella chiese anche che i fedeli praticassero una nuova devozione di riparazione il primo Sabato di cinque mesi consecutivi ("i Primi Cinque Sabati").

Il nucleo del Messaggio di Nostra Signora al mondo è contenuto in ciò che in seguito venne chiamato il "Segreto" che Ella confidò ai tre piccoli veggenti nel luglio del 1917. In realtà esso è costituito da tre parti, di cui le prime due sono state rivelate pubblicamente. La prima parte del Segreto era un'orrida visione dell'inferno "dove vanno le anime dei poveri peccatori" e conteneva una pressante invocazione da parte di Nostra Signora di atti di preghiera e di sacrifici per salvare le anime. La seconda parte del Segreto profetizzava in particolare lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e conteneva la solenne richiesta della Madre di Dio della Consacrazione della Russia come condizione per la pace nel mondo. Essa prediceva anche l'immancabile trionfo del Suo Cuore Immacolato in seguito alla Consacrazione della Russia e alla Conversione "di quella povera nazione" alla Fede Cattolica.

L'ultima parte del Segreto (spesso chiamata il "Terzo Segreto") non è ancora stata divulgata, ma venne scritta da Lucia Dos Santos, l'ultima veggente di Fatima in vita, nel 1944, ed è in possesso della Santa Sede dal 1957. Fonti più informate ipotizzano che questa parte del Segreto riguardi il caos nella Chiesa Cattolica, predicendo la diffusione dell'apostasia e una perdita della fede a partire dal sesto decennio del ventesimo secolo.

"Voi avete visto l'inferno in cui vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio desidera stabilire la devozione nel mondo al Mio Cuore Immacolato. Se la gente farà ciò che chiedo, molte anime verranno salvate e vi sarà la pace".

Quando Ella confidò il Segreto di Fatima ai tre veggenti, la Beata Vergine promise anche che Dio avrebbe operato un grande miracolo l'ottobre seguente "così tutti potranno credere". Il 13 ottobre 1917, in presenza di 70.000 testimoni oculari, nel cielo sopra Fatima avvenne un miracolo nell'esatto momento e nel luogo preciso annunciato in anticipo dai fanciulli. I testimoni raccontarono che il sole sembrò effettivamente "danzare" nel cielo e cadere al suolo prima di tornare a occupare la sua normale posizione.

"Nell'ultimo mese farò un miracolo così tutti potranno credere".

Questo avvenimento è ora conosciuto come "il Miracolo del Sole" ed è stato giustamente definito come il più grande evento soprannaturale del ventesimo secolo. Come ha osservato un'importante autorità di Fatima, questo grande miracolo "non appartiene (solamente) alla sfera della Fede, né a quella della scienza, ma prima di tutto è un evento storico".

Nel 1930 la Chiesa Cattolica ha sottoscritto ufficialmente il Messaggio di Fatima "come degno di fede". I cinque papi successivi hanno mostrato pubblicamente la loro approvazione e la loro fiducia nella validità e nell'importanza cruciale delle apparizioni di Fatima. Diversi papi hanno visitato Fatima in pellegrinaggio solenne e Papa Giovanni Paolo II vi si è recato almeno una volta per ogni decennio del suo pontificato. Sua Santità ha attribuito pubblicamente a Nostra Signora di Fatima la sua salvezza in seguito al tentativo di assassinio del 1981 (che, per inciso, avvenne nel sessantaquattresimo anniversario della prima apparizione di Fatima). L'anno seguente, mentre a Fatima rendeva grazie per il Suo intervento, il Papa affermava che "il messaggio di Fatima è più importante e più pressante" oggi persino rispetto a quando Nostra Signora apparve la prima volta.

"Alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre consacrerà a me la Russia ed essa verrà convertita e verrà concesso al mondo un periodo di pace".

Da quando la Regina dei Cieli apparve a Fatima, sono state prodotte enormi quantità di libri, pamphlet, registrazioni, film e programmi video che fanno parte di un crescente movimento mondiale di Fede e devozione. La credenza nelle apparizioni di Fatima e nel pieno Messaggio di Nostra Signora è ora pieno sinonimo di un'adesione ortodossa alle dottrine, ai riti e alle pratiche tradizionali e agli insegnamenti della Chiesa Cattolica Romana. Molti teologi credono che il Messaggio di Nostra Signora sia destinato specificamente alle circostanze dure e difficili che viviamo oggigiorno, e suggeriscono che esso sia l'intervento del Cielo per salvare il mondo dalla guerra, dalla fame e dall'indigenza, la Chiesa Cattolica dall'apostasia e dal caos e milioni di anime dalla dannazione eterna. Nonostante il severo ammonimento riguardo alle terribili punizioni per il peccato e la disobbedienza, Fatima resta fondamentalmente un'affermazione di vita e di Fede e un messaggio di speranza e di pace per tutti i Cattolici e pertutti gli uomini di buona volontà in qualsiasi parte del mondo.

"Solo Io vi posso aiutare. Il Mio Cuore Immacolato sarà il vostro rifugio e la strada che vi condurrà a Dio".

L'Angelo che precedette l'apparizione della Vergine di Fátima

Prima apparizione -Nella primavera del 1916, tre piccoli pastorelli, Lucia, di 10 anni, Giacinta di 7 anni, ed il suo fratellino Francesco, lui di 9 anni, mentre stavano pascolando vicino a casa, un branco di pecore di appartenenza della loro famiglia, si avvicinò loro un Angelo. La località in cui avvenne questa visita inattesa, si chiamava "Loca do Cabeco". Dopo aver pranzato e pregato, i tre piccoli bimbi videro una luce sopra gli alberi che si estendeva ad est, il cui colore era assai più bianco della neve, sotto forma di un giovane signore, trasparente, e più luminosa del cristallo penetrato dai raggi del sole. L'Angelo si identificava subito come l'Angelo della Pace e disse ai bambini di pregare Gesù e Maria, formulando queste precise parole:

"Mio Dio, Io credo, adoro, spero e Vi amo! Vi domando perdono per tutti quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Vi amano!"

Seconda apparizione -La seconda apparizione dell'Angelo, ebbe luogo nel pieno dell'estate. I tre piccoli pastorelli spesero le loro ore di riposo all'ombra degli alberi quando, tutto d'un tratto, lo stesso Angelo apparve nuovamente con il messaggio che la preghiera e il sacrificio, avrebbero portato la pace nel loro Paese.

Pregate, pregate molto! I Cuori Santissimi di Gesù e di Maria hanno su di voi dei disegni di misericordia. Offrite costantemente all'Altissimo preghiere e sacrifici. Di tutto quello che potete, offrite un sacrificio a Dio, come atto di riparazione per i peccati da cui Egli è offeso, e come supplica per la conversione dei peccatori. Attirerete così la pace sulla vostra Patria. Io sono il suo Angelo Custode, l'Angelo del Portogallo. Soprattutto accettate e sopportate con sottomissione le sofferenze che il Signore vi manderà".

Queste parole destarono una profonda impressione nei tre bambini. Essi erano come una luce che fece capir loro che Dio è il loro amore, il valore del sacrificio e la grazia per la conversione dei peccatori. Da allora in poi, Lucia, Giacinta e Francesco iniziarono ad offrire al Signore ogni sacrificio di mortificazione.

Terza apparizione - La terza apparizione dell'Angelo deve essere avvenuta in ottobre o alla fine di settembre. I tre piccoli pastorelli stavano pregando il Rosario quando apparve l'Angelo, che teneva un calice nelle proprie mani con un'Ostia sopra di esso, dalla quale caddero dentro alcune gocce di Sangue. Lasciando sia il Calice che l'Ostia sospesi nell'aria, l'Angelo si prostrò a terra e ripetè 3 volte la seguente preghiera:

"Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Vi adoro profondamente e Vi offro il Preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui Egli stesso è offeso. E, per i meriti infiniti del Suo Sacratissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, Vi chiedo la conversione dei poveri peccatori".

Quindi, rialzatosi, prese un'altra volta il Calice e l'Ostia nelle sue mani. Poi, dette l'Ostia a Lucia, a Giacinta e a Francesco e dette loro anche il Contenuto del Calice da bere, dicendo contemporaneamente:

"Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio.

Ancora una volta, si prostrò a terra e assieme ai piccoli pastorelli, ripetè altre 3 volte la stessa preghiera: "Santissima Trinità...". Quindi scomparve.

Prima apparizione di Nostra Signora, 13 maggio 1917

Mentre i tre bambini si trovavano al pascolo in un luogo chiamato "Cova da Iria", un bagliore di luce intenso, portò la loro attenzione ad una Signora che stava in piedi nella parte più alta di una piccola quercia alluvionale. Essa era completamente vestita di un colore più brillante di un vaso di cristallo riempito di acqua frizzante, con i raggi del sole bruciante che lo trapassavano. La Signora disse loro che proveniva dal cielo e che sarebbe apparsa in quel luogo per 6 mesi consecutivi, e precisamente il giorno 13 di ciascun mese alla stessa ora.

Mentre stavo per giocare con Giacinta e Francesco, in cima al pendio della Cova da Iria, a fare un muretto intorno a una macchia, vedemmo, all'improvviso, qualcosa come un lampo. È meglio che ce n'andiamo a casa — dissi ai miei cugini — perché sta lampeggiando. Potrebbe venire un temporale. — Sì, andiamo.

E cominciammo a scendere il pendio, spingendo le pecore verso la strada. Arrivati all'incirca a metà pendio, quasi vicino a un grande leccio che c'era lì, vedemmo un altro lampo e, fatti alcuni passi più avanti, vedemmo sopra un'elce una Signora, tutta vestita di bianco, più brillante del sole che diffondeva luce più chiara e intensa di un bicchiere di cristallo pieno di acqua cristallina, attraversata dai raggi del sole più ardente. Sorpresi dall'apparizione, ci fermammo. Eravamo così vicini, che ci trovammo dentro alla luce che la circondava o che Lei diffondeva. Forse a un metro e mezzo di distanza, più o meno. Allora la Madonna ci disse:

— Non abbiate timore. Io non vi faccio del male. — Di dove siete? — le domandai. — Sono del cielo.— E che cos'è che volete da me? — Sono venuta a chiedervi che veniate qui sei mesi di seguito, il giorno 13 a questa stessa ora. Poi dirò chi sono e che cosa voglio. Poi tornerò ancora qui una settima volta. — E anch'io andrò in cielo? — Sì, ci andrai.— E Giacinta? — Anche lei. — E Francesco? — Pure, ma deve recitare molti Rosari.

Mi ricordai allora di chiedere di due ragazze che erano morte da poco. Erano mie amiche e stavano in casa mia per imparare a tessere con la mia sorella più vecchia. — Maria das Neves è già in cielo? — Sì. (Mi pare che avrà avuto più o meno sedici anni). — E Amelia? —È in purgatorio fino alla fine del mondo. (Mi pare che avrà avuto da diciotto a venti anni).

— Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze ch'Egli vorrà inviarvi, in atto di riparazione dei peccati con cui Egli è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori?— Sì, vogliamo. — Avrete dunque molto da soffrire, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto.

Fu al pronunciare queste parole («la grazia di Dio ecc.»), che aprì per la prima volta le mani, comunicandoci una luce molto intensa, come un riflesso che da esse usciva, che ci penetrava nel petto e nel più intimo dell'anima, facendoci vedere noi stessi in Dio, che era quella stessa luce, più chiaramente di quanto non ci vediamo nel migliore degli specchi. Allora, per un impulso intimo, anch'esso comunicato, cademmo in ginocchio e ripetemmo intimamente: «O Santissima Trinità, io vi adoro. Mio Dio, mio Dio, io vi amo nel Santissimo Sacramento». Passati i primi momenti, la Madonna aggiunse: «Recitate il Rosario tutti i giorni per ottenere la pace per il mondo e la fine della guerra».

Subito dopo, cominciò a elevarsi serenamente, salendo verso levante, fino a scomparire nell'immensità della distanza. La luce che la circondava apriva come un sentiero tra la massa degli astri, motivo per cui alcune volte abbiamo detto di aver visto il cielo aprirsi.

Seconda apparizione di Nostra Signora, 13 giugno 1917

I bambini furono nuovamente presenti con altre persone e avevano finito di pregare il Rosario quando la Signora riapparve. Essa disse a Lucia che doveva imparare a leggere per portare a compimento la sua missione, quella cioè di far operare Gesù sulla terra.

Dopo aver recitato il Rosario con Giacinta e Francesco ed altre persone presenti, vedemmo di nuovo il riflesso della luce che si avvicinava (e che noi chiamavamo «lampo»); e, subito dopo, la Madonna sopra l'elce, tutto come nel mese di maggio.

— Che cosa volete da me? — domandai. — Voglio che veniate qui il 13 del prossimo mese, che recitiate il Rosario tutti i giorni e che impariate a leggere. Poi dirò quello che voglio .Chiesi la guarigione di un malato. — Se si converte, guarirà durante l'anno. — Vorrei chiedervi di portarci in cielo. — Sì, Giacinta e Francesco li porterò presto. Ma tu resterai qua ancora per un po'. Gesù vuol servirsi di te per farmi conoscere e amare. Lui vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. — Resto qui sola? — domandai afflitta.

— No, figlia. E tu soffri molto per questo? Non ti scoraggiare. Io mai ti lascerò. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e il cammino che ti condurrà fino a Dio.— Fu nell'istante in cui disse queste ultime parole, che aprì le mani e ci comunicò per la seconda volta il riflesso di quella luce immensa. In essa noi ci vedevamo come immersi in Dio. Giacinta e Francesco pareva che stessero nella parte di quella luce che si elevava verso il cielo e io in quella che si diffondeva sulla terra. Davanti al palmo della mano destra della Madonna c'era un cuore circondato di spine, che pareva vi stessero conficcate. Comprendemmo che era il Cuore Immacolato di Maria, oltraggiato dai peccati dell'umanità, che voleva riparazione.

La terza apparizione di Nostra Signora, 13 luglio 1917
(Il Segreto)

"Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Vi adoro profondamente e Vi offro il Preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui Egli stesso è offeso. E, per i meriti infiniti del Suo Sacratissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, Vi chiedo la conversione dei poveri peccatori".

Quindi, rialzatosi, prese un'altra volta il Calice e l'Ostia nelle sue mani. Poi, dette l'Ostia a Lucia, a Giacinta e a Francesco e dette loro anche il Contenuto del Calice da bere, dicendo contemporaneamente:

"Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio.

Ancora una volta, si prostrò a terra e assieme ai piccoli pastorelli, ripetè altre 3 volte la stessa preghiera: "Santissima Trinità...". Quindi scomparve.


Prima apparizione di Nostra Signora, 13 maggio 1917

Mentre i tre bambini si trovavano al pascolo in un luogo chiamato "Cova da Iria", un bagliore di luce intenso, portò la loro attenzione ad una Signora che stava in piedi nella parte più alta di una piccola quercia alluvionale. Essa era completamente vestita di un colore più brillante di un vaso di cristallo riempito di acqua frizzante, con i raggi del sole bruciante che lo trapassavano. La Signora disse loro che proveniva dal cielo e che sarebbe apparsa in quel luogo per 6 mesi consecutivi, e precisamente il giorno 13 di ciascun mese alla stessa ora.

Mentre stavo per giocare con Giacinta e Francesco, in cima al pendio della Cova da Iria, a fare un muretto intorno a una macchia, vedemmo, all'improvviso, qualcosa come un lampo. È meglio che ce n'andiamo a casa — dissi ai miei cugini — perché sta lampeggiando. Potrebbe venire un temporale. — Sì, andiamo.

E cominciammo a scendere il pendio, spingendo le pecore verso la strada. Arrivati all'incirca a metà pendio, quasi vicino a un grande leccio che c'era lì, vedemmo un altro lampo e, fatti alcuni passi più avanti, vedemmo sopra un'elce una Signora, tutta vestita di bianco, più brillante del sole che diffondeva luce più chiara e intensa di un bicchiere di cristallo pieno di acqua cristallina, attraversata dai raggi del sole più ardente. Sorpresi dall'apparizione, ci fermammo. Eravamo così vicini, che ci trovammo dentro alla luce che la circondava o che Lei diffondeva. Forse a un metro e mezzo di distanza, più o meno. Allora la Madonna ci disse:

— Non abbiate timore. Io non vi faccio del male. — Di dove siete? — le domandai. — Sono del cielo.— E che cos'è che volete da me? — Sono venuta a chiedervi che veniate qui sei mesi di seguito, il giorno 13 a questa stessa ora. Poi dirò chi sono e che cosa voglio. Poi tornerò ancora qui una settima volta. — E anch'io andrò in cielo? — Sì, ci andrai.— E Giacinta? — Anche lei. — E Francesco? — Pure, ma deve recitare molti Rosari.

Mi ricordai allora di chiedere di due ragazze che erano morte da poco. Erano mie amiche e stavano in casa mia per imparare a tessere con la mia sorella più vecchia. — Maria das Neves è già in cielo? — Sì. (Mi pare che avrà avuto più o meno sedici anni). — E Amelia? —È in purgatorio fino alla fine del mondo. (Mi pare che avrà avuto da diciotto a venti anni).

— Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze ch'Egli vorrà inviarvi, in atto di riparazione dei peccati con cui Egli è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori?— Sì, vogliamo. — Avrete dunque molto da soffrire, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto.

Fu al pronunciare queste parole («la grazia di Dio ecc.»), che aprì per la prima volta le mani, comunicandoci una luce molto intensa, come un riflesso che da esse usciva, che ci penetrava nel petto e nel più intimo dell'anima, facendoci vedere noi stessi in Dio, che era quella stessa luce, più chiaramente di quanto non ci vediamo nel migliore degli specchi. Allora, per un impulso intimo, anch'esso comunicato, cademmo in ginocchio e ripetemmo intimamente: «O Santissima Trinità, io vi adoro. Mio Dio, mio Dio, io vi amo nel Santissimo Sacramento». Passati i primi momenti, la Madonna aggiunse: «Recitate il Rosario tutti i giorni per ottenere la pace per il mondo e la fine della guerra».

Subito dopo, cominciò a elevarsi serenamente, salendo verso levante, fino a scomparire nell'immensità della distanza. La luce che la circondava apriva come un sentiero tra la massa degli astri, motivo per cui alcune volte abbiamo detto di aver visto il cielo aprirsi.

Seconda apparizione di Nostra Signora, 13 giugno 1917

I bambini furono nuovamente presenti con altre persone e avevano finito di pregare il Rosario quando la Signora riapparve. Essa disse a Lucia che doveva imparare a leggere per portare a compimento la sua missione, quella cioè di far operare Gesù sulla terra.

Dopo aver recitato il Rosario con Giacinta e Francesco ed altre persone presenti, vedemmo di nuovo il riflesso della luce che si avvicinava (e che noi chiamavamo «lampo»); e, subito dopo, la Madonna sopra l'elce, tutto come nel mese di maggio.

— Che cosa volete da me? — domandai. — Voglio che veniate qui il 13 del prossimo mese, che recitiate il Rosario tutti i giorni e che impariate a leggere. Poi dirò quello che voglio .Chiesi la guarigione di un malato. — Se si converte, guarirà durante l'anno. — Vorrei chiedervi di portarci in cielo. — Sì, Giacinta e Francesco li porterò presto. Ma tu resterai qua ancora per un po'. Gesù vuol servirsi di te per farmi conoscere e amare. Lui vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. — Resto qui sola? — domandai afflitta.

— No, figlia. E tu soffri molto per questo? Non ti scoraggiare. Io mai ti lascerò. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e il cammino che ti condurrà fino a Dio.— Fu nell'istante in cui disse queste ultime parole, che aprì le mani e ci comunicò per la seconda volta il riflesso di quella luce immensa. In essa noi ci vedevamo come immersi in Dio. Giacinta e Francesco pareva che stessero nella parte di quella luce che si elevava verso il cielo e io in quella che si diffondeva sulla terra. Davanti al palmo della mano destra della Madonna c'era un cuore circondato di spine, che pareva vi stessero conficcate. Comprendemmo che era il Cuore Immacolato di Maria, oltraggiato dai peccati dell'umanità, che voleva riparazione.

La terza apparizione di Nostra Signora, 13 luglio 1917
(Il Segreto)

Sentendo delle apparizioni, vi si radunò una folla incuriosita di circa 4000 persone, quando la Signora apparve e parlò. La Signora promise di far conoscere la Sua identità e realizzare un miracolo per tutti da poter vedere in futuro.

Alcuni momenti dopo essere arrivati alla Cova da Iria, vicino all'elce, tra una numerosa folla di popolo, mentre dicevamo il Rosario, vedemmo il riflesso della luce familiare e, subito dopo, la Madonna sopra l'elce.

— Che cosa volete da me? — domandai. — Voglio che veniate qui il 13 del prossimo mese, che continuiate a recitare il Rosario tutti i giorni in onore della Madonna del Rosario per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra, perché solo Lei vi potrà aiutare. — Vorrei chiedervi di dirci chi siete, e di fare un miracolo con il quale tutti credano che Voi ci apparite. — Continuate a venire qui tutti i mesi. In ottobre dirò chi sono, quello che voglio e farò un miracolo che tutti vedranno per credere

A questo punto feci alcune richieste, che non ricordo bene quali furono. Quel che mi ricordo è che la Madonna disse che era necessario recitare il Rosario per ottenere le grazie durante l'anno. E continuò:

«Sacrificatevi per i peccatori e dite molte volte, specialmente quando fate qualche sacrificio: "O Gesù, è per vostro amore, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria"».

Prima parte del segreto: La visione dell'inferno - Mentre diceva queste ultime parole, aprì di nuovo le mani come nei due mesi passati. Il riflesso parve penetrare la terra e vedemmo come un mare di fuoco, immersi in questo fuoco i demoni e le anime come se fossero braci trasparenti e nere o abbronzate, con forma umana, che fluttuavano nell'incendio, sollevate dalle fiamme che da loro stesse uscivano insieme a nuvole di fumo, e ricadevano da tutte le parti, simili al cadere di faville nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e di disperazione, che terrorizzava e faceva tremare di paura. (Deve essere stato l'impatto con questa visione che mi fece pronunciare quel «ahi» che dicono di aver sentito da me). I demoni si distinguevano per forme orribili e schifose di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni accesi. Spaventati e come per invocare soccorso alzammo gli occhi verso la Madonna, che ci disse con bontà e tristezza:

Seconda parte - "Avete visto l'inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se faranno quello che io vi dirò, molte anime si salveranno e ci sarà pace. La guerra sta per finire, ma, se non smetteranno di offendere Dio, sotto il regno di Pio XI, ne comincerà un'altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per punire il mondo dei suoi crimini per mezzo della guerra, della fame e di persecuzioni alla Chiesa e al santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolteranno le mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace; se no, diffonderà i suoi errori nel mondo promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa; i buoni saranno martirizzati; il Santo Padre avrà molto da soffrire; varie nazioni saranno distrutte. Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia che si convertirà e sarà concesso al mondo un periodo di pace. In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede. Ecc. Questo non lo dite a nessuno. A Francesco, sì, potete dirlo".

Terza parte - Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio: "qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti" un Vescovo vestito di Bianco "abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre". Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.

Quando recitate il Rosario, dite dopo ogni mistero: "O mio Gesù, perdonateci, liberateci dal fuoco dell'inferno, portate in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose"».

Seguì un istante di silenzio e domandai: — Non volete più nulla da me? — No, oggi non voglio più nulla. — E, come al solito, cominciò a elevarsi verso levante fino a scomparire nell'immensa distanza del firmamento.

La quarta apparizione di Nostra Signora, 13 e 19 di agosto 1917

Le notizie sulle apparizioni, avevano raggiunte le autorità civili, e i bambini furono arrestati per mano dell'amministratore regionale. Questo fu nel contesto del bando dalla Chiesa Cattolica da parte delle autorità civili. Seguì poi uno sforzo intenso da parte delle Autorità Ecclesiastiche per sopprimere la storia dei bambini. Ad un certo momento, i bambini furono minacciati dalle autorità civili di essere buttati dentro l'olio bollente nel caso in cui non avessero fatto una pubblica sconfessione dei fatti accaduti e da loro stessi resi noti. Essi rifiutarono e fecero offerta di soffrire la punizione accordata loro dalle autorità civili. I bambini furono rilasciati dopo il 13 agosto, ma il19 agosto, videro ancora una volta Nostra Signora in un luogo chiamato "Valinhos".

Andando con le pecore in compagnia di Francesco e di suo fratello Giovanni, in un luogo chiamato Valinhos e intuendo che qualche cosa di soprannaturale si stava avvicinando e ci avvolgeva, supponendo che la Madonna sarebbe venuta ad apparirci, e dispiacendomi che Giacinta restasse senza vederla, chiedemmo al suo fratello Giovanni che andasse a chiamarla. Siccome non voleva andarci, gli diedi due ventini e così partì correndo. Nel frattempo, vidi insieme a Francesco il riflesso della luce, che noi chiamavamo lampo e, arrivata Giacinta, un istante dopo, vedemmo la Madonna sopra un'elce.

— Che cosa volete da me? — Voglio che continuiate ad andare alla Cova da Iria il 13 e che continuiate a recitare il Rosario tutti i giorni. L'ultimo mese farò il miracolo perché tutti credano.— Che cosa volete che si faccia con i soldi che il popolo lascia alla Cova da Iria?

— Facciano due bussole: una portala tu insieme a Giacinta e ad altre due bambine vestite di bianco; l'altra che la porti Francesco con altri tre bambini. I soldi delle bussole sono per la festa della Madonna del Rosario e quello che avanza è per la costruzione di una cappella che mi faranno fare.

— Vorrei chiedervi la guarigione di alcuni malati. — Sì, alcuni li guarirò durante l'anno.— E, assumendo un aspetto più triste: — Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno all'inferno perché non hanno chi si sacrifichi e preghi per loro. E, come al solito, cominciò ad elevarsi verso levante.

La quinta apparizione di Nostra Signora, 13 de settembre de 1917

Si era radunata una folla di circa 30.000 persone. Molte di esse cercavano di raggiungere i bambini stando sulle loro ginocchia e chiedendo ai piccoli pastorelli di porre le loro petizioni prima che l'avesse fatto Nostra Signora. Durante la preghiera del Rosario, Nostra Signora apparve

Quando l'ora fu vicina, andai con Giacinta e Francesco, tra numerose persone, che a malapena ci lasciavano camminare. Le strade erano piene zeppe di gente perché tutti volevano vederci e parlarci. Lì non c'era rispetto umano. Numerose persone, e perfino signore e signori, riuscendo ad aprirsi un varco tra la folla che si stringeva attorno a noi, venivano a prostrarsi in ginocchio davanti a noi, chiedendo che presentassimo alla Madonna le loro necessità. Altri, non riuscendo ad arrivare vicino a noi, gridavano da lontano: Per amor di Dio chiedete alla Madonna che mi guarisca il figlio che è zoppo. Un altro: che guarisca il mio che è cieco. Un altro: il mio che è sordo. Che mi riporti mio marito, mio figlio che è in guerra; che mi converta un peccatore; che mi dia la salute, perché sono tisico, ecc. ecc.

Lì apparivano tutte le miserie della povera umanità e alcuni gridavano perfino dalla cima degli alberi e dai muretti, dove salivano al fine di vederci passare. Dicendo agli uni di sì, dando la mano agli altri per aiutarli ad alzarsi dalla polvere della terra, andavamo avanti grazie ad alcuni signori che ci aprivano un passaggio tra la folla.

Quando leggo adesso nel Nuovo Testamento certe scene così affascinanti di quando Nostro Signore passava attraverso la Palestina, mi ricordo di queste a cui ancora così piccina, Nostro Signore mi ha fatto presenziare, nei poveri sentieri e strade da Aljustrel a Fatima e alla Cova da Iria. E rendo grazie a Dio, offrendogli la fede del nostro buon popolo portoghese. E penso: «Se questa gente si umilia così davanti a tre poveri bambini, solo perché ad essi è concessa misericordiosamente la grazia di parlare con la Madre di Dio, che cosa non farebbero se vedessero davanti a sé Gesù Cristo in persona?». Comunque tutto questo non c'entra niente qui; è stata più che altro una distrazione della penna che mi è andata dove io non volevo. Pazienza! Una cosa inutile in più; non la tolgo per non sciupare il quaderno.

Arrivammo finalmente alla Cova da Iria, vicino all'elce e cominciammo a dire il Rosario con il popolo. Poco dopo vedemmo il riflesso della luce e, subito dopo, la Madonna sull'elce.

— Continuate a recitare il Rosario per ottenere la fine della guerra. In ottobre verrà anche Nostro Signore, la Madonna Addolorata e del Carmine, S. Giuseppe col Bambino Gesù per benedire il mondo. Dio è contento dei vostri sacrifici, ma non vuole che dormiate con la corda, portatela solo durante il giorno.

— Mi hanno chiesto di chiedervi molte cose: la guarigione di alcuni malati, di un sordomuto. — Sì, alcuni li guarirò, altri no. In ottobre farò il miracolo perché tutti credano. — E cominciando a elevarsi scomparve, come al solito.



La sesta apparizione di Nostra Signora, 13 ottobre 1917
(Il miracolo del sole)

Una folla stimata in circa 70.000 persone, si radunò sotto un'autentica tempesta di acqua, per la promessa apparizione. Tra la folla, vi era un'infinità di persone che non credevano, oltre che i membri della stampa secolare, che si trovavano di proposito nel luogo, per riportare l'evento. Durante la preghiera del Rosario, Nostra Signora apparve e si fece conoscere come la Signora del Rosario. Essa istruì i bambini a pregare il Rosario ogni giorno e poi costruire là una cappella in Suo onore.

Uscimmo di casa abbastanza presto, tenendo conto dei ritardi dell'andata. Il popolo era presente in massa. La pioggia, torrenziale. Mia madre, temendo che quello fosse l'ultimo giorno della mia vita, con il cuore a pezzi per l'incertezza di quello che sarebbe successo, volle accompagnarmi. Durante il cammino, le scene del mese passato, più numerose e commoventi. Nemmeno il fango dei sentieri impediva a quella gente d'inginocchiarsi nell'atteggiamento più umile e supplichevole. Arrivati alla Cova da Iria vicino all'elce, spinta da un movimento interiore, chiesi al popolo di chiudere gli ombrelli per recitare il Rosario. Poco dopo vedemmo il riflesso della luce e subito dopo la Madonna sull'elce.

— Che cosa volete da me? — Voglio dirti che si faccia qui una cappella in mio onore, che sono la Madonna del Rosario, che si continui sempre a recitare il Rosario tutti i giorni. La guerra sta per finire e i soldati torneranno presto alle loro case. Io avevo molte cose da chiedervi: se guarivate alcuni malati, se convertivate alcuni peccatori, ecc. — Alcuni sì, altri no. È necessario che si correggano, che domandino perdono dei loro peccati. — E assumendo un aspetto più triste: — Non offendano più Dio Nostro Signore, che è già molto offeso.



Quindi, aprì le mani e le fece riflettere sul sole, e come salì, il riflesso della sua stessa luce continuò ad essere proiettato sul sole stesso. Durante il miracolo del sole, molti presenti caddero nel fango e nell'acqua, credendo che fosse la fine del mondo. Più tardi, molti testimoniarono che, malgrado fossero coperti di fango, essi erano completamente asciutti e senza un minimo di fango addosso, una volta alzatisi. Dal cielo caddero petali di rosa, per dissipare l'incredulità, e andarono a posarsi sui presenti. Dopo che Nostra Signora era scomparsa nell'immensa distanza del firmamento, i bambini contemplavano San Giuseppe col Bambino Gesù e Nostra Signora vestita di bianco con un manto blu, dietro il sole. San Giuseppe e Gesù Bambino, apparvero per benedire il mondo, e quindi si fecero il Segno della Croce. Quando questa apparizione finì, i bambini videro Nostra Signora e Nostra Signora dei Dolori. Nostro Signore apparve per benedire il mondo nella stessa maniera di come aveva fatto San Giuseppe. Anche questa visione svanì, lasciando spazio alla visione di Nostra Signora del Carmelo.

Le Apparizioni a Pontevedra e Tuy a Lucia

In seguito, quando Lucia era diventata suora dell'ordine di Santa Dorotea, Nostra Signora le riapparve in Spagna, nel Convento di Pontevedra, il 10 dicembre 1925. Al suo fianco, sollevato e posato su una nube luminosa, vi era un Bambino. La Santissima Vergine, pose una mano sulla spalla di Lucia. Così che fece, Lucia vide in Lei un cuore coronato di spine, che teneva nell'altra mano. Nello stesso tempo, il Bambino disse:

"Abbi compassione del Cuore Immacolato della tua Santissima Madre, coperto di spine, a causa degli uomini ingrati che in tutti i momenti Vi infiggono, senza che vi sia chi faccia un atto di riparazione per strapparle".

Quindi, la Vergine Santissima chiese la devozione dei PRIMI CINQUE SABATI. La richiesta consisteva in: pregare il Rosario meditandone i Misteri, confessarsi e ricevere la Santa Comunione, in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria.

Il 15 febbraio del 1926, il Bambino Gesù apparve nuovamente a Lucia, chiedendole se aveva già provveduto a diffondere la devozione alla Sua Madre Santissima. Lucia espletò il suo pensiero a Gesù, che era quello della difficoltà che alcune persone avevano nel confessarsi di sabato, e chiese che potesse essere valido confessarsi entro gli 8 giorni precedenti il sabato. Gesù rispose:

"Si, possono essere anche di più, purché, quando Mi ricevono, siano in grazia e abbiano l'intenzione di riparare il Cuore Immacolato di Maria". Chiesto di quelli che dimenticassero di esprimere questa intenzione, Gesù replicò: "Possono formularla nella confessione seguente, approfittando della prima occasione che avranno per confessarsi".

L'ultima visione a cui assistette Suor Lucia, ebbe luogo il 13 giugno 1929 nel Convento di Tuy, in Spagna. Suor Lucia era in cappellina da sola nella notte, mentre stava pregando le PREGHIERE DELL' ANGELO, quando tutto ad un tratto, la cappellina fu interamente illuminata da una luce soprannaturale, e sopra l'altare appariva una croce di luce che raggiungeva il soffitto. Sulla parte superiore della croce, caratterizzata da una luce ancor più abbagliante, si poté vedere il viso di un uomo ed il suo corpo fino alla cintola. Sopra il suo petto, vi era una colomba di luce e, inchiodato alla croce vi era il corpo di un altro uomo. Appena sotto la cintola, Suor Lucia vide un Calice e una grande Ostia sospesi in aria, sopra cui, stavano cadendo gocce di sangue dal Volto di Gesù Crocifisso e dalle sue stesse piaghe. Queste gocce, scendevano giù sull'Ostia e poi cadevano dentro il Calice. A fianco del braccio destro della croce, vi era Nostra Signora e, nella sua mano vi era il Suo Cuore Immacolato (era Nostra Signora di Fatima, col Suo Cuore Immacolato nella Sua mano sinistra, senza spada e senza rose, ma con una corona di spine e fiamme). Sotto il braccio sinistro della croce, grandi lettere, come quelle di un'acqua limpida e cristallina che scendevano sull'altare, formavano queste parole: "Grazia e Pietà". Suor Lucia capì che si trattava, a lei mostrato, del Mistero della Santissima Trinità. Fu da allora che Nostra Signora informò Lucia che era giunto il momento in cui desiderava che la stessa Suor Lucia rendesse noto alla Santa Chiesa il Suo desiderio di Consacrazione alla Russia, e la Sua promessa alla conversione. Questa richiesta era stata annunziata dall'Apparizione del 13 luglio del 1917, in ciò che viene chiamato il "SEGRETO DI FATIMA".



CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE - IL MESSAGGIO DI FATIMA


. La busta sigillata fu custodita dapprima dal Vescovo di Leiria. Per meglio tutelare il «segreto», la busta fu consegnata il 4 aprile 1957 all'Archivio Segreto del Sant'Uffizio.

.. Secondo appunti d'Archivio, d'accordo con l'Em.mo Card. Alfredo Ottaviani, il 17 agosto 1959 il Commissario del Sant'Uffizio, Padre Pierre Paul Philippe, O.P., portò a Giovanni XXIII la busta contenente la terza parte del «segreto di Fatima». Sua Santità «dopo talune esitazioni» disse: «Aspettiamo. Pregherò. Le farò sapere ciò che ho deciso».(1)

In realtà Papa Giovanni XXIII decise di rinviare la busta sigillata al Sant'Uffizio e di non rivelare la terza parte del «segreto».

Paolo VI lesse il contenuto con il Sostituto Sua Ecc.za Mons. Angelo Dell'Acqua, il 27 marzo 1965, e rinviò la busta all'Archivio del Sant'Uffizio, con la decisione di non pubblicare il testo.

Giovanni Paolo II, da parte sua, ha richiesto la busta contenente la terza parte del «segreto» dopo l'attentato del 13 maggio 1981. Sua Eminenza il Card. Franjo Seper, Prefetto della Congregazione, consegnò a Sua Ecc.za Mons. Eduardo Martinez Somalo, Sostituto della Segreteria di Stato, il 18 luglio 1981, due buste: - una bianca, con il testo originale di Suor Lucia in lingua portoghese; - un'altra color arancione, con la traduzione del «segreto» in lingua italiana. L'11 agosto seguente Mons. Martinez ha restituito le due buste all'Archivio del Sant'Uffizio.(2)

.. il 25 marzo 1984 in piazza San Pietro .. il Papa affida al Cuore Immacolato di Maria gli uomini e i popoli. .. Suor Lucia confermò personalmente che tale atto solenne e universale di consacrazione corrispondeva a quanto voleva Nostra Signora («Sim, està feita, tal como Nossa Senhora a pediu, desde o dia 25 de Março de 1984»: «Sì, è stata fatta, così come Nostra Signora l'aveva chiesto, il 25 marzo 1984»: lettera dell'8 novembre 1989). Ogni discussione perciò ed ogni ulteriore petizione sono senza fondamento.

Nella documentazione che viene offerta si aggiungono ai manoscritti di Suor Lucia quattro altri testi: 1) la lettera del Santo Padre a Suor Lucia in data 19 aprile 2000; 2) una descrizione del colloquio avuto con Suor Lucia in data 27 aprile 2000; 3) la comunicazione letta per incarico del Santo Padre, a Fatima il 13 maggio c.a. da Sua Eminenza il Card. Angelo Sodano, Segretario di Stato; 4) il commento teologico di Sua Eminenza il Card. Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Un'indicazione per l'interpretazione della terza parte del «segreto» era già stata offerta da Suor Lucia in una lettera al Santo Padre del 12 maggio 1982. In essa dice:

«La terza parte del segreto si riferisce alle parole di Nostra Signora: "Se no [la Russia] spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte" (13-VII-1917).

La terza parte del segreto è una rivelazione simbolica, che si riferisce a questa parte del Messaggio, condizionato dal fatto se accettiamo o no ciò che il Messaggio stesso ci chiede: "Se accetteranno le mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, ecc.".



RIVELAZIONE DELLA
PRIMA E SECONDA PARTE DEL «SEGRETO» DI FATIMA


Ho già esposto nel secondo scritto, il dubbio che mi tormentò dal 13 giugno al 13 luglio, e che in quest'apparizione svanì.

Bene. Il segreto consta di tre cose distinte, due delle quali sto per rivelare.

La prima dunque, fu la visione dell'inferno.

La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell'incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento. E grazie alla nostra buona Madre del Cielo, che prima ci aveva prevenuti con la promessa di portarci in Cielo (nella prima apparizione), altrimenti credo che saremmo morti di spavento e di terrore.

In seguito alzammo gli occhi alla Madonna che ci disse con bontà e tristezza:

Avete visto l'inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un'altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace. [Nella citata «quarta memoria» Suor Lucia aggiunge: «In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede, ecc.».]



TERZA PARTE DEL SEGRETO

LA VERSIONE UFFICIALE
dal Documento ufficiale del Vaticano

Scrivo in atto di obbedienza a Voi mio Dio, che me lo comandate per mezzo di sua Ecc.za Rev.ma il Signor Vescovo di Leiria e della Vostra e mia Santissima Madre.
Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio: "qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti" un Vescovo vestito di Bianco "abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre". Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.





 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Apparizioni di Nostra Signora in Akita, 1973, Giappone (torna su)




Apparizioni di Nostra Signora a Suora Agnes Sasagawa

Suora Agnes Sasagawa Le apparizioni di Akita, in Giappone, hanno per protagonista suor Agnese Katsuko Sasagawa entrata, a 42 anni, nel convento delle "Serve della Sacra Eucaristia". Come attestano i registri del 12 maggio 1973, la suora era completamente sorda ed irrimediabilmente incurabile. Il 12 giugno 1973, suor Agnese sente una voce (la religiosa è completamente sorda), e mentre prega vede una luce brillante provenire dal tabernacolo, questo fenomeno si verifica per diversi giorni. Il 28 giugno, sulla sua mano sinistra appare una ferita a forma di croce, è molto dolorosa e le provoca una copiosa perdita di sangue. Il 6 luglio, entra per pregare nella Cappella davanti a una statua realizzata in legno dallo scultore buddista M. Saburo Wakasa. "Quando mi avvicinai alla statua - riferisce Agnese -, sentii che la statua dava l'impressione di essere viva... era immersa nella luce e una voce risuonò nelle mie orecchie sorde". Secondo lei la Vergine le parlò esprimendo una promessa: "la tua sordità sarà guarita...". Il giorno seguente, quando le consorelle entrarono nella Cappella per pregare davanti alla Vergine, scoprirono con stupore che dalla mano destra della statua fuoriusciva del sangue. Osservarono con maggiore attenzione constatando che c'era una ferita a forma di croce identica a quella che aveva Suor Agnese. La ferita sanguinò tutti i venerdì del mese di luglio del 1973, così come avvenne con la ferita della religiosa. Di lì a poco suor Agnese riceve dalla Madonna un messaggio nel quale le viene chiesto di pregare per il Papa, i vescovi e i sacerdoti e in riparazione ai mali degli uomini.

Akita: La Statua

Akita: La Statua Il 13 Ottobre di 1974, mentre pregava davanti al Santissimo Sacramento, la Sorella Agnes guarì istantaneamente della sua sordità. Lei stessa telefonò a Monsignor Ito, il suo vescovo, e gli parlò come se non fosse mai stata sorda. Il giorno dopo, il suo medico diagnosticò facoltà normale di sentire. Però, dopo sei mesi tornò ad essere sorda. Dio le chiese che facesse l'offerta di questo sacrificio. Il giorno di Pentecoste, l'ultima domenica di Maggio di 1982, sarebbe guarita definitivamente della sua sordità, durante la benedizione col Santissimo Sacramento. Dal 4 di gennaio 1975 la statua della Madonna cominciò a lacrimare, fino al 15 di settembre 1981, per un totale di 101 volte. Monsignor Ito fu testimone oculare delle lacrime versate. Il giorno che cominciò la lacrimazione, l'angelo apparve a Suor Agnes e le disse: «Non ti sorprendere di vedere la Madonna piangere. Una sola anima che si converte è preziosa al suo Cuore. Lei manifesta il suo dolore per ravvivare la vostra fede, sempre tanto inclinata a indebolirsi. Ora che avete visto le sue preziose lacrime, per consolarla parla con valore, estendi questa devozione per la sua gloria e quella di suo Figlio.» La Madonna chiede anime riparatrici, anime oranti, per riparare i peccati contro Suo Figlio Gesù. Nostra Signora accentuò l'importanza di pregare il Rosario, e soprattutto di accettare da Dio qualunque cosa Egli possa mandare nel corso di ogni giorno (le sofferenze quotidiane) e offrirle in riparazione dei molti peccati commessi in tutto il mondo in questo tempo. Nostra Signora implorò specialmente di pregare per i vescovi, i preti e i religiosi, e in riparazione di fronte al Santissimo Sacramento.

Akita: Primo messaggio, 6 di luglio 1973

Akita (Primo venerdì del mese; una chiamata alla preghiera ed al Sacrificio per la gloria del Padre e la salvezza delle anime). Alle tre del mattino l'angelo custode le apparve, e le disse:

"Non temere. Sono quello che sta al tuo fianco e ti protegge. Vieni, seguimi. Non pregare unicamente per i tuoi peccati, bensì in riparazione per i peccati dell'umanità. Il mondo attuale ferisce il Sacratissimo Cuore di Gesù con le sue ingratitudini ed i suoi oltraggi. La ferita della mano della Santissima Vergine è molto più profonda della tua. Ora andiamo verso la cappella".

Quando arrivarono l'angelo scomparve. Lei si inginocchiò davanti all'altare, di fronte al tabernacolo, in adorazione profonda. Quindi si avvicinò alla statua della Madonna. Appena lo fece, ascoltò una voce dolce proveniente della statua. Suor Agnese era sorda, ma in una maniera miracolosa ricevette un primo messaggio della Madonna:

"Figlia mia, mia novizia, mi hai obbedito bene abbandonando tutto per seguirmi. E’ dolorosa l’infermità alle tue orecchie? La tua sordità sarà guarita, stanne certa. La ferita alla tua mano ti fa soffrire? Prega in riparazione ai peccati degli uomini. Ogni persona in questa comunità è la ma insostituibile figlia. Recitate bene la preghiera delle Serve dell’Eucaristia? Allora recitiamola insieme:

Preghiera:'Sacratissimo Cuore di Gesù, realmente presente nella Santa Eucaristia, io consacro il mio corpo e la mia anima per essere interamente uniti con il Tuo Cuore che viene sacrificato in ogni istante in tutti gli altari del mondo, dando lode al Padre e invocando la venuta del Suo Regno. Ti prego, ricevi l’umile offerta di me stessa. Usami come desideri per la gloria del Padre e per la salvezza delle anime. Santissima Madre di Dio, non farmi essere separata dal tuo Divino Figlio. Ti prego, difendimi e proteggimi come tua figlia particolare. Amen".

Alla fine della preghiera la voce dice:

"Prega molto per il Papa, i vescovi e i preti. Dal momento del tuo Battesimo hai sempre pregato per loro con fede. Continua a pregare molto, moltissimo. Racconta al tuo superiore tutto quello che è successo oggi e obbedisci a tutto ciò che ti dirà. Egli ha chiesto che tu preghi con fervore".

Akita: Secondo messaggio, 3 di Agosto 1973

Akita (Primo venerdì del mese: un invito alla preghiera, la penitenza ed i sacrifici per addolcire l´ira del Padre.)

"Figlia mia, mia novizia, ami il Signore? Se ami il Signore ascolta quello che ho da dirti. E’ molto importante. Lo riferirai al tuo superiore. Molti uomini in questo mondo fanno soffrire il Signore. Io desidero anime che lo consolino per placare la collera del Padre Celeste. Desidero, con Mio Figlio, anime che dovranno riparare, per mezzo della loro sofferenza e della loro povertà, per i peccatori e gli ingrati. Affinché il mondo possa conoscere la Sua ira, il Padre Celeste si sta preparando a infliggere un grande Castigo su tutta l’umanità.

Con Mio Figlio sono intervenuta tante volte per placare l’ira del Padre. Ho impedito l’arrivo di calamità offrendogli le sofferenze del Figlio sulla Croce, il Suo prezioso sangue e le anime dilette che Lo consolano formando una schiera di anime vittime. Preghiera, penitenza e sacrifici coraggiosi possono attenuare la collera del Padre. Io desidero anche questo dalla vostra comunità…che ami la povertà, che si santifichi e preghi in riparazione per l’ingratitudine e le offese di tanti uomini. Recitate la preghiera delle Serve dell’Eucarestia consapevoli del suo significato. Mettetela in pratica; offrite in riparazione per i peccati tutto ciò che Dio può mandare. Fai in modo che tutte si sforzino, secondo le capacità e la posizione, di offrirsi interamente al Signore. Anche in un istituto secolare la preghiera è necessaria. Già le anime che vogliono pregare stanno per essere radunate. Senza dare troppa importanza alla forma, siate fedeli e ferventi nella preghiera per consolare il Maestro".

E dopo un attimo di silenzio:

"Quello che pensi in cuor tuo è vero? Sei sinceramente decisa a diventare la pietra scartata? Mia novizia, tu che desideri appartenere senza riserve al Signore per diventare la degna sposa dello Sposo, fai i tuoi voti sapendo che devi essere appesa alla croce con tre chiodi. Questi tre chiodi sono: povertà, castità e obbedienza. Dei tre l’obbedienza è fondamentale. Nel totale abbandono, fatti guidare dal tuo superiore. Egli saprà come capirti e indirizzarti".

Akita:Tercero Mensaje, 13 de Octubre de 1973 (Il Castigo)

(Anniversario dell’ultima apparizione di Fatima):

"Mia cara figlia, ascolta bene ciò che ho da dirti. Ne informerai il tuo superiore".

Dopo un attimo di silenzio la Madonna continua dicendo:

"Come ti ho detto, se gli uomini non si pentiranno e non miglioreranno se stessi, il Padre infliggerà un terribile castigo su tutta l’umanità. Sarà un castigo più grande del Diluvio, tale come non se ne è mai visto prima. Il fuoco cadrà dal cielo e spazzerà via una grande parte dell’umanità, i buoni come i cattivi, senza risparmiare né preti né fedeli. I sopravvissuti si troveranno così afflitti che invidieranno i morti. Le sole armi che vi resteranno sono il Rosario e il Segno lasciato da Mio Figlio. Recitate ogni giorno le preghiere del Rosario. Con il Rosario pregate per il Papa, i vescovi e i preti. L’opera del diavolo si insinuerà anche nella Chiesa in una maniera tale che si vedranno cardinali opporsi ad altri cardinali, vescovi contro vescovi. I sacerdoti che mi venerano saranno disprezzati e ostacolati dai loro confratelli…chiese ed altari saccheggiati; la Chiesa sarà piena di coloro che accettano compromessi e il Demonio spingerà molti sacerdoti e anime consacrate a lasciare il servizio del Signore. Il demonio sarà implacabile specialmente contro le anime consacrate a Dio. Il pensiero della perdita di tante anime è la causa della mia tristezza. Se i peccati aumenteranno in numero e gravità, non ci sarà perdono per loro.

Con coraggio, parla al tuo superiore. Egli saprà come incoraggiare ognuna di voi a pregare e a realizzare il vostro compito di riparazione. E’ il vescovo Ito, che dirige la vostra comunità".

E dopo aver sorriso aggiunge:

"Hai ancora qualcosa da chiedere? Oggi sarà l’ultima volta che io ti parlerò in viva voce. Da questo momento in poi obbedirai a colui che ti è stato inviato e al tuo superiore. Prega molto le preghiere del Rosario. Solo io posso ancora salvarvi dalle calamità che si approssimano. Coloro che avranno fiducia in me saranno salvati".

Apparizioni approvate dalla Chiesa

Il 22 Aprile di 1984, Monsignore John Shojiro Ito, Vescovo di Niigata, dichiarò che le apparizioni di Akita sono di origine soprannaturale, ed autorizzò in tutta la Diocesi la venerazione della Santa Madre di Akita. nel giugno del 1988, l'allora Cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, diede un giudizio definitivo a beneficio dell'apparizione di Akita ed i suoi messaggi, considerandoli autentici e degni di essere creduti. Disse anche: "Il messaggio di Akita è il messaggio di Fatima."

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Apparizioni della Vergine Maria, 1531, Guadalupe, Messico  (torna su)
Il documento più importante a nostra disposizione sulla Madonna di Guadalupe è il "Nican Mopohua", scritto in nahuatl, la lingua degli aztechi, da Antonio Valeriano, indigeno colto (conosceva lo spagnolo e il latino). Questo testo sembra risalire al 1545 al massimo. E' stato tradotto in castigliano da Luis de la Vega e stampato nel 1649. La storia di questa manifestazione mariana si compone di un ciclo di apparizioni, come qui appresso viene riportato.

La prima apparizione

Nel dicembre del 1531, un sabato, molto presto, tornando dalla messa, in un luogo chiamato Tepeyac, Juan Diego sentì dei canti di uccelli meravigliosi. Di tanto in tanto questi canti si fermavano e allora la montagna sembrava rispondere. Poi si sentì chiamare per nome: "Juanito, Juan Diego”. Spinto dalla curiosità, osò allora avventurarsi fino alla cima della montagna. Là vide la santa Vergine, Madre di Dio, che lo attendeva. Ella gli chiese di recarsi dal vescovo per raccomandargli di costruire in quello stesso luogo una chiesa dove Ella avrebbe potuto ricevere le preghiere e confortare le sofferenze dei suoi figli terreni. Juan andò dal vescovo e riferì il messaggio ricevuto ma questi lo liquidò in fretta dicendogli di "tornare un altro giorno”; ora non aveva tempo, un'altra volta l'avrebbe ascoltato più a lungo.

Seconda apparizione

Lo stesso giorno Juan Diego tornò sul luogo dove aveva visto la Madre di Dio e le raccontò del rifiuto del vescovo. Le spiegò che, se veramente voleva che il vescovo accettasse la sua richiesta, era meglio che si servisse di una persona più importante di lui. Ma la Madre di Dio insistette: "No, ho scelto te: torna domani dal vescovo”. Juan promise di tornare la sera del giorno dopo con la risposta del vescovo. La domenica presto Juan andò alla messa e subito dopo il vescovo, che questa volta lo ascolta, lo interroga e alla fine gli dice di chiedere alla santa Vergine un segno. Subito dopo la partenza di Jnan Diego, gli manda dietro dei servitori con l'incarico di spiarlo. Costoro però finiscono per perdere le tracce di Juan e allora tornano dal vescovo mettendolo in guardia contro Juan Diego e dicendo di non aver veduto più lui né la Santa Vergine, che lui diceva di aver visto.

Terza apparizione

Juan Diego porta la risposta del vescovo la domenica sera. La Madre di Dio gli dice allora: "Torna domani, lunedì, molto presto. lo ti darò il segno richiesto dal vescovo”.Ma la domenica sera, tornando a casa, Juan scopre che suo zio é gravemente ammalato. Questi lo supplica di andare al più presto a cercare un medico e quindi il lunedì mattina Juan Diego non può andare dalla Vergine; invece va a cercare un medico per suo zio e torna con lui a casa per curarlo. Ma il lunedì sera lo zio sta peggio e gli dice: "Sto morendo; vammi a cercare un prete a Tlatilólco”

Quarta apparizione

Il martedì mattina, molto presto, Juan Diego parte per Tlatilolco e, per evitare di passare per il luogo dove aveva visto la Madre di Dio, che avrebbe potuto trattenerlo di nuovo, prende un'altra strada. Ma è tutto inutile: Lei lo aspettava poco distante, proprio in mezzo alla strada. Juan Diego cerca di giustificarsi e spiega l’urgenza di quanto gli aveva chiesto suo zio, promettendole però che avrebbe fatto in seguito ciò che Lei gli ha domandato. Ma la Madre di Dio lo rassicura sulla sorte di suo zio e gli dice di andare sulla collina e raccogliere tutti i fiori che troverà e di tornare a Lei a mostrarglieli. E' il mese di dicembre, normalmente in questa stagione sulla collina non ci sono che sassi. Invece arrivato lassù Juan trova il prato coperto di fiori meravigliosi, freschi e pieni di rugiada. Ne mette più che può nel suo mantello e corre a mostrargli alla Santa Vergine. Lei ne prende qualcuno, rimette tutti gli altri nel mantello di Juan e lo rimanda di nuovo dal vescovo. La Madonna di Guadalupe I servitori lo fanno attendere. Lui resta in piedi, a testa bassa. Loro notano allora che Juan regge qualcosa e si avvicinano per vedere che cosa. Scorgono dei fiori e tentano di prenderne qualcuno ma invano: i fiori sembrano incollati o ricamati nel mantello di Diego. Ciononostante da essi emana un gran profumo. I servitori allora ne vanno a parlare al vescovo, il quale finalmente, compreso il "segno” che aveva chiesto e che gli era stato inviato, lo fa entrare e lo ascolta. Juan Diego racconta tutta la sua storia e alla fine, come prova dell'autenticità del suo racconto, svolge il mantello. Con sua grande sorpresa vede il vescovo cadere in ginocchio davanti a lui: dietro ai fiori, che sono caduti a terra, il vescovo ha visto sul mantello l’immagine della Madre di Dio. Al rientro a casa, Juan viene informato che anche lo zio ha visto la Santa Vergine, che lo ha guarito.Da allora il mantello di Juan Diego con l'immagine della Madonna viene collocato in un santuario appositamente costruito sul luogo delle apparizioni ed è oggetto di un grande culto devozionale ed è meta di pellegrinaggi.

Risultati scientifici del Il tessuto della "tilma"

Mantello Tilma Il mantello di Juan Diego è chiamato indifferentemente nei testi che raccontano del prodigio "tilma” o "ayate”. Ma la tilma è spesso fatta di cotone e il mantello di Juan Diego esposto nel tempio non è così. L’ayate invece è un tessuto più povero, tratto dal filo dell'agave, con una trama molto lenta. Si dice che l’ayate è refrattaria e resistente alla polvere, agli insetti e all'umidità. In compenso però è un tessuto fragile, che dura al massimo 20 anni. Nel diciottesimo secolo furono fatti confezionare due ayates simili a quello di Juan Diego, uno in agave e l'altro di "iczotl", perché si era ancora in dubbio sulla vera natura del tessuto. Si fecero dipingere sulle due stoffe delle copie dell’originale. Ma molto presto le due copie si deteriorarono e andarono distrutte con il passare del tempo. Invece il mantello sacro è tuttora là, integro.

Bisogna anche considerare che durante 116 anni l'immagine della Madonna di Guadalupe è rimasta esposta nel santuario e al culto liberamente, senza essere protetta da un vetro o da altra protezione. Solo a partire dal 1647 è stata protetta con un vetro, composto da due pezzi. Successivamente, nel 1866, venne protetta da una lastra di vetro fatta di un unico pezzo. Occorre ancora sottolineare che la regione ove si trova il santuario con il sacro mantello dipinto è una regione ricca di laghi, ove avvengono frequenti inondazioni, vi sono molti insetti e ciononostante l’immagine ha resistito. Ha resistito anche alle lame, ai ceri, agli ex voto, alla biancheria e agli scapolari che la gente per devozione veniva a strofinare sull'immagine.

E ancora, nel 1791, nel pulire la cornice d'argento, un po' della sostanza detersiva cadde sull'angolo superiore destro della tela. L'acido avrebbe dovuto corroderla; apparvero invece soltanto alcune macchie giallastre, che poi, con il passare del tempo, sono scomparse da sole, a poco a poco.

Il 14 novembre 1921, durante la rivoluzione antigovernativa, che aveva assunto forti tinte anticlericali, una bomba, nascosta in un mazzo di fiori, esplose ai piedi dell'altare, proprio davanti al mantello di Juan Diego. Il marmo dell'altare andò a pezzi, i vetri delle case tutto intorno si ruppero, ma la lastra del vetro protettivo dell'ayate sacro restò intatta e così anche la tela con l'immagine.

L'Immagine: Il 7 maggio 1979 Jody Brant Smith e Philip Serna Callagan, entrambi membri della NASA, hanno fatto delle fotografie all'infrarosso dell'Immagine della Madonna di Guadalupe. Smith è un professore di filosofia della scienza e dell'estetica e fa parte di una équipe internazionale di esperti in sindologia, la scienza che ha per oggetto. lo studio della Sindone di Torino. Callagan, a sua volta, è esperto di pittura.

Queste fotografie rivelano che l'immagine ha sofferto per essere stata ritoccata a più riprese da alcuni pittori, che hanno creduto bene di abbellirla con il loro talento; infatti i raggi d'oro, le stelle del mantello, i pizzi, sono delle aggiunte posteriori. Persino il viso e le mani della Madre di Dio hanno sofferto di questi ritocchi. La luna sotto i piedi della Vergine e la cintura della sua tunica sono anch'esse delle aggiunte, malfatte ma di origine ancora più antica. Infatti quei dettagli si trovano già nella descrizione di Nican Mopohua e sono dunque anteriori al 1550. Un fatto molto notevole è che queste aggiunte hanno già cominciato a deteriorarsi, mentre tutto quello che appartiene alla immagine primitiva sembra aver conservato tutta la sua freschezza.

Durante la rivoluzione messicana, in piena persecuzione antireligiosa, le autorità responsabili del santuario, temendo per l'ayate, ne fecero fare alcune copie fedeli e misero l'originale al sicuro, in presenza di testimoni giurati. Sfortunatamente si è approfittato ancora di questo periodo di turbative per fare altri nuovi ritocchi al viso dell’immagine portata via, fuori dal santuario; questo tra il 1926 e il 1929. Nel giugno 1929 l'immagine originale è finalmente tornata al suo posto. Nel 1936, con l'autorizzazione del vescovo, sono state prelevate due fibre del tessuto, nella parte dipinta con l’immagine, e sono state consegnate ad un chimico tedesco di fama, Richard Kunh. Più precisamente, questo chimico ha avuto a sua disposizione una fibra colorata di rosso e una di colore giallo. Il risultato dell'analisi effettuata è stato categorico: non si tratta di sostanze coloranti naturali conosciute di origine minerale, vegetale, o animale ma di sostanze di origine completamente sconosciuta. Ricordiamo che Richard Kunh ha avuto il premio Nobel per la chimica nel 1938.

Queste conclusioni del resto sono state confermate dagli esami di Jody B. Smith e Philip Callagan. Il blu del mantello, che appartiene all'immagine primitiva, è costituito da pigmenti sconosciuti. Il rosa della tunica è di una luminosità totalmente inspiegabile e di un pigmento sconosciuto. Il viso e le mani, nelle loro parti originali, sono dipinte con pigmenti sconosciuti.

Gli occhi

Nel 1929 Alfonso Marcué, fotografo ufficiale della basilica antica, ha notato, su una semplice fotografia in bianco e nero da lui stesso scattata, che negli occhi della Vergine c'era un riflesso molto netto; sembrava rappresentare un uomo con la barba. Ma poiché quella era l'epoca delle persecuzioni antireligiose, non era proprio il momento di parlarne. Passata la bufera politica, le autorità religiose continuarono a tacere, forse un po' turbate dall'idea di un esame scientifico che avrebbe potuto rivelare i ritocchi ai quali avevano creduto bene di procedere.

Il 29 maggio 1951 J. Carlos Salinas Chavez, esaminando al microscopio una foto in bianco e nero che gli era stata fornita, scopre di nuovo questo personaggio barbuto nell'occhio destro della Santa Vergine e poi lo ritrova anche nell'occhio sinistro. Il 27 marzo 1956, un nuovo esame viene compiuto da Javier Torroella Bueno, oftalmologo, che conferma la cosa.

Il 23 giugno 1956 Rafael Torja Lavoignet conferma ancora questa scoperta e nota al tempo stesso, con sua grande meraviglia, che le pupille degli occhi sembravano incavate, profonde, proprio come accade con gli occhi veri, cosa che invece non avviene mai con una foto o in una pittura. Il volto e gli straordinari occhi della Madonna di Guadalupe Ma la cosa più stupefacente ancora, veramente straordinaria, è che si scopre che l'effetto oftalmico cosiddetto Purkinje-Samson si verifica anche ed è pienamente rispettato in questi riflessi. Si tratta di un fenomeno di ottica scoperto soltanto alla fine del 19° secolo da due ricercatori, il primo polacco e il secondo francese e uno indipendentemente dall'altro, a Breslau/Wroslaw (Breslavia) e a Parigi. In base a questo fenomeno, un oggetto convenientemente illuminato e situato nei limiti di distanze precise, si riflette tre volte nell'occhio umano: due volte a diritto e una volta a rovescio, con proporzioni diverse oggi ben conosciute. Ora, questo fenomeno si ritrova, ed è stato perfettamente osservato, in uno dei due occhi della sacra Immagine; per l'altro occhio probabilmente la distanza è troppo grande. Nuove verifiche di questo fenomeno incredibile sono state compiute negli anni successivi, nel 1958, nel 1975, nel 1976 e via di seguito; in tutto più di venti volte, e sempre con risultato positivo.

Gli occhi dell’immagine della Madre di Dio di Guadalupe riflettono dunque una figura di fronte, come se fossero degli occhi vivi! A partire dal febbraio 1979, José Aste Tonsmann ha intrapreso un altro tipo di studi, assolutamente fantastici. Il lavoro abituale di José A. Tonsmann consiste normalmente nel captare le immagini della terra inviate dai satelliti e a "digitalizzarle” per renderle leggibili. Lavora con un microdensimetro che gli permette di distinguere 1600 punti su un millimetro quadrato. Per certi dettagli, arriva fino a 27778 punti per millimetro quadrato. A sua volta, ognuno di questi punti può in seguito essere ingrandito fino a 2500 volte.

Si capisce facilmente che con sistemi del genere i risultati che si possono raggiungere sono assolutamente straordinari. Facendo uso di questa sua metodica, il professor Tonsmann ha proceduto ad un esperimento di verifica singolare ma molto semplice. Ha fatto fotografare gli occhi di sua figlia mentre guardava diritto davanti a sé e così è riuscito effettivamente ad individuare, col suo metodo, quello che lei vedeva nel momento in cui veniva scattata la foto.

Usando lo stesso sistema con l'immagine della Madonna di Guadalupe, fotografandone gli occhi e procedendo a quegli ingrandimenti, si è potuto constatare una cosa assolutamente stupefacente: negli occhi della sacra immagine sono stati scoperte progressivamente diverse figure come un indiano, un francescano, sulla guancia del quale sembra scorrere una lacrima, un giovane contadino, che si tiene la mano sulla barba in atteggiamento di grande perplessità, un altro indiano a torso nudo e in atteggiamento di preghiera, una donna dai capelli crespi probabilmente una serva negra del vescovo, un altro uomo, una donna con dei bambini, altri francescani ecc...

Ancora una volta perciò risultava che l'immagine del dipinto, un occhio cioè solo dipinto, reagiva proprio come l'occhio vero, di una persona viva! Al cospetto di tali fenomeni, il termine prodigio non è certamente troppo audace. Se si ammette che dietro a tutto questo ci sia un’intenzione religiosa e che questo sia un segno inviato dall'Alto per sostenere la nostra fede vacillante, io credo che veramente si possa parlare di "miracolo”. E' certamente un segno preparato da lungo tempo per noi dalla misericordia divina. A completamento di tutto quanto sopra, possiamo ancora aggiungere i seguenti particolari:

  • Il riflesso in questione si trova sull'iride degli occhi e questa ha un diametro di appena 7 o 8 millimetri; si può dunque immaginare quanto siano micrometricamente piccole le figure riscontrate, individuabili solo attraverso la digitalizzazione e l'ingrandimento di cui si è detto.

  • L'uomo barbuto individuato come riflesso nell'iride dell'Immagine doveva trovarsi a 30 o 40 cm. dagli occhi della Vergine, in base ai calcoli che è possibile effettuare; Il santuario della Madonna di Guadalupe.

  • La digitalizzazione permette in questo modo di recuperare dettagli perduti per i nostri occhi, passati cioè subliminalmente e pressoché inosservati oppure dimenticati. L'occhio dell'uomo, per esempio, può distinguere fra 16 e fino a 32 sfumature di grigio; il microdensimetro arriva fino a 250. Si può dunque ben immaginare quante sono le cose che il nostro occhio "vede”, cioè registra, e che invece noi non vediamo coscientemente; e che invece in questo modo possono essere evidenziate. Il loro riflettersi sulla retina e poi gli artifici della digitalizzazione, dell'ingrandimento e della fissazione fattane sulla pellicola fotografica ce li rende visibili e li conserva per sempre.


  • Conclusivamente, sembra che negli occhi della Vergine sia conservata tutta la storia dell'indio Juan Diego. L'ipotesi è che la Vergine S. Madre di Dio stesse nella stanza al momento dell'incontro tra lui e il vescovo ma, naturalmente, invisibile. Sarebbero la sua immagine, ma anche i riflessi dei suoi occhi invisibili, ad essere effigiati sull'ayate.

    Il mantello della Vergine di Guadalupe

    E' veramente incredibile quello che la scienza ha scoperto su questa tilma, che avrebbe dovuto distruggersi dopo 20/30 anni!

    1. Studi oftalmologici realizzati sugli Occhi di Maria hanno scoperto che avvicinando loro la luce, la retina si contrae e ritirando la luce, torna a dilatarsi, esattamente come accade a un occhio vivo.

    2. La temperatura della fibra di maguey (ricavata da una pianta) con cui è costruito il mantello mantiene una temperatura costante di 36.6 gradi, la stessa di una persona viva.

    3. Uno dei medici che analizzò il manto collocò il suo stetoscopio sotto il nastro con fiocchi che Maria ha intorno alla vita (segnale che è incinta) e ascoltò battiti che si ripetevano ritmicamente, contò 115 pulsazioni al minuto, come per un bebè nel ventre materno.

    4. Non si è scoperto nessun tratto di pittura sulla tela. In realtà, a una distanza di 10 centimetri dall'immagine, si vede solo la tela cruda: i colori scompaiono. Studi scientifici non riescono a scoprire l'origine della colorazione che forma l'immagine, né la forma in cui la stessa è stata dipinta. Non si riscontrano tracce di pennellate né di altra tecnica conosciuta. Gli scienziati della NASA affermarono che il materiale che origina i colori non è nessuno degli elementi conosciuti sulla Terra.

    5. Si è fatto passare un raggio laser lateralmente sopra la tela, e si è evidenziato che la colorazione non è né al dritto né al rovescio, ma che i colori fluttuano a una distanza di tre decimi di millimetro sopra il tessuto, senza toccarlo. I colori fluttuano nell'aria, sopra la superficie del Mantello. Ti sembra sorprendente? Allora sorprenditi ancor più con queste altre scoperte:

    6. La fibra di maguey che costituisce la tela dell'immagine, non può durare più di 20 o 30 anni. Vari secoli fa si dipinse una replica dell'immagine su una tela di fibra di maguey simile, e la stessa si disintegrò dopo alcuni decenni. Mentre, a quasi 500 anni dal miracolo, l'immagine di Maria continua a essere perfetta come il primo giorno. La scienza non si spiega l'origine dell'incorruttibilità della tela.

    7. Nell'anno 1791 si rovescia accidentalmente acido muriatico sul lato superiore destro della tela. In un lasso di 30 giorni, senza nessun trattamento, se ricostituì miracolosamente il tessuto danneggiato.

    8. Le stelle visibili nel Manto di Maria riflettono l'esatta configurazione e posizione del cielo che il Messico presentava nel giorno in cui avvenne il miracolo.

    9. All'inizio del secolo XX, un uomo nascose una bomba ad alto potenziale in un arredo floreale, che collocò ai piedi della Tela. L'esplosione distrusse tutto ciò che era intorno, meno la Tela, che rimase in perfetto stato di conservazione.

    10. La scienza scoprì che gli occhi di Maria possiedono i tre effetti di refrazione dell'immagine di un occhio umano.

    11. Nelle pupille di Maria (di soli 7,8 mm) si sono scoperte minute immagini umane, che nessun artista avrebbe mai potuto dipingere. Sono due scene e si ripetono in tutte e due gli occhi. L'immagine del vescovo Zumárraga negli occhi di Maria fu ingrandita mediante tecnologia digitale, e ha rivelato che nei suoi occhi è ritratta l'immagine dell'indio Juan Diego, che apre la sua Tilma davanti al vescovo. La misura di questa immagine? - la quarta parte di un milionesimo di millimetro. È evidente che tutti questi fatti inspiegabili ci siano stati dati per una ragione: volevano catturare la nostra attenzione.


    Significato del nome "Guadalupe"

    1. "Guadalupe” significa nell’idioma indigeno: "schiaccia la testa al serpente”. È appunto il vangelo nella Genesi 3:15: Maria, vincitrice del maligno.

    2. L’immagine è una pittura identica al dettaglio dell’Apocalisse 12: "apparve nel cielo un grande segnale, una donna avvolta nel sole, con la luna sotto i suoi piedi.”

    3. La Vergine ha un nastro con dei fiocchi sul ventre, è "incinta" per indicare che Dio vuole che Gesù nasca in America, nel cuore di ogni Americano.


    Una donna incinta di tre mesi

    Maria Misure ginecologiche hanno stabilito che la Vergine dell'Immagine ha le dimensioni fisiche di una donna incinta di tre mesi. Sotto la cintura che trattiene la veste, al posto stesso dell'embrione, spicca un fiore con quattro petali: il Fiore solare, il più familiare dei geroglifici degli Aztechi che simboleggia per loro la divinità, il centro del mondo, del cielo, del tempo e dello spazio. Dal collo della Vergine pende una spilla il cui centro è adorno di una piccola croce, che ricorda la morte di Cristo sulla Croce per la salvezza di tutti gli uomini. Vari altri particolari dell'Immagine di Maria fanno di essa uno straordinario documento per la nostra epoca, che li può constatare grazie alle tecniche moderne. Così la scienza, che ha spesso servito quale pretesto per l'incredulità, oggi ci aiuta a mettere in evidenza segni che erano rimasti sconosciuti per secoli e secoli e che non può spiegare.

    L'immagine di Nostra Signora di Guadalupe porta un messaggio di evangelizzazione: la Basilica di Città del Messico è un centro «dal quale scorre un fiume di luce del Vangelo di Cristo, che si diffonde su tutta la terra attraverso l'Immagine misericordiosa di Maria» (Giovanni Paolo II, 12 dicembre 1981). Inoltre, con il suo intervento in favore del popolo azteco, la Vergine ha contribuito alla salvezza di innumerevoli vite umane, e la sua gravidanza può esser interpretata come un appello speciale in favore dei nascituri e della difesa della vita umana; tale appello è di grande attualità ai giorni nostri, in cui si moltiplicano e si aggravano le minacce contro la vita delle persone e dei popoli, soprattutto quando si tratta di una vita debole ed inerme. Il Concilio Vaticano II ha deplorato con forza i crimini contro la vita umana: "Tutto ciò che è contro la vita stessa, come ogni specie di omicidio, il genocidio, l'aborto, l'eutanasia e lo stesso suicidio volontario, TUTTO CIÒ CHE VIOLA L'INTEGRITÀ' DELLA PERSONA UMANA... (...); tutte queste cose, e altre simili, sono certamente VERGOGNOSE. Mentre GUASTANO LA CIVILTÀ UMANA, disonorano coloro che così si comportano più ancora che quelli che le subiscono e ledono grandemente l'onore del Creatore" ("Gaudium et Spes", n.27).

    Preghiera a Nostra Signora di Guadalupe protettrice dei bimbi non nati

    Bimbo nato con malformazione Santa Maria, Madre di Dio e della Chiesa, Nostra Signora di Guadalupe, tu fosti scelta dal Padre per il Figlio per mezzo dello Spirito Santo. Tu sei la Donna vestita di sole sul punto di dare alla luce Cristo mentre satana, il Dragone Rosso, spera di divorare voracemente tuo Figlio. La stessa cosa fece Erode cercando distruggere tuo Figlio, Nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, massacrando molti bambini innocenti nel suo intento. La stessa cosa fa oggi l'aborto, ammazzando milioni di bambini innocenti e sfruttando le sue madri nel suo attacco contro la vita e contro la Chiesa, il Corpo di Cristo. Madre degli Innocenti, lodiamo Dio in te per i Suoi doni a te, per la tua Immacolata Concezione, libera dal peccato, piena di grazia; la tua maternità di Dio e della Chiesa, la tua Perpetua Verginità e la tua Ascensione al Cielo in corpo e spirito. O Ausilio dei Cristiani, ti preghiamo, proteggi tutte le madri dei non nati ed i bimbi nel loro grembo. Supplichiamo il tuo aiuto affinché termini l'olocausto dell'aborto. Santa Madre, preghiamo il tuo Immacolato Cuore per tutte le madri e tutti i bambini ancora non nati affinché essi possano avere la vita sulla terra e per il Preziosissimo Sangue versato da tuo Figlio possano avere vita eterna con Lui nei cieli. Preghiamo il tuo Immacolato Cuore anche per tutti quelli che praticano aborti e quelli che li appoggiano, affinché si convertano ed accettino tuo Figlio, Gesù Cristo, come Signore e Salvatore. Difendi tutti i tuoi figli nella battaglia contro satana e tutti gli spiriti malvagi in questi tempi di oscurità.

    Desideriamo che gli innocenti bambini ancora non nati e che muoiono senza il Battesimo possano essere battezzati e salvati. Ti chiediamo di concedere questa grazia per loro ed il pentimento, la riconciliazione ed il perdono di Dio per i loro genitori ed i loro assassini. Che sia rivelato una volta in più nel mondo il potere dell'Amore. Che egli metta fine al male. Che trasformi le coscienze. Che il tuo Immacolato Cuore riveli per tutti la luce della speranza. Che Cristo Re regni su tutti noi, le nostre famiglie, città, stati, paesi e l'umanità intera. O clemente, O piena di amore, O dolce Vergine Maria, ascolta le nostre preghiere ed accetta l'esultanza dei nostri cuori! Nostra Signora di Guadalupe, Protettrice dei non nati, Prega per noi!

    Preghiera alla Vergine di Guadalupe

    Benedetta Vergine di Guadalupe, Ti chiedo a nome di tutti i miei fratelli del mondo, di benedirci e proteggerci. Dacci una prova del tuo amore e bontà e ricevi le nostre preghiere e orazioni. Oh Purissima Vergine di Guadalupe! Ottieni da tuo figlio il perdono dei miei errori, benedizione per il mio lavoro. Rimedi per le mie infermità e necessità, e tutto ciò che credi conveniente chiedere per la mia famiglia. Oh Santa Madre di Dio, non deludere le suppliche che t’indirizziamo nelle nostre necessità. Amen

    Juan Diego Cuauhtlatoatzin Veggente di Guadalupe

    Juan Diego Cuauhtlatoatzin Con lo sbarco degli spagnoli nelle terre del continente latino-americano aveva avuto inizio la lunga agonia di un popolo che aveva raggiunto un altissimo grado di progresso sociale e religioso. Il 13 agosto 1521 segnò il tramonto di questa civiltà. Tenochtitlan, la superba capitale del mondo atzeco, fu saccheggiata e distrutta. L’immane tragedia che ha accompagnato la conquista del Messico da parte degli spagnoli, sancisce per un verso la completa caduta del regno degli aztechi e per l’altro l’affacciarsi di una nuova cultura e civiltà originata dalla mescolanza tra vincitori e vinti.

    E’ in questo contesto che, dieci anni dopo, va collocata l’apparizione della Madonna a un povero indio di nome Juan Diego, nei pressi di Città del Messico. La Vergine ha scelto come suo interlocutore un "povero indio”, Juan Diego, nato verso il 1474 e morto nel 1548 a Guadalupe, che prima di convertirsi al cattolicesimo portava un affascinante nome azteco, Cuauhtlotatzin, che sta a significare "colui che parla come un’aquila”. Varie fonti ci tramandano i dati biografici del veggente del Tepeyac: egli e’ un macehual, cioe’ un uomo del popolo, piccolo coltivatore diretto in un modesto villaggio: poco più di niente, nella società azteca complessa e fortemente gerarchizzata. Cuauhtlotatzin fu tra i primi a ricevere il battesimo, nel 1524, all’età di cinquant’anni, con il quale gli fu imposto il nuovo nome cristiano di Juan Diego, e con lui venne battezzata anche la moglie Malintzin, che prese a sua volta il nome di Maria Lucia.

    Il neoconvertito si distingueva in mezzo agli altri per la sollecitudine nel frequentare la catechesi e i sacramenti, senza badare ai sacrifici che questo richiedeva: si poneva in cammino fin dalle prime ore del giorno per raggiungere Santiago di Tlatelolco, dove i francescani radunavano gli indigeni per catechizzarli. Rimasto vedovo dopo solo quattro anni, Juan Diego orienta la sua vita ancora più decisamente verso Dio: trascorre tutto il suo tempo fra il lavoro dei campi e le pratiche della religione cristiana, fra cui l’ascolto della catechesi impartita agli indigeni convertiti dai missionari spagnoli. Conduce una vita esemplare che edifica molti. L'esperienza eccezionale vissuta sul Tepeyac s'inserisce in un’esistenza già trasformata dalla grazia del battesimo e cementata dall’incontro con la Madre di Dio che ne potenzia in modo straordinario il cammino di fede, fino a spingerlo ad abbandonare tutto, casa e terra, per trasferirsi in una casetta che il vescovo Zumàrraga gli ha fatto costruire a fianco della cappella eretta in onore della Vergine di Guadalupe.

    Qui Juan Diego vive per ben 17 anni in penitenza e orazione, assoggettandosi agli umili lavori di sagrestano, senza mai mancare al suo impegno di testimoniare quanto Maria ha fatto per lui e può fare per tutti quelli che con affetto filiale vorranno rivolgersi al suo cuore di Madre. La morte lo coglie nel 1548, quando ha ormai 74 anni.La sua fama di santità, che già l’aveva accompagnato in vita, cresce nel tempo fino ai nostri giorni, fincheà nel 1984 si dette finalmente inizio alla sua causa di beatificazione e si pose mano all'elaborazione della Positio, orientata a comprovarne non solo il culto, da tempo immemorabile, ma anche a dimostrare le virtu’ del servo di Dio e a illustrarne la vita, separate il più possibile dal fatto guadalupano. Attraverso una solida base documentale si voleva cioè dimostrare che Juan Diego, per i suoi soli meriti di cristiano, era degno di assurgere agli onori degli altari, finchè – al termine di un complesso iter ecclesiastico - con il decreto Exaltavit humiles (6 maggio 1990), se ne e’ finalmente concessa la memoria liturgica, fissata al 9 dicembre, data della prima apparizione della "Morenita”. Giovanni Paolo II ha dichiarato beato il veggente Juan Diego nel 1990, per proclamarlo infine santo nel 2002

     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
    Apparizioni di Nostra Signora a La Salette, 1846, Francia  (torna su)
    Storia de La Salette


    La Salette è una località della Francia che si trova nel Cantone di Corps, dipartimento di Isere, divenuta famosa per l’apparizione della Madonna.
    Destinatari dell’apparizione della Madonna de La Salette sono due pastorelli: Maximin Giraud e Mélanie Calvat rispettivamente di 11 e 15 anni. I due veggenti, entrambi ragazzi molto semplici e senza alcuna istruzione scolastica, a quella epoca non conoscevano neanche il Padre Nostro e l’Ave Maria poiché non avevano mai ricevuto alcuna educazione religiosa. Le loro famiglie erano estremamente povere.
    Melania, cresciuta in una casa di otto figli, veniva spesso lasciata per la strada a chiedere l’elemosina. Era una ragazza taciturna, timida e solitaria.
    Massimino era invece un tipo vivace e pieno di spirito. Passava molto del suo tempo girovagando per le strade.
    La Madonna appare loro il 19 settembre 1846 mentre erano intenti a pascolare le mucche sul Monte Planeau (1800 metri d’altezza). Il colloquio con i veggenti avviene prima in francese poi in dialetto, ed infine ancora in francese. La Vergine consegna ai veggenti dei messaggi e un segreto dai contenuti apocalittici. Su Sua richiesta, sarà svelato al mondo nel 1858. La sensazione per il racconto di Melania e Massimino fu di rilievo e diede luogo a diverse investigazioni.
    Monsignor Philibert de Bruillard, vescovo di Grenoble, istituì una commissione di inchiesta per esaminare gli eventi riferiti dai ragazzi. La commissione concluse che l’apparizione aveva effettivamente avuto luogo.
    Monsignor de Bruillard il 16 novembre 1851 dichiarò vere le apparizioni della Vergine Maria e autorizzò il culto di Nostra Signora di La Salette.
    Presto iniziarono i pellegrinaggi dei fedeli nella montagna di La Salette e diverse guarigioni miracolose ebbero luogo.
    Il 25 maggio 1852 iniziò la costruzione della chiesa, nella montagna. Nel 1879 la chiesa venne elevata al rango di basilica e consacrata a Nostra Signora di La Salette.
    Nel 1851 Melania e Massimino, assistiti dai padri Rousselot e Gerin, trascrissero i messaggi e li inviarono al Pontefice, Papa Pio IX. Il Papa dopo averli letti pare che abbia affermato: "Se tutti non decideranno di fare penitenza, saremo perduti".
    Il resoconto fedele di Melania fu pubblicato a Lecce il 15 novembre 1879, con l'Imprimatur del Vescovo Monsignor Salvatore Luigi Zola e ristampato a Lione nel 1904, qualche mese prima della morte di Melania.
    Maximin Giraud, dopo una vita infelice ed errante ritornò a Carton de Corps, nel suo villaggio natio, e vi morì il 1 marzo 1875.
    Mélanie Calvat, dopo aver trascorso anch’essa una vita difficile, morì ad Altamura, in Italia, il 15 dicembre 1904
     

    Maria a la SaletteIl messaggio della Madonna ai due veggenti

    La Madonna in piedi davanti ai due pastorelli rivolse loro queste parole:Avvicinatevi figli miei, non abbiate paura: sono qui per annunciarvi un grande messaggio. Se il mio popolo non vuole sottomettersi, sono costretta a lasciar libero il braccio di mio figlio. Esso è così forte e così pesante che non posso più sostenerlo. Da quanto tempo soffro per voi! Poiché ho ricevuto la missione di pregare continuamente mio figlio, voglio che non vi abbandoni, ma voi non ci fate caso. Per quanto pregherete e farete, mai potrete compensare la pena che mi sono presa per voi. Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo, e non me lo volete concedere. E’ questo che appesantisce tanto il braccio di mio figlio! Anche i carrettieri non sanno che bestemmiare il nome di mio figlio… Queste sono le due cose che appesantiscono tanto il braccio di mio figlio. Se il raccolto si guasta la colpa e’ vostra. Ve l’ho fatto vedere l’anno passato con le patate: voi non ci avete fatto caso. Anzi quando ne trovavate di guaste bestemmiavate il nome di mio figlio. Esse continueranno a marcire e quest’anno, a natale non ve ne saranno più. Voi non capite figli miei? ve lo dirò diversamente. Se avete del grano, non seminatelo. quello seminato sarà mangiato dagli insetti e quello che maturerà cadrà in polvere al momento della battitura. Sopraggiungerà una grande carestia. Prima di essa i bambini al di sotto dei sette anni saranno colpiti da convulsioni e moriranno tra le braccia di coloro che li terranno. Gli altri faranno penitenza con la carestia. Le noci si guasteranno e l’uva marcirà. Se si convertono, le pietre e le rocce si muteranno in mucchi di grano e le patate nasceranno da sole nei campi. A messa, d’estate, vanno solo alcune donne più anziane. Gli altri lavorano di domenica, tutta l’estate. D’inverno quando non sanno che fare, vanno a messa ma per burlarsi della religione. In quaresima vanno alla macelleria come cani. Ebbene, figli miei, lo farete conoscere a tutto il popolo. Suvvia, figli miei, fatelo conoscere a tutto il popolo.

    Il segreto A partire dal 1851 ella stese diverse altre redazioni del segreto. Per la prima volta, il 15 novembre 1879 lo fece pubblicare a Lecce con l'imprimatur del vescovo Mons.Salvatore Zola.

    Questo uno dei testi più accreditati.

    Melania ciò che sto per dirti ora, non resterà sempre segreto; lo potrai pubblicare nel 1858. I Sacerdoti, ministri di mio Figlio, i sacerdoti con la loro cattiva vita, con la loro irriverenza ed empietà nella celebrazione dei Santi Misteri, con l'amore per i soldi, con l'amore per l'onore ed i piaceri, i sacerdoti sono diventati delle cloache d'impurità. I sacerdoti domandano vendetta, e la vendetta è sospesa sulle loro teste. Guai ai preti e alle persone consacrate a Dio, che con la loro infedeltà e la loro cattiva vita, crocifiggono di nuovo mio Figlio! I peccati delle persone consacrate a Dio, gridano verso il cielo e richiedono vendetta, ed ecco che la vendetta è alla loro porta, non vi è infatti più alcuno che implori misericordia e perdono per il popolo; non vi sono più anime generose, non vi è più nessuno degno di offrire la Vittima senza macchia all'Eterno in favore del mondo. Dio colpirà in modo senza pari. Guai agli abitanti della terra! Dio darà fondo alla sua collera e nessuno potrà sottrarsi a tanti mali messi insieme.

    I capi e i conduttori del popolo di Dio hanno trascurato la preghiera e la penitenza e il demonio ha ottenebrato la loro intelligenza, essi sono diventati delle stelle erranti che il vecchio diavolo trascinerà con la sua coda per farli perire. Dio permetterà al vecchio serpente di mettere divisioni tra i regnanti, in ogni società ed in ogni famiglia. Si soffriranno pene fisiche e morali; Dio abbandonerà gli uomini a se stessi, e manderà dei castighi che si succederanno per oltre trentacinque anni. La Società è alla vigilia dei flagelli più terribili e dei più grandi avvenimenti; ci si deve aspettare di essere governati con una verga di ferro ed a bere il calice della collera di Dio.

    Che il Vicario di mio Figlio il Sommo Pontefice Pio IX non esca da Roma dopo il 1859; ma che sia fermo e generoso e combatta con le armi della fede e dell'amore; io sarò con lui. Che non si fidi di Napoleone; il suo cuore è doppio, e allorché vorrà essere simultaneamente Papa ed Imperatore, presto Dio l'abbandonerà ; lui è quell'aquila che volendo sempre più innalzarsi, cadrà sulla spada di cui voleva servirsi per costringere i popoli ad innalzarlo. L'Italia sarà punita per l'ambizione di voler scuotere il giogo del Signore dei Signori; per cui sarà abbandonata alla guerra; il sangue scorrerà per ogni dove; le chiese saranno chiuse o profanate; i preti e i religiosi saranno scacciati, saranno fatti morire e morire di una morte crudele. Diversi abbandoneranno la fede, ed il numero dei preti e dei religiosi che si separeranno dalla vera religione sarà grande; fra queste persone vi saranno anche dei vescovi. Che il Papa si tenga in guardia dai facitori di miracoli, è venuto infatti il tempo in cui sia in aria che sulla terra vi saranno i prodigi più sbalorditivi.

    Nell'anno 1864, Lucifero con un gran numero di demoni saranno staccati dall'inferno; essi, piano piano, aboliranno la fede, anche nelle persone consacrate a Dio, li accecheranno in tal modo che, senza una speciale grazia, queste persone finiranno per prendere lo spirito di questi angeli perversi; diverse case religiose perderanno completamente la fede e perderanno molte anime. I libri cattivi abbonderanno sulla terra, e gli spiriti delle tenebre spanderanno dappertutto un rilassamento universale per quel che concerne il servizio di Dio; essi avranno un grandissimo potere sulla natura: vi saranno delle chiese per servire questi spiriti. Delle persone saranno trasportate da un luogo all'altro da questi cattivi spiriti, ed anche dei preti, perché non seguiranno lo spirito del Vangelo che è spirito d'umiltà , di carità e di zelo per la gloria di Dio. Si faranno risuscitare dei morti e dei giusti. (Cioè che questi morti assumeranno la fisionomia delle anime giuste che erano vissute sulla terra per meglio sedurre gli uomini; questi cosiddetti morti risuscitati, che poi non sono altro che il demonio in quelle sembianze, predicheranno un altro Vangelo contrario a quello del vero Gesù Cristo, negando l'esistenza del Cielo ed anche delle anime dei dannati. Tutte queste anime appariranno come unite al loro corpo). In ogni luogo vi saranno prodigi straordinari poiché, essendosi spenta la vera fede, la falsa luce rischiara il mondo.

    Guai ai Principi della Chiesa che saranno intenti ad ammassare soltanto ricchezze su ricchezze, a salvare la propria autorità e a dominare con orgoglio! Il Vicario di mio Figlio dovrà soffrire molto, poiché per un certo tempo la Chiesa sarà data a grandi persecuzioni; e questo sarà il tempo delle tenebre; la Chiesa subirà una crisi spaventosa. La santa fede di Dio essendo dimenticata, ogni individuo vorrà guidarsi da solo ed essere superiore ai suoi simili. Saranno aboliti i poteri civili ed ecclesiastici, ogni ordine ed ogni giustizia saranno calpestati; non si vedrà che omicidi, odio, gelosia, menzogna, discordia, senza amore per la patria né per la famiglia.

    Il Santo Padre soffrirà molto, Io sarò con lui fino alla fine, per ricevere il suo sacrificio. I cattivi attenderanno diverse volte alla sua vita senza poter nuocere ai suoi giorni; ma né lui né il suo successore... vedranno il trionfo della Chiesa di Dio. I governanti avranno tutti un medesimo progetto, che sarà di abolire e fare scomparire tutti i principi religiosi per sostituirli con il materialismo, l'ateismo, lo spiritismo, e ogni sorta di vizi. Nell'anno 1865 si vedrà l'abominio nei luoghi santi; nei conventi i fiori della Chiesa saranno putrefatti e il demonio diventerà come il re dei cuori. Coloro che sono a capo delle comunità religiose si guardino dalle persone che esse devono ricevere, perché il demonio userà tutta la sua malizia per introdurre negli ordini religiosi delle persone dedite al peccato, perché i disordini e l'amore dei piaceri carnali saranno diffusi su tutta la terra.

    La Francia, l'Italia, la Spagna e l'Inghilterra saranno in guerra: il sangue scorrerà per le strade; il francese combatterà contro il francese, l'italiano contro l'italiano, vi sarà poi una guerra generale che sarà spaventevole. Per qualche tempo Dio non si ricorderà più della Francia né dell'Italia, perché il Vangelo di Gesù Cristo non è più conosciuto. I malvagi useranno tutta la loro astuzia; ci si ucciderà, ci si massacrerà reciprocamente perfino nelle case. Al primo colpo della Sua spada fulminante le montagne e la natura tutta tremeranno di spavento perché i disordini e i crimini degli uomini trafiggono la volta celeste. Parigi sarà bruciata e Marsiglia inghiottita; molte grandi città saranno scosse e inghiottite da terremoti; si crederà che tutto è perduto; non si vedranno che omicidi; non si sentiranno che colpi d'arma e bestemmie.

    I giusti soffriranno molto, le loro preghiere, la loro penitenza e le loro lacrime saliranno fino al Cielo e tutto il popolo di Dio chiederà perdono e misericordia e chiederà il Mio aiuto e la Mia intercessione. Allora Gesù Cristo con un atto della Sua misericordia grande per i giusti comanderà ai Suoi angeli che tutti i Suoi nemici siano messi a morte. Improvvisamente i persecutori della Chiesa di Gesù Cristo e tutti gli uomini dediti al peccato moriranno e la terra diventerà come un deserto. Allora si farà la pace, la riconciliazione di Dio con gli uomini; Gesù Cristo sarà servito, adorato e glorificato; dappertutto fiorirà la carità.

    I nuovi re saranno il braccio destro della Santa Chiesa, che sarà forte, umile, pia, povera, zelante e imitatrice delle virtù di Gesù Cristo. Il Vangelo sarà predicato dappertutto e gli uomini faranno grandi progressi nella fede perché vi sarà unità tra gli operai di Gesù Cristo e perché gli uomini vivranno nel timore di Dio. Questa pace tra gli uomini non sarà lunga: venticinque anni di abbondanti raccolti faranno loro dimenticare che i peccati degli uomini sono causa di tutte le pene che arrivano sulla terra.

    Un precursore dell'anticristo, con le sue truppe di parecchie nazioni, combatterà contro il vero Cristo, il solo Salvatore del mondo, egli spargerà molto sangue e vorrà annientare il culto di Dio per farsi guardare come un Dio. La terra sarà colpita da ogni sorta di piaghe, (oltre la peste e la carestia che saranno dovunque), vi saranno delle guerre fino all'ultima guerra, che sarà allora fatta da dieci re dell'anticristo, i quali re avranno tutti lo stesso progetto e saranno i soli a governare il mondo. Prima che ciò succeda vi sarà una specie di falsa pace nel mondo; non si penserà che a divertirsi; i malvagi si abbandoneranno a ogni sorta di peccato; ma i figli della Santa Chiesa, i figli della fede, i miei veri imitatori crederanno nell'amore di Dio e nelle virtù che mi sono più care. Felici le anime umili guidate dallo Spirito Santo! Io combatterò con esse fino a che esse saranno nella pienezza dell'età.

    La natura chiede vendetta per gli uomini ed essa freme di spavento nell'attesa di ciò che deve arrivare alla terra insudiciata dai crimini. Tremate terra e voi che fate professione di adorare Gesù Cristo e che dentro di voi adorate solo voi stessi; tremate perché Dio sta per consegnarvi al Suo nemico, perché i luoghi santi sono nella corruzione, molti conventi non sono più le case di Dio, ma i pascoli di Asmodeo e dei suoi. Sarà durante questo tempo che nascerà l'anticristo da una religiosa ebrea, da una falsa vergine che sarà in comunicazione con il vecchio serpente, il padrone dell'impurità; suo padre sarà Vescovo, nascendo vomiterà delle bestemmie, egli avrà dei denti, in una parola sarà il diavolo incarnato; egli lancerà delle grida spaventose, farà dei prodigi, non si nutrirà che di impurità. Egli avrà dei fratelli che, sebbene non siano dei demoni incarnati come lui, saranno dei figli del male; a dodici anni essi si faranno notare per le prodi vittorie che otterranno; presto essi saranno ognuno alla testa degli eserciti assistiti dalle legioni dell'inferno.

    Le stagioni saranno cambiate, la terra non produrrà che frutti cattivi, gli astri perderanno i loro movimenti regolari, la luna non rifletterà che una debole luce rossastra; l'acqua e il fuoco daranno al globo terrestre dei movimenti convulsi e degli orribili terremoti che inghiottiranno delle montagne, delle città. Roma perderà la fede e diventerà la sede dell'anticristo. I demoni dell'aria con l'anticristo faranno dei grandi prodigi sulla terra e nell'aria e gli uomini si pervertiranno sempre più.

    Dio avrà cura dei suoi fedeli servitori e degli uomini di buona volontà; il Vangelo sarà predicato dappertutto, tutti i popoli e tutte le nazioni conosceranno la verità. Io rivolgo un appello urgente alla terra; Io chiamo i veri imitatori di Cristo fatto uomo, il solo e vero Salvatore degli uomini; Io chiamo i miei figli, i miei veri devoti, quelli che si sono dati a Me perché io li conduca dal Mio Divin Figlio, quelli che Io porto, per così dire, nelle mie braccia, quelli che sono vissuti del Mio Spirito; infine Io chiamo gli Apostoli degli ultimi tempi, i discepoli di Gesù Cristo che sono vissuti nel disprezzo del mondo e di loro stessi, nella povertà e nell'umiltà, nel disprezzo e nel silenzio, nella preghiera e nella mortificazione, nella castità e nell'unione con Dio, nella sofferenza e sconosciuti al mondo. È tempo che escano e vengano ad illuminare la terra. Andate e mostratevi come i miei cari figli; Io sono con voi e in voi purché la vostra fede sia la luce che vi illumina in questi giorni di disgrazia. Che il vostro zelo vi renda come gli affamati per la gloria e l'onore di Gesù Cristo. Combattete, figli della luce, voi, piccolo numero che ci vedete, perché ecco il tempo dei tempi, la fine delle fini. La Chiesa sarà eclissata, il mondo sarà nella costernazione. Ma ecco Enoch ed Elia riempiti dello Spirito di Dio; essi predicheranno con la forza di Dio e gli uomini di buona volontà crederanno in Dio e molte anime saranno consolate; essi faranno grandi progressi per virtù dello Spirito Santo e condanneranno gli errori diabolici dell'anticristo. Sciagura agli abitanti della terra!

    Vi saranno guerre spaventose e carestie; pesti e malattie contagiose; pioverà una grandine spaventosa di animali; tuoni che scuoteranno le città; terremoti che inghiottiranno paesi; si udiranno delle voci nell'aria; gli uomini batteranno la testa contro i muri, essi chiameranno la morte, da un'altra parte la morte li supplizierà; il sangue scorrerà da ogni parte. Chi potrà vivere se Dio non diminuirà il tempo della prova ? Dal sangue, dalle lacrime e dalle preghiere dei giusti Dio si lascerà placare; Enoch ed Elia saranno messi a morte; Roma pagana sparirà; il fuoco del cielo cadrà e distruggerà tre città; tutto l'universo sarà colpito dal terrore e molti si lasceranno sedurre perché essi non hanno adorato il vero Cristo vivente tra loro. È tempo, il sole si oscura; la fede sola vivrà.

    Ecco il tempo, l'abisso si apre. Ecco il re delle tenebre. Ecco la bestia con i suoi sudditi, sedicente salvatore del mondo. Egli si alzerà con orgoglio nell'aria per andare fino al Cielo; egli sarà soffocato dal respiro di San Michele Arcangelo. Egli cadrà e la terra che da tre giorni sarà in continue evoluzioni, aprirà il suo seno pieno di fuoco; egli sarà sprofondato per sempre con tutti i suoi nei baratri eterni dell'inferno. Allora l'acqua e il fuoco purificheranno la terra e consumeranno tutte le opere dell'orgoglio degli uomini e tutto sarà rinnovato: Dio sarà servito e glorificato.



     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
    Apparizioni di Nostra Signora a Lourdes, 1858, Francia  (torna su)



    BIOGRAFIA DI BERNARDETTE SOUBIROUS

    Bernadette
    Bernadette, nata il 7 gennaio 1844, era figlia di François Soubirous e Louise, due persone buone, generose, estremamente sfortunate. Oltre ad essere poveri, erano anche ammalati. Si erano sposati il 9 gennaio 1843. Lui aveva 34 anni, lei 17. Un anno dopo, esattamente il 9 gennaio 1844, nasceva la loro primogenita cui venne dato il nome di Bernarde-Marie, ma poi sempre chiamata Bernadette. François e Louise gestivano allora il mulino che era stato del padre di Louise. Una azienda importante e redditizia. Ma loro due non erano tagliati per gli affari. Erano troppo buoni. Non riuscivano a farsi pagare dai creditori morosi. Louise trattava i clienti come familiari e, quando venivano per macinare il grano, offriva loro merendine e vino. In poco tempo sperperarono il loro patrimonio e si trovarono sul lastrico. Nel 1852 dovettero andarsene e cercare alloggio in città. La famiglia intanto era cresciuta. Louise aveva avuto altri cinque figli, tre dei quali erano morti. Bernadette era cagionevole di salute. Fin dai primi mesi di vita andava soggetta a raffreddori e bronchiti. Aveva sempre dolori di stomaco. Cresceva a stento. Nel 1855 rischiò di morire, colpita dal colera che in quegli anni stava decimando la Francia. Si salvò per miracolo, ma contrasse una forma d'asma che continuò a tormentarla per il resto della sua vita con crisi che spaventavano tutta la famiglia. Alla fine del 1855, i Soubirous ricevettero una grossa eredità. Pensarono che la loro sfortuna fosse finita. François investì i soldi in un nuovo mulino e in un allevamento di bestiame fuori Lourdes. Ma in poco tempo si mangiò tutto e ripiombò nella miseria.

    Tornò a vivere in città, deriso da tutti. Affittò due misere stanze e riprese a fare il bracciante. Ma era un periodo nero. La Francia era stata colpita dalla siccità e imperversava una terribile carestia. François non trovava lavoro. Anche Louise era disoccupata. I loro figli non avevano da mangiare. Trascorsero giorni terribili. La famiglia era molto unita. Si volevano un gran bene anche nella miseria, ma la tristezza pesava come un macigno. François e Louise cercavano di annegare i dispiaceri bevendo qualche bicchiere di vino. Si sparse la voce che erano ubriaconi e la diffidenza nei loro confronti crebbe, facendo diminuire le possibilità di trovare lavoro. In quella situazione, dovette darsi da fare anche Bernadette. Andava a lavorare anche se era ancora una bambina. E così non aveva potuto frequentare la scuola e neppure il catechismo. Quel poco di religione che conosceva glielo aveva insegnato la madre. A 13 anni, Bernadette aveva trovato un posto in un'osteria. Ma era trattata male. Le facevano fare tutti i lavori più umili, ed era sottoposta a continue insidie. Sentiva una grande nostalgia di casa e, dopo mesi trascorsi nella desolazione e nel pianto, tornò in famiglia. François non era riuscito a mettere insieme neppure i soldi per pagare l'affitto e dovette ancora sloggiare.

    Nessuno voleva affittargli una stanza. Rischiò di restare su una strada. Ricorse a un parente, proprietario di una ex prigione, talmente malsana da essere stata giudicata inadatta anche per i condannati. E quel parente gli affittò una stanza al pianterreno della prigione, quella accanto alle latrine, il luogo più sudicio, più maleodorante, più infetto e fetido che si potesse immaginare. Quel luogo era un inferno. La stanza, 3,37 metri per 4,40, con una sola piccola finestra, doveva servire da camera e cucina per cinque persone. Bernadette andava soggetta a continue crisi d'asma e si aggrappava alle inferriate dell'unica finestra cercando aria, ma poteva respirare soltanto immondi miasmi. Tuttavia, anche in quell'inferno i Soubirous trovavano la forza di stare uniti e di pregare. Gli abitanti della zona, in seguito, testimoniarono: "Quando giungeva la sera, noi sentivamo che i Soubirous dicevano il Santo Rosario: pregavano tutti insieme, spesso senza aver mangiato, perché non avevano niente tanto erano poveri; e la voce dei bambini si univa a quella dei genitori". François era finalmente riuscito a trovare un piccolo impiego in un mulino. Una notte alcuni malfattori andarono a rubare in quel mulino e al mattino, il proprietario disse ai gendarmi che, secondo lui, era stato proprio François a derubarlo. Il povero uomo venne arrestato e portato via in manette come un malfattore, lasciando la sua famiglia nel dolore e nella disperazione morale più grandi. Rimase in carcere solo una settimana perché non vennero trovate prove contro di lui, ma il dubbio che fosse anche un ladro rimase. Questo era il quadro desolante in cui viveva Bernadette alla vigilia di quell'evento misterioso che si realizzò a cominciare dall' 11 febbraio 1858. La storia delle apparizioni è nota, pochi però conoscono che cosa accadde dopo, quando le apparizioni finirono.

    Per anni le apparizioni di Lourdes furono messe in dubbio. Contro Bernadette si scatenarono i giornali del tempo, definendola visionaria, imbrogliona, mistificatrice. La gente del popolo accorreva spinta soprattutto da mera curiosità. La povera ragazza non aveva pace. Per questo le autorità religiose la convinsero ad entrare in convento. Così, nel 1866, Bernadette si fece religiosa nella Congregazione delle "Suore della Carità" di Nevers, città della Loira, a metà strada tra Lione e Parigi. Visse in quel luogo per 13 anni, da suora semplice, non sempre compresa dalle consorelle, derisa per la sua ignoranza, e piena di sofferenze fisiche. Morì il 16 aprile 1879, a 35 anni. Il suo organismo era consumato da una serie impressionante di patologie, tra cui alcune cancrene che, negli ultimi anni, le avevano mangiato la carne provocando dolori lancinanti. Venne sepolta in una tomba scavata nella terra, in una cappella nel giardino del convento. Tutto faceva supporre che quel corpo martoriato e marcio si sarebbe dissolto rapidamente, invece non accadde. Sfidando ogni legge fisica, quel piccolo corpo (Bernadette era alta un metro e 42 centimetri), rimase intatto. E quando, in vista del processo di beatificazione, si fece una riesumazione della salma, tutti presenti constatarono il prodigio. Quel corpo non solo era intatto, ma anche elastico, fresco, duttile, come quello di una persona che sta dormendo. Sono trascorsi 128 anni dalla morte di Bernadette, e il suo corpo continua ad essere intatto. Chiunque può vederlo. E' esposto in una cassa funeraria di vetro, nella chiesa della Casa Madre della "Suore della Carità" a Nevers. Bernadette appare vestita con il saio, ha le mani giunte e intorno ad esse tiene il rosario. Il viso, reclinato sulla sinistra, ha un'espressione dolce, serena, soave. Chi ha avuto la fortuna di toccarlo, ha constatato che non è un corpo rigido, mummificato, ma un corpo elastico, duttile, proprio come quello di una persona che sta dormendo.

    Profezie di Bernadette Soubirous

    Nel 1879 Bernadette ha scritto a Papa Leone XIII per sottoporgli dei messaggi della Madre di Dio per il nostro secolo. Di queste cinque profezie, quattro si sono già realizzate (e una quinta si sta realizzando, ndr). La lettera considerata persa per 120 anni, è stata ritrovata dal Padre francese Antoine La Grande, in Vaticano, mentre cercava dei documenti sui miracoli di Lourdes.

    Questa lettera al Papa, scritta da Bernadette proprio prima della sua morte, comprende cinque messaggi della Santa Vergine riguardanti gli avvenimenti del nostro secolo e l’avvenire dopo l’anno 2000. Il contenuto della lettera non è mai stato pubblicato e le persone in Vaticano dicono che era stata smarrita. Il Padre La Grande ha scoperto questo scritto il dicembre 1998, in un armadio metallico, nei sotterranei della biblioteca vaticana. Si tratta di cinque pagine, separate, e su ogni pagina si trova una rivelazione.

    1. La prima profezia parla soprattutto dello sviluppo del Santuario di Lourdes, dopo la morte di Bernadette: descrive l’espansione di Lourdes come luogo di pellegrinaggio e l’efficacia della celebre sorgente guaritrice.

    2. Questo messaggio annuncia una serie di importanti scoperte scientifiche, come l’utilizzazione dell’energia elettrica, la lampadina elettrica, il grammofono ed altri apparecchi elettrici.

    3. La terza profezia si riferisce alla presa del potere, in Germania, da parte di Hitler e al Nazismo: a causa di questo, negli anni ’30 si sarebbe prodotta una cosa terribile che sarebbe sfociata in una guerra nella quale, quasi tutte le nazioni, avrebbero preso parte.

    4. Gli sforzi degli uomini per viaggiare nello spazio sono annunciati nel quarto messaggio (annunciati ugualmente nel messaggio di Amsterdam). Intorno agli anni ’70, gli Americani riusciranno ad atterrare sulla luna. Profezia realizzata nel 1969, quando l’americano Neil Armstrong calcò, per la prima volta, il suolo lunare.

    5. L’ultima profezia, la più lunga di queste predizioni, eccola:
    "Sua Santità, la Santa Vergine mi ha detto che con la fine del XX secolo arriverà anche la fine della scienza. Una nuova era di fede avrà inizio su tutta la terra. Verrà data la prova che fu Dio a creare il mondo e l’uomo. Sarà l’inizio della fine della scienza nella quale gli uomini non crederanno più. Milioni di uomini torneranno di nuovo a Cristo e la potenza della Chiesa sarà più grande che mai. La ragione, per cui molti uomini non confideranno più negli scienziati, sarà l’attitudine arrogante di questi uomini di scienza che lavorano alla realizzazione di una creatura derivata dall’incrocio fra l’uomo e l’animale. Gli uomini sentiranno allora, nel profondo del loro cuore, che questo non può essere giustificato. In un primo tempo non ci si saprà opporre alla realizzazione di questi mostri, ma gli scienziati saranno finalmente scacciati, come si scaccia un’orda di lupi.

    Alla vigilia dell’anno 2000 si assisterà ad uno scontro fra gli adepti di Maometto e le Nazioni cristiane. Una terribile battaglia avrà luogo, nella quale 5.650.451 soldati perderanno la vita, e una bomba fortemente distruttrice sarà lanciata su una città della Persia (l'attuale Iran). Ma alla fine vincerà il segno della croce e tutti i mussulmani si convertiranno al Cristianesimo.

    Seguirà un secolo di pace e felicità, poiché tutte le Nazioni deporranno le armi. Ne conseguirà una grande ricchezza, poiché il Signore espanderà la sua benedizione sui credenti. Su tutta la terra nemmeno una sola famiglia rimarrà nella povertà e nella fame. Dio darà, a un uomo su dieci, il potere di guarire le malattie di coloro che chiederanno, per questo, aiuto. In seguito a questi miracoli, si sentiranno le grida di un gran numero. Il XXI secolo sarà chiamato "Seconda Era d’Oro dell’Umanità”.

    Testamento di Bernadette Soubirous

    Per l’indigenza di mamma e papà
    per la rovina del mulino, per il vino della stanchezza,
    per le pecore rognose : grazie, mio Dio!
    Bocca di troppo da sfamare che ero;
    per i bambini accuditi, per le pecore custodite, grazie!
    Grazie o mio Dio, per il Procuratore,
    per il Commissario, per i Gendarmi,
    per le dure parole di Peyremale.
    Per i giorni in cui siete venuta, Vergine Maria,
    per quelli in cui non siete venuta,
    non vi saprò rendere grazie altro che in Paradiso.
    Ma per lo schiaffo ricevuto, per le beffe, per gli oltraggi,
    per coloro che mi hanno presa per pazza,
    per coloro che mi hanno presa per bugiarda,
    per coloro che mi hanno presa per interessata.
    GRAZIE, MADONNA !
    Per l’ortografia che non ho mai saputa,
    per la memoria che non ho mai avuta,
    per la mia ignoranza e per la mia stupidità, grazie!
    Grazie, grazie, perché se ci fosse stata sulla terra
    una bambina più stupida di me, avreste scelto quella!
    Per la mia madre morta lontano,
    per la pena che ebbi quando mio padre,
    invece di tendere le braccia alla sua piccola Bernadette,
    mi chiamò Suor Maria Bernarda: grazie, Gesù!
    Grazie per aver abbeverato di amarezza
    Questo cuore troppo tenero che mi avete dato.
    Per Madre Giuseppina che mi ha proclamata:
    "Buona a nulla".
    GRAZIE!
    Per i sarcasmi della madre Maestra, la sua voce dura,
    le sue ingiustizie, le sue ironie,
    e per il pane della umiliazione, grazie!
    Grazie per essere stata quella cui la Madre Teres
    Poteva dire :"Non me ne combinate mai abbastanza".
    Grazie per essere stata quella privilegiata
    dai rimproveri, di cui le mie sorelle dicevano:
    "Che fortuna non essere come Bernadette
    Grazie di essere stata Bernadette,
    minacciata di prigione perché vi avevo vista,
    Vergine Santa !
    Guardata dalla gente come bestia rara;
    quella Bernadette così meschina che a vederla si diceva:
    "Non è che questa?!".
    Per questo corpo miserando che mi avete dato,
    per questa malattia di fuoco e di fumo,
    per le mie carni in putrefazione,
    per le mie ossa cariate, per i miei sudori,
    per la mia febbre, per i miei dolori sordi e acuti,
    GRAZIE MIO DIO!
    Per quest’anima che mi avete data, per il deserto della aridità interiore,
    per la vostra notte e per i vostri baleni,
    per i vostri silenzi e i vostri fulmini;
    per tutto,
    per Voi assente e presente, grazie! Grazie o Gesù!




    Prima Apparizione: 11 Febbraio 1858.

    La prima volta che fui alla grotta era il giovedì 11 febbraio. Andavo a raccogliere la legna con due altre ragazzine. Quando fummo al mulino io domandai loro se volevano vedere dove l'acqua del canale andava a congiungersi col Gave. Esse mi risposero di sì. Di là noi seguimmo il canale e ci trovammo davanti a una grotta, non potendo andare più lontano. Le mie due compagne si misero in condizione di attraversare l'acqua che era davanti alla grotta. Esse attraversarono l'acqua. Si misero a piangere. Domandai loro perché piangessero. Mi dissero che l'acqua era fredda. Io le pregai di aiutarmi a gettare delle pietre nell'acqua per vedere se potessi passare senza scalzarmi. Mi dissero di fare come loro, se volevo. Io andai un po' più lontano a vedere se potevo passare senza scalzarmi ma non potei. Allora ritornai davanti alla grotta e mi misi a scalzarmi. Avevo appena tolto la prima calza che sentii un rumore come se ci fosse stato un colpo di vento. Allora voltai la testa dalla parte del prato (dal lato opposto alla grotta). Vidi che gli alberi non si muovevano. Allora ho continuato a scalzarmi. Sentii ancora lo stesso rumore. Appena alzai la testa guardando la grotta, scorsi una signora in bianco. Aveva un vestito bianco, un velo bianco e una cintura azzurra e una rosa su ogni piede, del colore della catenella del suo rosario. Allora fui un po' impressionata. Credevo di sbagliarmi. Mi strofinai gli occhi. Guardai ancora e vidi sempre la stessa signora. Misi la mano in tasca; vi trovai il mio rosario. Volevo fare il segno della croce. Non potei arrivare con la mano fino alla fronte. La mano mi cadeva. Allora lo sbigottimento s'impadronì più fortemente di me. La mia mano tremava. Tuttavia non fuggii. La signora prese il rosario che teneva tra le mani e fece il segno della croce. Allora provai una seconda volta a farlo e potei. Appena ebbi fatto il segno di croce scomparve il grande sbigottimento che provavo. Mi misi in ginocchio. Ho recitato il rosario in presenza di quella bella signora. La visione faceva scorrere i grani del suo, ma non muoveva le labbra. Quando ebbi finito il mio rosario, mi fece segno di avvicinarmi, ma non ho osato. Allora disparve all'improvviso. Mi misi a togliere l'altra calza per attraversare quel po' d'acqua che si trovava davanti alla grotta (per andare a raggiungere le mie compagne) e ci siamo ritirate. Cammin facendo ho domandato alle mie compagne se non avevano visto niente. - No - mi risposero. L'ho domandato loro ancora. Mi dissero che non avevano visto niente. Allora aggiunsero: - E tu hai visto qualcosa? Allora dissi loro: - Se non avete visto niente, neppure io. Credevo di essermi sbagliata. Ma ritornando, lungo la strada mi domandavano ciò che avevo visto. Ritornavano sempre su quello. Io non volevo dirlo loro, ma mi hanno talmente pregata che mi sono decisa a dirlo: ma a condizione che non ne parlassero a nessuno. Mi promisero di mantenere il segreto. Ma appena arrivate a casa, niente di più urgente che dire ciò che avevo visto. Ecco per la prima volta.

    Seconda Apparizione - 14 Febbraio 1858.

    La seconda volta era la domenica seguente. Ci ritornai perché mi sentivo spinta interiormente. Mia madre mi aveva proibito di andarci. Dopo la messa cantata, le altre due ragazzine e io fummo ancora a chiederlo a mia madre. Non voleva. Mi diceva che temeva che cadessi nell'acqua. Temeva che non sarei tornata per assistere ai vespri. Le promisi di sì. Mi diede allora il permesso di andare. Fui alla parrocchia a prendere una bottiglia d'acqua benedetta per gettarla alla visione quando fossi alla grotta, se la vedevo. Arrivate là, ciascuna prese il suo rosario e ci mettemmo in ginocchio per dirlo. Avevo appena detto la prima decina che scorsi la stessa signora. Allora mi misi a gettarle l'acqua benedetta dicendole, se veniva da parte di Dio di restare, se no di andarsene; e mi affrettavo sempre a gettargliene. Si mise a sorridere, a inchinarsi e più io annaffiavo, più sorrideva e piegava la testa e più la vedevo fare quei segni... e allora presa da timore mi affrettavo ad aspergerla e lo feci finché la bottiglia fu terminata. Quando ebbi finito di recitare il mio rosario, scomparve. Ecco per la seconda volta.

    Terza Apparizione - 18 Febbraio 1858.

    La terza volta, il giovedì seguente: vi furono alcune persone importanti che mi consigliarono di prendere della carta e dell'inchiostro e di domandarle, se aveva qualcosa da dirmi, di avere la bontà di metterlo per scritto. Ho detto le stesse parole alla signora. Si mise a sorridere e mi disse che ciò che aveva da dirmi non era necessario scriverlo, ma se volevo avere la compiacenza di andarci per quindici giorni. Le risposi di sì. Mi disse anche che non mi prometteva di farmi felice in questo mondo, ma nell'altro.

    Dal 19 Febbraio al 4 Marzo 1858.

    Vi ritornai quindici giorni. La visione apparve tutti i giorni ad eccezione di un lunedì e di un venerdì. Un giorno mi disse che dovevo andare a bere alla fontana. Non vedendola, andai al Gave. Mi disse che non era là. Mi fece segno col dito mostrandomi la fontana. Ci andai. Non vidi che un po' d'acqua che assomigliava a del fango. Vi portai la mano; non potei prenderne. Mi misi a scavare; poi potei prenderne. Per tre volte l'ho gettata. Alla quarta volta potei. Mi fece anche mangiare un'erba che si trovava dove io fui a bere (una volta solamente). Poi la visione scomparve e io mi ritirai.

    Dal Signor Curato- 2 Marzo 1858. Mi disse di andare a dire ai preti di far costruire là una cappella. Fui a trovare il signor curato per dirglielo. Mi guardò un momento e mi disse con un tono non molto gentile: - Che cosa è questa signora? Gli risposi che non lo sapevo. Poi m'incaricò di domandarle il suo nome. Il giorno dopo glielo chiesi. Ma ella non faceva che sorridere. Al ritorno fui dal signor curato e gli dissi che avevo fatto la commissione, ma che non avevo avuto altra risposta. Allora mi disse che si prendeva gioco di me e che farei bene a non più ritornarci; ma io non potevo impedirmi di andarci.

    L'Apparizione del 25 Marzo 1858.

    Ella mi ripeté più volte che dovevo dire ai preti che li si doveva fare una cappella e d'andare alla fontana per lavarmi e che dovevo pregare per la conversione dei peccatori. Nello spazio di questi quindici giorni mi diede tre segreti che mi proibì di dire. Sono stata fedele fino ad ora. Dopo i quindici giorni le ho domandato di nuovo chi fosse. Sorrideva sempre. Infine mi azzardai una quarta volta. Allora, tenendo le due braccia aperte, alzò gli occhi guardando il cielo, poi mi disse, giungendo le mani all'altezza del petto, che era l'Immacolata Concezione. Sono le ultime parole che mi ha rivolto. Aveva gli occhi azzurri...

    «Dal Signor Commissario ... »

    La prima domenica della quindicina, appena uscii dalla chiesa, una guardia mi prese per il cappuccio e mi ordinò di seguirla. La seguii e cammin facendo mi disse che stavano per buttarmi in prigione. Ascoltavo in silenzio e arrivammo così dal commissario di polizia. Mi fece passare in una camera dove era solo. Mi diede una sedia e mi sedetti. Prese poi della carta e mi disse di raccontargli ciò che era avvenuto alla grotta. Lo feci. Dopo aver messo alcune righe come io gliele avevo dettate, metteva altre cose che mi erano estranee. Poi mi disse che mi avrebbe fatto la lettura per vedere se si era sbagliato. E ciò che fece; ma aveva appena letto alcune righe che c'erano degli errori. Allora replicai: - Signore, non vi ho detto ciò! Allora andò in collera assicurando di si; e io ripetevo sempre di no. Queste discussioni durarono per alcuni minuti e quando vide che io persistevo a dirgli che si era sbagliato, che io non gli avevo detto ciò, andava un po' più lontano e ricominciava a leggere ciò di cui io non avevo mai parlato; e io a sostenere che non era così. Era sempre la stessa ripetizione. Sono restata là un'ora o un'ora mezzo. Di tanto in tanto sentivo delle pedate vicino alle porte e alle finestre e delle voci d'uomini che gridavano: - Se non la lasciate uscire, sfondiamo la porta. Quando venne il momento di andarmene, il commissario m'accompagnò, aprì la porta e là vidi mio padre che mi aspettava con impazienza e una folla di altra gente che mi aveva seguito dalla chiesa. Ecco per la prima volta che io fui obbligata a comparire davanti a questi signori.

    « Dal Signor Procuratore... »

    La seconda volta, dal signor Procuratore Imperiale. Nella stessa settimana, egli mandò lo stesso agente facendomi dire di trovarmi alle sei dal Procuratore Imperiale. Mi recai con mia madre; mi domandò cos'era avvenuto alla grotta. Gli raccontai tutto e lo mise per scritto. Poi me ne fece la lettura come aveva fatto il commissario di polizia, aveva messo cioè certe cose che non gli avevo detto. Allora gli dissi: - Signore, non vi ho detto ciò! Sostenne di si; e per tutta risposta gli dissi di no. Infine, dopo aver abbastanza combattuto mi disse che si era sbagliato. Poi continuò la lettura; e faceva sempre nuovi errori dicendomi che aveva le carte del commissario e che non era la stessa cosa. Gli dicevo che gli avevo (ben) raccontato la stessa cosa e che se il commissario si era sbagliato tanto peggio per lui! Allora disse a sua moglie di mandare a cercare il commissario e una guardia per andare a farmi dormire in prigione. La mia povera mamma piangeva da un po' e mi guardava di tanto in tanto. Quando sentì che bisognava dormire in prigione le sue lacrime caddero con più abbondanza. Ma io la consolavo dicendole: - Siete ben buona a piangere perché andiamo in prigione! Non abbiamo fatto alcun torto a nessuno. Allora ci offrì delle sedie, al momento di partire, per attendere la risposta. Mia madre ne prese una perché era tutta tremante da quando eravamo là in piedi. Per me ringraziai il signor Procuratore é mi sedetti per terra come i sarti. C'erano degli uomini che guardavano da quella parte e quando videro che non uscivamo mai, si misero a battere alla porta, a pedate, benché ci fosse la guardia: non ne era il padrone. Il Procuratore usciva di tanto in tanto alla finestra per dir loro di fare piano. Gli si rispose di farci uscire, altrimenti non si finirebbe! Allora si decise a rimandarci e ci disse che il commissario non aveva tempo e che la cosa era rimandata a domani.




    Io sono l'Immacolata Concezione

    Parole rivolte dalla Vergine Maria a Bernadetta Soubirous. Il 18 febbraio. Bernardetta tende penna e carta alla signora dicendole: «Vorreste avere la bontà di mettere il vostro nome per scritto? ». Ella risponde: «Non è necessario» - «Volete avere la cortesia di venire qui per quindici giorni?» - «Non vi prometto di rendervi felice in questo mondo, ma nell'altro». Il 21 febbraio: «Pregherete Dio per i peccatori». Il 23 o 24 febbraio: «Penitenza, penitenza, penitenza». Il 25 febbraio: «Andate a bere alla fontana e a lavarvi» - «Andate a mangiare di quell'erba che è là» - «Andate a baciare la terra come penitenza per i peccatori». 11 2 marzo: «Andate a dire ai preti di far costruire qui una cappella» - «Che vi si venga in processione». Durante la quindicina, la Vergine insegnò una preghiera a Bernardetta e le disse tre cose che riguardavano solo lei, poi aggiunse con un tono severo: «Vi proibisco di dire ciò a chiunque». Il 25 marzo: "Io sono l'Immacolata Concezione”.

     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
    Apparizioni di Nostra Signora in Kibeho, 1981, Ruanda  (torna su)


    Perché la Madonna è scesa a Kibeho?

    Bambino del Kibeho La Madonna è scesa a Kibeho, in Rwanda, per parlare al mondo intero. In questo luogo vi sono le sorgenti del Nilo, il fiume più espressivo di tutta l'Africa, il fiume che ha visto la liberazione di Mosè e del suo popolo e l'inizio della storia della Salvezza. Non può essere questa una pura coincidenza, perché Dio non interviene nel mondo per coincidenza o per caso, ma interviene con un determinato e preciso piano per salvare tutto il genere umano perso nel peccato... e la Madonna è la Sua Messaggera. Possa l'appello accorato di Maria risvegliare le coscienze degli uomini.

    Kibeho: Io sono la Madre del Verbo

    La storia di Kibeho cominciò alle 12,35 di un sabato, il 28 novembre 1981, in un Collegio gestito da Suore locali, frequentato da poco più di un centinaio di ragazze della zona. Un Collegio rurale, povero, dove si imparava a diventare maestre oppure segretarie. Era diretto da tre Suore che fungevano anche da insegnanti. Gli altri insegnanti, una donna e cinque uomini, erano laici. Il complesso non era dotato di Cappella e, quindi, non vi era un clima religioso particolarmente sentito.

    Quel giorno tutte le ragazze del Collegio erano nel refettorio. La prima del gruppo a "vedere" fu Alphonsine Mumureke, di sedici anni. Secondo quanto lei stessa scrive nel suo diario, stava servendo a tavola le sue compagne, quando udì una voce femminile che la chiamava: "Figlia mia, vieni qui". Si diresse verso il corridoio, accanto al refettorio, e lì le apparve una donna di incomparabile bellezza.

    Era vestita di bianco, con un velo bianco sulla testa, che nascondeva i capelli, e che sembrava unito al resto del vestito, che non aveva cuciture. Era scalza e le sue mani erano giunte sul petto con le dita rivolte al cielo. La Madonna, come lei disse, non era proprio bianca (muzungu) quale si vede nei santini, ma neppure nera. Alphonsine affermerà, nella sua testimonianza, di non riuscire a dire con esattezza di che colore fosse la sua pelle.

    Alphonsine le domandò: "Chi sei?"; e lei rispose, in lingua rwandese: "Io sono la Madre del Verbo".

    La Signora a questo punto chiese ad Alphonsine di insegnare alle sue compagne a pregare perché esse non sapevano farlo o non lo facevano abbastanza, nonché a tenere in stima la devozione a Maria, loro Madre. L’apparizione durò circa un quarto d’ora. Alla fine, la Signora scomparve lentamente, alzandosi verso il cielo.

    Le compagne del Collegio lì presenti avevano udito le parole di Alphonsine, ma non quelle della Signora. Pensarono subito ad un attacco di isteria o che fosse vittima di allucinazioni. Presto Alphonsine divenne il loro zimbello, sicché nelle successive visioni ella domandò alla Vergine che apparisse anche a qualche altra ragazza, in modo che tutte potessero credere. E la Madonna l’accontentò.

    La sera del 12 gennaio 1982, Maria apparve ad Anathalie Mukamazimpaka, che aveva allora 17 anni. Ma le ragazze del Collegio continuarono a non credere, finché due mesi più tardi, il 2 marzo 1982, la Madonna apparve anche a Marie-Claire Mukangango, di 21 anni. Questa apparizione fu determinante, dal momento che Marie-Claire era la più scettica e, data anche la sua maggiore età, esercitava una grande influenza sulle altre compagne del Collegio. Per lei Alphonsine era solo matta. Sosteneva con fermezza di non credere assolutamente alle apparizioni. Ma quando pure lei dovette ammettere di aver visto la Madonna, tutte le collegiali si arresero a tale evidenza.

    Da quel momento la notizia delle apparizioni si diffuse assai velocemente in tutto il Rwanda, attirando a Kibeho una folla sempre più imponente di curiosi e di fedeli.

    Universale messaggio di salvezza

    Le apparizioni di Kibeho sono state considerate per molto tempo con scetticismo e sospetto. Una Commissione medica internazionale ha condotto a suo tempo accuratissimi esami sulla salute fisica e mentale di tutti i giovani veggenti coinvolti nelle apparizioni.

    Altre tre ragazze (Stephanie Mukamurenzi, Agnes Kamagaju, Vestine Salima) ed un ragazzo, Emmanuel Segatashya, furono infatti coinvolti nel fenomeno delle apparizioni; ma soltanto i racconti delle prime tre veggenti (Alphonsine Mumureke, Anathalie Mukamazimpaka e Marie Claire Mukangango) sono stati ritenuti i più convincenti.

    Il fatto però che le apparizioni ricevute dagli altri quattro ragazzi non siano state approvate non significa necessariamente che il Vescovo le ritenga false, ma soltanto che la Commissione diocesana non ha trovato in esse elementi sufficienti per qualificarle come sicuramente attendibili. La Santa Vergine è apparsa a tre ragazze del luogo, ma i suoi messaggi si rivolgono a tutto il mondo. Disse infatti la Madonna a Marie-Claire:

    "Io mi rivelo dove voglio, quando voglio e a chi io voglio. Io non vengo soltanto per Kibeho, non soltanto per la diocesi di Butare, non soltanto per il Rwanda, non soltanto per l’Africa, ma per il mondo intero. Questo mondo è sull’orlo di una catastrofe. Meditate sulle sofferenze di Nostro Signore Gesù e sul profondo dolore di Sua Madre. Pregate il Rosario, specialmente i Misteri Dolorosi, per ricevere la grazia di pentirvi".

    Alla veggente Alphonsine, Maria disse:

    "Sono venuta per preparare la strada a mio Figlio, per il vostro bene, e voi non lo volete capire. Il tempo rimasto è poco e voi siete distratti. Siete distratti dai beni effimeri di questo mondo. Ho visto molti dei miei figli perdersi e sono venuta per mostrargli la vera strada…".

    Una Lourdes nel cuore dell’Africa nera

    In un piccolo lembo dell’Africa centrale è sorto un Santuario intitolato a ‘Nostra Signora dei Dolori’. Qui, 23 anni fa, la Madonna apparve ad alcune ragazze del luogo per invitarle a pregare per la salvezza del mondo.

    "Vi esorto a pregare con fervore affinché questo Santuario di Kibeho possa diventare il luogo da cui sorgerà un popolo rwandese rinnovato nella fede, assetato di amore per il suo Dio, deciso a dimenticare il triste passato della guerra fratricida, i cui segni terribili si riscontrano dappertutto e, in modo particolare, in questo luogo".

    Così esordiva, la mattina del 31 maggio di un anno fa, il Card. Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, nel consacrare il nuovo Santuario mariano dedicato a "Notre Dame des Douleurs" a Kibeho, luogo oramai divenuto meta di pellegrinaggi da ogni parte dell’Africa e del mondo fin dall’inizio degli anni Ottanta. Quasi una nuova Lourdes nel cuore dell’Africa nera.

    Le apparizioni della Vergine a Kibeho (dal 28 novembre 1981 al 28 novembre 1989) sono le prime che si sono verificate in terra africana e sulle quali la Chiesa ha espresso il suo riconoscimento, giudicandole autentiche, al termine di una lunga inchiesta e di un rigoroso processo canonico.

    Una dichiarazione del Vescovo di Gikongoro, la diocesi di appartenenza di Kibeho, preparata in accordo con la Congregazione per la Dottrina della Fede, è stata resa nota in contemporanea, nel maggio 2003, in Africa e in Vaticano, per ufficializzare quello che è un evento straordinario. Un documento lungo ventitre pagine che rappresenta il frutto di una lunga e prudente inchiesta da parte della Chiesa.

    "La Vergine Maria è apparsa a Kibeho, nella giornata del 28 novembre 1981 – ha affermato il Vescovo Monsignor Augustin Misago – e nel corso dei mesi seguenti. Ci sono più buone ragioni per crederlo che per negarlo. A questo riguardo, solo le tre veggenti dell'inizio meritano di essere considerate come autentiche; si tratta di Alphonsine Mumureke, Anathalie Mukamazimpaka e Marie-Claire Mukangango".

    I Messaggi della Madonna a Kibeho

    "Il mondo va male... Il mondo corre verso la sua rovina, sta per cadere in un baratro... Il mondo è in ribellione contro Dio, vi si commettono troppi peccati, non c'è più né amore né pace... Se voi non vi pentite e non vi convertite i vostri cuori, voi cadrete tutti in un baratro". La Madonna alla veggente Nathalie Mukamazimpaka - 15 agosto 1982 -

    "Verrà il tempo in cui voi desidererete pregare, pentirvi e obbedire, senza più la possibilità di farlo, a meno che non lo cominciate a fare subito adesso, pentendovi e facendo tutto quello che io attendo da voi". La Madonna alla veggente Nathalie Mukamazimpaka - 15 agosto 1982 -

    "Quando io mi faccio vedere da qualcuno per parlargli, voglio rivolgermi al mondo intero. Se ora vengo nella parrocchia di Kibeho, non significa che vengo solo per la parrocchia di Kibeho o per la diocesi di Butare, oppure per il Rwanda, o per tutta l'Africa. Io mi rivolgo al mondo intero". La Madonna alla veggente Marie-Claire - 27 marzo 1982 -



    "Il mondo è in rivolta e per salvarlo ci vuole la Passione di Cristo". La Madonna alla veggente Nathalie Mukamazimpaka - 27 marzo 1982 -

    Il 15 agosto 1982, durante una lunghissima apparizione, la Madonna si mostrò piena d'incontenibile afflizione e in pianto. Nathalie, essa pure addolorata, cadde più volte a terra. Alla domanda sul motivo di tanta afflizione, la Madonna rispose:

    "Il mondo va assai male, e se voi non fate nulla per pentirvi e per rinunciare ai vostri peccati, guai a voi! E' proprio questo che continua a farmi male; perché io voglio liberarvi da un baratro perché voi non vi cadiate, ma voi rifiutate.

    Raddoppiate quindi lo zelo, figlia mia, per la preghiera in favore del mondo, affinché i peccati diminuiscano e siano perdonati a coloro che lo desiderano. Come potrei io essere contenta, allorché vedo i miei figli prendersi gioco di me ed essere sul punto di cadere in un abisso e di perdersi?... Sono venuta da voi per comunicarvi un messaggio che vi richiama quello che avete dimenticato; ma voi rifiutate di accoglierlo. da allora io soffro molto; ma so sopportare tutto con pazienza".

    "La fede e l'apostasia verranno senza accorgersi".



    Un orribile fiume di sangue

    Secondo il racconto delle veggenti, la Madonna apparsa a Kibeho come "Nyina wa Jambo" – in lingua locale: "Madre del Verbo" o "Madre di Dio" – vuole portare, non solo a Kibeho e alla terra africana, bensì al mondo intero, il suo messaggio evangelico, il messaggio di suo Figlio Gesù, che è poi lo stesso di tutti i tempi e per tutti i luoghi: l’amore per Dio e per il prossimo, invitando tutti gli uomini alla conversione, alla penitenza e al digiuno. Il frutto di tutto ciò sarà l’unità e la pace. Diversamente non ci potrà essere che odio ed inimicizie.

    È significativo, infatti, che in una delle apparizioni, e precisamente in quella del 19 agosto 1982, di fronte a oltre ventimila persone, i veggenti ebbero una spaventosa visione di quello che poi dodici anni più tardi sarebbe accaduto nel loro paese, con il genocidio rwandese.

    Quel giorno la "Signora" apparve ai veggenti a turno. Il suo volto era triste, sembrava assai contrariata. Alphonsine, una del gruppo, disse che piangeva. E anche i veggenti cominciarono a piangere e a battere i denti dalla paura. L’apparizione fu eccezionalmente lunga, ebbe una durata complessiva di circa otto ore; e le immagini della visione furono tremende: "un fiume di sangue, persone che si uccidevano a vicenda, cadaveri abbandonati senza che nessuno si curasse di seppellirli, teste mozzate, un albero immerso nelle fiamme, un mostro spaventoso, un abisso spalancato…". Fatti terrificanti che poi si sarebbero tristemente avverati allo scoppio della guerra civile fra le etnie degli Hutu e i Tutsi che avrebbero funestato anni dopo il Rwanda. Alcuni dei veggenti scomparvero proprio nei massacri del 1994.

    "Il sacrificio di migliaia di persone uccise nella vecchia chiesa e intorno ad essa – ha ricordato il Cardinale Sepe, il giorno dell’inaugurazione del Santuario mariano di Kibeho –, grida con voce forte verso tutti noi e ci invita ad incamminarci su una nuova strada, sulla strada della pace, del perdono reciproco delle colpe arrecate e sulla strada della riconciliazione. Il vero popolo di Dio non può nutrire sentimenti di odio, di divisione, di vendette, di disprezzo, che sono estranei a Dio e al suo amore".

    Il "campo di fiori"

    Nell'apparizione del 16 gennaio 1982, avvenuta appunto per la prima volta nel cortile del collegio di Kibeho, la Madonna cominciò a benedire le persone presenti. Inoltre nella medesima apparizione la Madonna chiese ad Alphosine la costruzione di una cappella (shapeli), come risposta ad una richiesta presentatale da Alphonsine. Si sarebbe dovuto costruire questa cappella in ricordo della venuta storica della Madonna in Africa, in Rwanda. La Madonna ritornerà su questa richiesta altre volte nei mesi successivi.

    Nella medesima apparizione del 16 gennaio la Madonna, come ce lo attesta Alphonsine, mostrò alla veggente un "campo di fiori". La Madre del Verbo invitò Alphonsine a fare con lei una passeggiata attraverso questo campo di fiori, con la possibilità per Alphonsine di toccare le varie specie di fiori. C'erano fiori bellissimi e di tutti i colori, ma anche altri fiori appassiti.

    La Madonna le disse: "Questi fiori diverranno robusti e bellissimi se si darà loro acqua".

    La gente presente nel cortile e che assisteva all'apparizione ricorda che durante l'apparizione la veggente Alphonsine passava in mezzo alla gente e toccava la testa ora dell'uno ora dell'altro. Allora si comprese che il "campo di fiori" era semplicemente un simbolo ci coloro che avrebbero accolto o no il messaggio della fede, o il messaggio di Maria, o si fossero convertiti. Il giardino di Maria allora si sarebbe arricchito di sempre nuovi fiori.

    La benedizione dei rosari

    Benedizione dei rosari Alcuni pellegrini chiesero a suor Blandine di far benedire dalla Madonna alcuni rosari. E così Alphonsine propose alla Madonna di benedire i rosari della gente presente all'apparizione. Il rito avveniva così. Alphonsine presentava alla Madonna i rosari che stavano deposti nel luogo dell'apparizione. Ne presentava uno per volta, dicendo una preghiera, ad esempio un'Ave Maria. Se il rosario presentato apparteneva ad una persona di fede, la Madonna annuiva con la testa, dicendo: "Amen" o"Alleluia" e poi stendeva la mano per toccare il rosario e benedirlo. Ma quando il rosario apparteneva a una persona che non aveva fede abbastanza, allora Alphonsine non riusciva ad articolare bene la preghiera mentre presentava il rosario. Oppure il rosario diventava così pesante che Alphonsine non riusciva ad alzare il braccio e presentarlo alla Madonna per la benedizione. Allora anche la Madonna faceva un gesto di disapprovazione.

    Nei giorni in cui i rosari erano tanti, Alphonsine li prendeva tutti insieme. I rosari che appartenevano a gente di poca fede scivolavano a terra, mentre gli altri, restando sul braccio della veggente, ricevevano la benedizione della Madonna, o attraverso un gesto di imposizione delle mani oppure con un segno di croce.

    Qualcuno accusava Alphonsine e la Madonna stessa di voler senza discrezione etichettare chi tra le alunne o gli insegnanti avevano fede e chi invece no. In realtà, fatta un'inchiesta, si comprese che Alphonsine non sapeva a chi appartenessero i rosari che venivano messi tutti insieme sul luogo dell'apparizione. Piuttosto l'appartenenza dei medesimi la si evinceva dalle reazioni degli stessi proprietari. Quanto ai rosari non benedetti, la Madonna avrebbe detto che i proprietari di quei rosari dovevano pentirsi e amare la preghiera. Come se la benedizione della Madonna dipendesse anche dalle buone disposizioni e dalla fede di chi la riceveva.

    Gesù ad Alphonsine, Kibeho, Rwanda

    Voi riconoscerete il momento del Mio ritorno quando vedrete scoppiare le guerre di religione. Quando vedrete accadere questo, sappiate che sto per arrivare.



    Nell'apparizione del 31 maggio 1982 a Marie-Claire la Madonna disse che la sua preghiera preferita accanto al Rosario era il Rosario dei Sette Dolori, poiché con esso, contemplando i dolori della Madonna e contemplando così con Lei la Passione di Gesù, era più facile pentirsi dei peccati:

    "Ciò che vi domando è di pentirvi. Se voi recitate questo Rosario meditandolo, voi avrete la forza di pentirvi. Oggi molti uomini non sanno più chiedere perdono. Mettono di nuovo il Figlio di Dio in croce.

    Questo ho voluto venire a ricordarvi, soprattutto qui in Rwanda, perché vi ho trovato ancora gente umile che non è attaccata alla ricchezza e ai soldi".

    " Ti chiedo di insegnarla al mondo intero…, pur restando qui, perché la mia grazia è onnipotente”.

    Il 9 Agosto 1982, la Madonna piange ed i veggenti piangono con Lei, perché manifestava loro inquietanti immagini del futuro: terribili battaglie, fiumi di sangue, cadaveri abbandonati, un abisso spalancato. Queste Apparizioni sono state ufficialmente riconosciute dalla Chiesa il 29.6.2001

    Il Rosario dei 7 Dolori

    INIZIO:

    Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

    O Dio, vieni a salvarmi.

    Signore, vieni presto in mio aiuto.

    Gloria al Padre


    Mio Dio, ti offro questa Coroncina dei dolori per la Tua maggior gloria, in onore della Tua Santa Madre. Mediterò e condividerò la Sua sofferenza. O Maria, Ti supplico, per le lacrime che hai versato in quei momenti, ottieni a me e a tutti i peccatori il pentimento delle nostre colpe. Recitiamo la Coroncina pregandoti per tutto il bene che ci hai fatto donandoci il Redentore, che noi, purtroppo, continuiamo a crocifiggere ogni giorno. Sappiamo che se qualcuno è stato ingrato verso un altro che gli ha fatto del bene e lo vuole ringraziare, la prima cosa che fa è riconciliarsi con lui; per questo recitiamo la Coroncina pensando alla morte di Gesù per i nostri peccati e chiedendogli perdono.

    CREDO

    Io credo in Dio, Padre Onnipotente,
    Creatore del cielo e della terra,
    e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,
    nostro Signore, il quale fu concepito
    di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine,
    patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso,
    morì e fu sepolto; discese gli inferi;
    il terzo giorno risuscitò da morte;
    salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre Onnipotente:
    di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
    Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa
    Cattolica, la comunione dei Santi,
    la remissione dei peccati,
    la risurrezione della carne,
    la vita eterna. Amen.


    A me peccatore e a tutti i peccatori concedi la contrizione perfetta dei nostri peccati ( 3 volte)

    PRIMO DOLOR
    Il vecchio Simeone annuncia a Maria
    che una spada di dolore le trapasserà l’anima.


    Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”. (Lc 2,33-35)

    Padre nostro
    7 Ave Maria
    Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.

    Preghiamo: O Maria, non si è ancora dileguata la dolcezza per la nascita di Gesù, che già comprendi che sarai pienamente coinvolta nel destino di dolore che attende il Tuo Divin Figlio. Per questa Tua sofferenza intercedi per noi dal Padre la grazia di una vera conversione del cuore, una completa decisione per la santità senza temere le croci del cammino cristiano e le incomprensioni degli uomini. Amen.

    SECONDO DOLORE
    Maria fugge in Egitto con Gesù e Giuseppe.


    I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finchè non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo”. Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre, e nella notte fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: "Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio. (Mt 2,13-15)

    Padre nostro

    7 Ave Maria

    Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.

    Preghiamo: O Maria, dolcissima Madre, che hai saputo credere alla voce degli Angeli e docilmente ti sei messa in cammino fidandoti, in tutto, di Dio, facci diventare come Te, pronti a credere sempre che la Volontà di Dio è solo sorgente di grazia e di salvezza per noi. Rendici docili, come Te, alla Parola di Dio e pronti a seguirLa con fiducia.

    TERZO DOLORE

    Lo smarrimento di Gesù.


    Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. (Lc 2,48)

    Padre nostro

    7 Ave Maria

    Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.

    Preghiamo: O Maria, noi Ti preghiamo di insegnarci a meditare nel cuore, con docilità e amore, tutto ciò che il Signore ci offre da vivere, anche quando non riusciamo a capire e l’angoscia vuole sopraffarci. Dacci la grazia di starTi vicino perché Tu possa comunicarci la Tua forza e la Tua fede. Amen.

    QUARTO DOLORE
    Maria incontra suo Figlio carico della Croce.


    Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. (Lc 23,27)

    Padre nostro

    7 Ave Maria

    Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.

    Preghiamo: O Maria, noi Ti preghiamo di insegnarci il coraggio di soffrire, di dire di sì al dolore, quando questo viene a fare parte della nostra vita e Dio ce lo manda come mezzo di salvezza e di purificazione. Facci essere generosi e docili, capaci di guardare Gesù negli occhi e di trovare in questo sguardo la forza per continuare a vivere per Lui, per il Suo piano d’amore nel mondo, anche se questo dovesse costarci, come è costato a Te.



    QUINTO DOLORE

    Maria sta presso la Croce del Figlio


    Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù, allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna ecco il tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre!”. E dal quel momento il discepolo la prese nella sua casa. (Gv 19,25-27)

    Padre nostro

    7 Ave Maria

    Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.

    Preghiamo: O Maria, Tu che conosci il soffrire, rendici sensibili anche al dolore degli altri, non solo al nostro. In ogni sofferenza donaci la forza per continuare a sperare e a credere nell’amore di Dio che supera il male con il bene e che vince la morte per aprirci alla gioia della Risurrezione.



    SESTO DOLORE

    Maria riceve il corpo inanimato di suo Figlio.




    Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodemo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com’è usanza di seppellire per i Giudei. (Gv 19,38-40)

    Padre nostro

    7 Ave Maria

    Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.

    Preghiamo: O Maria, accetta la nostra lode per quanto fai per noi e accogli l’offerta della nostra vita: non vogliamo staccarci da Te perché in ogni momento possiamo attingere dal Tuo coraggio e dalla Tua fede la forza di essere testimoni di un amore che non muore. Per quel Tuo dolore senza tempo, vissuto nel silenzio, donaci, Mamma Celeste, la grazia di staccarci da ogni attaccamento alle cose e agli affetti terreni ed aspirare unicamente all’unione con Gesù nel silenzio del cuore. Amen.

    SETTIMO DOLORE

    Maria alla tomba di Gesù.


    Ora, nel luogo dov’era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel qua le nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della Parasceve dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino. ( Gv 19,41-42)

    Padre nostro

    7 Ave Maria

    Madre piena di misericordia ricorda al nostro cuore, le sofferenze di Gesù durante la sua Passione.

    Preghiamo: O Maria, quale dolore provi ancora oggi nel constatare che tante volte il sepolcro di Gesù sta nei nostri cuori. Vieni, o Madre e con la Tua tenerezza visita il nostro cuore nel quale, a causa del peccato, spesso seppelliamo l’amore divino. E quando abbiamo l’impressione di avere la morte nel cuore, donaci la grazia di volgere prontamente il nostro sguardo a Gesù Misericordioso e di riconoscere in Lui la Risurrezione e la Vita. Amen.

     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
    Apparizione di nostra Signora di BANNEUX (torna su)

    (BELGIO) – 1933

    VERGINE DEI POVERI

    Sono trascorsi settantacinque anni dagli avvenimenti di Lourdes quando la dodicenne Mariette Beco ha la grazia di ricevere otto apparizioni della Santa Vergine Ma­ria. La bambina è la maggiore di sette figli di una famiglia ope­raia, onesta ma religiosamente non praticante, che vive al mar­gine di un bosco alla periferia del villaggio di Banneux.
    Il 15 gennaio 1933, verso le ore 19, Mariette ha la prima apparizione: attende il fratellino che deve ritornare da un mo­mento all'altro, perciò ogni tanto getta una sguardo dai vetri della finestra. Improvvisamente, in uno di questi momenti, vede nel giardino di casa, stagliata nel buio della notte inverna­le, una figura femminile luminosissima, vestita di bianco, e cin­ta ai fianchi da una fascia blu.
    Una Signora magnifica! La ma­dre della ragazza che nel frattempo, chiamata dalla figlia, era accorsa alla finestra vede invece solo una figura velata indistin­ta e manda subito la figlia a letto. Il 18 gennaio, alla stessa ora, Mariette è attratta istintivamente fuori casa, giunta all'aperto si genuflette sul suolo ghiacciato e inizia a recitare il Rosario.
    Mentre è assorta in preghiera, le ap­pare la «Signora» che, sollevata dal suolo, sempre con lo sguar­do rivolto verso Mariette si dirige verso una fontana sulla strada. La veggente la segue e il padre sente pronunciare dalla ragazza alcune parole: « Questa fontana è riservata alle mie preghiere». Il giorno 19 gennaio il padre accompagna la figlia maggiore fuori casa, alla stessa ora della sera precedente.Mariette inizia a recitare il Rosario, ma lo interrompe presto per salutare una figura che per il padre rimane indistinta. Sente dire dalla Ma­donna queste parole: «Io sono la Vergine dei poveri».
    Il 20 gennaio Mariette è malata, ma nonostante ciò esce col padre e inizia a recitare il Rosario in ginocchio; Maria SS. le appare in tutta la sua indescrivibile e miracolosa bellezza e le affida l'incarico di adoperarsi per l'erezione di una piccola cap­pella accanto alla fontana di acqua gelida; poi la Santa Vergine in cenno di commiato benedice la bambina con il segno della croce. La ragazza allora pensa che le apparizioni siano termi­nate; nonostante ciò persevera però nella recita del Rosario ogni sera, alla stessa ora, sebbene venga beffeggiata dalle sue amiche.
    L' 11 febbraio la Beata Vergine Maria appare di nuovo e guida Mariette più vicino alla fontana, poi le dice: «Io vengo per mitigare le sofferenze del mondo». Il 15 febbraio la veggente prega la Santa Vergine Maria di inviarle un segno tangibile di queste apparizioni, come il par­roco Jamin, al quale la veggente aveva raccontato tutto, gli ave­va chiesto di fare. La Madonna però le risponde:« Credete in me e io vi crederò! Pregate molto!».
    Il 20 febbraio Mariette prega di nuovo sollevando le braccia al cielo, fa tre genuflessioni con un sorriso di gioia profonda, poi si rattrista profondamente. Dirà poi che aveva visto la San­ta Vergine. Il 2 marzo piove intensamente, la ragazza recita sul luogo dell'apparizione due corone del Rosario. Improvvisamente il cielo si apre e diventa chiaro, anche le stelle divengono visibili. Durante la contemplazione del terzo Rosario la veggente apre le braccia e le innalza al cielo, fa un passo indietro, si inginocchia di nuovo e continua a pregare.
    Due volte dice «si» poi abbassa il capo verso il suolo e piange copiosamente. Il padre la porta a casa. Inizia a piovere di nuovo, dapprima lentamente poi forte. La Madonna aveva detto a Mariette: «Io sono la Madre del Salvatore, la Madre di Dio! Pregate tanto!». Jamin, il parroco, dopo le esitazioni iniziali e un breve perio­do di riserbo, quando vide che i pellegrini cominciavano ad affluire in massa, s'impegnò nella costruzione e nello sviluppo del nuovo santuario.
    Nel maggio seguente, nel giardino dei Beco, venne posta la prima pietra della cappella richiesta dalla Vergine e il 15 agosto fu inaugurata. Vennero compiute alcune inchieste da parte dell'autorità ecclesiastica competente.
    Le apparizioni di Banneux furono riconosciute nel 1942, e poi, più solennemente, nel 1947 il vescovo di Liegi pronunciò definiti­vamente il riconoscimento della natura soprannaturale delle apparizioni.

     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
    Associazione Mariana Figli di Maria - Terni - Tel. 0744.243267 - e-mail: ass.figlidimaria@gmail.com

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