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MEDJUGORJE

Luogo di preghiera e di riconciliazione


Cenni sulle apparizioni


Medjugorje è situata in Bosnia-Erzegovia, a Sud Ovest della città di Mostar nella Penisola Balcanica e il suo nome significa tra i monti e i monti che l’abbracciano sono il Crnica ossia Podbrdo, e l’altro è il Sipovac. Il Podbrdo è il luogo in cui apparve per la prima volta la Madonna, per questo viene anche chiamata "collina delle apparizioni” il monte Sipovac è alto circa 537 m ed in cima a questo monte nel 1933 fu posta per volere di fra Bernardin Smoljan e in collaborazione con gli abitanti del luogo, una croce alta circa 10 metri in memoria dei 1900 anni dalla morte del Redentore, affidando così a Cristo la loro parrocchia per proteggerla da ogni male e dalle calamità naturali come la grandine che spesso distruggeva le coltivazioni di vigneti e di tabacco. Da allora il monte Sipovac prese il nome di Krizevac (monte della Croce). In seguito la Madonna disse ai veggenti che quella Croce da loro costruita era già nel progetto di Dio. Il monte Krizevac ha una straordinaria importanza in quanto la Regina della pace invitava ad andare a pregare sotto quella croce. Infatti nei primi tempi delle apparizioni avvenivano segni prodigiosi e i cittadini di Medjugorje potevano assistere a questi fenomeni soprannaturali. Medjugorje era uno sconosciuto villaggio cattolico di persone contadine oppresso da un regime ateo, ed è stato scelto dal cielo per ricevere l’invito a riconciliarsi con i vicini di fede diversa, ma di radici comuni.

Le apparizioni a Medjugorje hanno inizio il 24 giugno 1981 nella frazione di Bijakovici, piccolo villaggio nel comune di Citluk, dove due ragazze, Ivanka Ivankovic’ e Mirjana Dragicevic’ di quindici e sedici anni, nel periodo estivo era loro abitudine trascorrervi le loro vacanze…..erano uscite per fare una delle loro passeggiate, quando nel ritorno sulla collina del Podbrdo, Ivanka vide per prima una figura, di una splendente luce, con un bambino in braccio adagiata su una piccola nube bianca, (In quel periodo Ivanka fu avvolta da un dolore grande per la salita al cielo della madre) ed esclamò a Mirjana: "La Gospa" (la Madonna) e la invitò a guardare.

Mirjana, non volse nemmeno lo sguardo e dissee: - Non può essere la Gospa! Poi prese dalla paura scapparono. Ma qualcosa, qualcuno, le attirò. E così quello stesso pomeriggio, verso le diciotto e trenta, ritornano da quelle parti, con Milka, la pastorella di 14 anni, la figlia minore dei Pavlovic e vicino a un alberello, a 100 metri dall’incrocio, Ivanka vide, di nuovo, questa figura e poi di seguito anche le sue amiche.

A questo punto arrivò Vicka (16 anni), inseparabile compagna di Ivanka e di Mirjana Le ragazze si erano date appuntamento per la passeggiata di poco prima ma, quella mattina, Vicka fu convocata a Mostar per un esame di ricupero. Sfinita dallo stress per l’esame di matematica e per il viaggio in autobus, si addormentò e non andò all'appuntamento. Le altre appena la videro le fecero un cenno e dissero:

- Vicka, guarda lassù... La Gospa!

Vicka si sentì attratta, ma il suo cuore fu turbato, si tolse i sandali e scappò via, strada facendo sedette su una roccia e scoppiò a piangere. Quel pianto che le attanagliava il cuore perché, dispiaciuta che le amiche a cui lei teneva tanto si prendessero gioco della Madonna.

Lungo la strada incontrò due compagni: - Ivan Dragicevic (16 anni) e - Ivan Ivankovic (20 anni), ai quali Vicka raccontò quello che stava succedendo e chiese di accompagnarla

Insieme raggiungono le tre ragazze che stavano ancora vedendo la figura luminosa, lassù. Appena arrivato, Ivan Dragicevic fu colto dalla paura e scappò scavalcando una siepe e perdendo il suo sacco di mele, anche Ivan Ivancovic turbato non rimase. Vicka e Milka ritornarono subito in paese e si diressero a casa di Milka, li trovarono Marija, sorella maggiore di Milka alla quale gli fu raccontato l'evento del momento. Turbata guardò per terra ma il suo viso fu illuminato da un tenero sorriso e rivelava che già credeva in cuor suo e disse a Vicka, sua amica: - "Ora non posso venire con voi; se la vedete, venite a chiamarmi".


Giovedì 25 giugno, II° giorno

Il giorno seguente Ivanka, Mirjana e Vicka ripartono. Ed ecco di nuovo la Gospa: luminosa su una nuvola e con se aveva una corona di dodici stelle stelle. Sono attirate come se non avessero provato mai tanto amore. Allora Vicka, fedele alla promessa, corre a chiamare Marija. Anche Milka, la sorellina, veggente del primo giorno andrebbe volentieri, ma la madre la ferma: - Oggi tu hai da fare, Marija invece può andare. Il piccolo Jakov Colo (10 anni) che si trova lì presente, si aggrega e va con loro. Appena riuniti, salgono la collina a velocità impressionante; scavalcando pietre aguzze e rovi come se qualcuno li spingesse con una mano, li trovarono Ivan che saliva con le altre compagne, per un altro sentiero; E per la prima volta, lui e i cinque che sono saliti dal Podbrdo, videro la Madonna da vicino: amorosa e semplice, con il suo vestito luminoso, di un grigio argentato, i capelli neri il velo bianco, e una corona di 12 stelle. Ivanka ha il coraggio di chiederle:

- Dove si trova la mamma?. - "E' felice, è con me." - Ha una voce dolce ‘come musica’, come ‘campane che suonano’ . - Dacci un segno, altrimenti ci prendono per matti - chiede Mirjana.

Nel scendere dalla collina la Madonna riappare a Marja, ella lasciò il gruppo e corse dalla parte sinistra verso il posto chiamato Lokvetina cadde in ginocchio e notò che la Madonna era molto triste e potava una grande croce scura e disse: "mir, mir, mir... (Pace pace pace)! Riconciliatevi! Tra Dio e gli uomini regni la pace!"

La Madonna ha così formato il gruppo dei sei veggenti, che sono quantomai diversi tra loro: ragazzi e ragazze di età diversa, estroversi come Vicka o introversi come Ivan. Quello sguardo e quella preghiera li fondono per una missione comune: Ivanka e Mirjana, Vicka (la maggiore: diciassette anni il prossimo mese), Marija e poi i due ragazzi, Ivan (16 anni) e il piccolo Jakov (10 anni), unico bambino tra quegli adolescenti. Tutto sembra congiurare per separarli. Le contrarietà esteriori che non hanno cessato di moltiplicarsi (da parte della famiglia, della Chiesa, della polizia) e le profonde differenze dei loro temperamenti. Ma la Madonna con il Suo Amore sa tenerli unitili affidadogli una missione comune L’incontro quotidiano approfondisce la loro unione a dispetto di tutto ciò che potrebbe dividerli nella vita quotidiana, dall’interno e dall’esterno.


Venerdì 26 giugno: III° giorno

Il terzo giorno (venerdì 26 giugno), sempre alle sei e un quarto del pomeriggio, una luce insolita attira sulla collina una folla vera e propria: sono circa due o tremila persone. I veggenti, invece, aspettano in basso, dove hanno visto la prima volta. Sono accompagnati da Marinko, un meccanico, loro vicino, che si è offerto di accompagnarli sulla collina. La Madonna fa loro cenno. Essi salgono la collina a velocità sorprendente.

Non hanno bisogno di altra guida che l’apparizione che li attira. Vicka, come un tempo Bernadette, ha portato un po’ d’acqua benedetta, per provare l’autenticità dell’apparizione. - Se sei la Madonna, resta con noi, altrimenti vattene!. Essa continua a sorridere, sotto quella pioggia di acqua benedetta con cui Vicka la irrora con forza e generosità, fino a svuotare la bottiglia. - Perché sei venuta e cosa vuoi da noi? - chiede Ivanka.

- Perché qui ci sono buoni credenti. E anche perché vi convertiate e mettiate pace in questo popolo.

Medjugorje è un villaggio diviso; ci sono stati dei feriti e anche tre morti, subito prima della guerra, proprio dove in seguito è stata costruita la chiesa, in aperta campagna, al confine tra Biakovici (la frazione dei veggenti) e Medjugorje (il villaggio principale).

La Gospa aggiunge:

- Vengo a convertire e riconciliare tutto il mondo.

- Chiedetele di dare un segno della sua presenza - suggerisce un vicino.

- Beati coloro che non hanno visto e credono! - risponde la Gospa.

- Come ti chiami? - chiede Mirjana.

- Io sono la Beata Vergine Maria.

E ripete con insistenza la parola chiave del messaggio:

- Pace, pace, pace! Riconciliatevi.

Pace, riconciliazione: sono le parole fondamentali del messaggio.


Sabato 27 giugno, IV° giorno -

Il 27 giugno, la polizia porta i giovani a Citluk: interrogatori ed esame psichiatrico. Ma la dottoressa Ante Vujevic li dichiara sani di mente. Essi ripartono in fretta per arrivare sulla collina alle diciotto e trenta (eccetto Ivan). Su richiesta di due francescani, presenti a questa apparizione, Vicka interroga la Gospa:

- Cosa ti aspetti dai sacerdoti?. - Che siano fermi nella fede, che vi aiutino.

- Perché non appari a tutti, in chiesa?. - Beati quelli che credono senza aver visto!

Poi scompare. E i veggenti pregano. Essa riappare, accolta dal loro canto: Tutta bella sei. Vicka chiede con insistenza: - O Vergine, cosa vuoi da questo popolo? Per la terza volta, la Gospa risponde: - Che coloro che non vedono credano come quelli che vedono. Marinko che aiuta e protegge i veggenti, schiacciati dalla folla, si fa indicare il luogo esatto dell’apparizione e vi mette una pietra segnata con una croce bianca.


Domenica 28 giugno, V° giorno -

Il parroco, fra’ Jozo Zovko nel ritorno da Zagabria venne a conoscenza che nel suo villaggio la Madonna stava apparendo a sei ragazzi della sua parrocchia e così cominciò ad interrogare i giovani, egli fu molto indeciso se credere o no. La sua predicazione era un invito alla prudenza: - La Chiesa è severa in questa materia. Bisogna evitare qualsiasi precipitazione. Non appoggiare ciecamente questi giovani.

La sera, verso le sei, dieci o quindicimila persone hanno invaso la collina; c’è un registratore acceso. I veggenti, durante l’apparizione stessa, trasmettono le risposte della Madonna alle domande poste:

- Che il popolo creda e perseveri nella fede. - I preti siano fermi nella fede e vi aiutino. - Beati coloro che credono senza aver visto. E dopo un’interruzione dell’apparizione: - Coloro che non vedono credano come quelli che vedono. Poi alzano la testa e lo sguardo. Essa è scomparsa verso l’alto. - Ode! Se n’è andata - mormora uno dei veggenti. La sua luce è svanita. Essa ha detto: - Andate nella pace di Dio.

Due francescani sono presenti, in borghese, per assistere al fatto, contro il parere del parroco, fra’ Jozo Zovko, che ha suonato per il rosario in chiesa, per distogliere la gente dalla collina. Anche lui ha avuto folla.


Lunedì 29 giugno, VI° giorno -

Lunedì 29, la polizia preleva nuovamente i veggenti per un esame psichiatrico presso l’ospedale di Mostar (la sede vescovile). Vengono fatti aspettare in un corridoio: da una parte i matti che passeggiano nel cortile, dall’altra, l’obitorio aperto, con i suoi cadaveri. Mirjana è molto impressionata, ma Vicka motteggia: - Sappiamo bene che si deve morire! Il dottor Dzuda conferma il loro sano equilibrio psichico. Ritornati per l’apparizione, ricevono questo messaggio: - C’è un solo Dio e una sola fede. Credete fermamente, e con fiducia.

C’è lì un bambino di tre anni. La sua debole testa è poggiata sulla spalla del padre. Soffre di setticemia fin dai primi giorni di vita. I suoi genitori supplicano. I veggenti intercedono. La Madonna incoraggia a pregare per la sua guarigione. Il suo stato migliorerà. Durante l’estate ritornerà, camminando e parlando. E la prima di una serie di guarigioni e di miglioramenti che si moltiplicheranno. I registri parrocchiali nel 1988, ne riportano già più di trecento.


Martedì 30 giugno, VII° giorno

Il martedì 30, la folla attende invano i veggenti. Nel primo pomeriggio, due giovani donne, Ljubica e Mirjana, contattate dalla polizia, li hanno portati a fare una passeggiata, per tenerli lontani dalla collina dove l’afflusso della gente preoccupa la polizia: a Sarajevo sospettano che si tratti di un complotto clerico-nazionalista. Essi si sentono stanchi e sfiniti per questa esperienza nuova che ridimensiona le loro persone e per i continui interrogatori. Accettano quindi con gioia quell’evasione. Si stipano in sette dentro un’auto, le due donne e i cinque veggenti, perché Ivan non è voluto andare. Vanno a vedere le cascate di Kravica, la piccola Niagara jugoslava e Capljina, dove le due donne offrono dolci e succhi di frutta...

All’ora dell’apparizione, sono ancora in viaggio da Ljubuski a Citluk. A destra il piccolo Jakov guarda all’orizzonte la linea blu delle colline. Fa fermare improvvisamente la macchina all’imbocco di un sentiero e si slancia verso il pendio. Al di sopra della collina, sull’orizzonte blu, ora emerge una luce: la Gospa avanza sulla sua nuvola verso di loro, fino a giungere molto vicina. - Ti dispiacerebbe se ti aspettiamo in chiesa? - chiede Mirjana, perché la polizia ora proibisce l’accesso alla collina e minaccia le loro famiglie. La Gospa sembra esitare: - Sì, alla stessa ora. Di ritorno, il parroco li interroga a lungo, in canonica, di fronte a un registratore. Anche Ljubica e Mirjana sono presenti e si sentono turbate, perché hanno visto quei fenomeni luminosi. Non collaboreranno più con la polizia.


Mercoledì 1 luglio: VIII° giorno

L’indomani, 1 luglio, nel pomeriggio, poco prima dell’apparizione la polizia torna nuovamente a Biakovici. Tre ragazze, Ivanka, Mirjana e Vicka vengono fatte salire sul furgone della polizia. Ma d’improvviso il furgone scompare ai loro occhi e vedono solo l’apparizione, inattesa e breve.


Giovedì 2 luglio: IX° giorno

A Biakovici, il villaggio dei veggenti, la tensione cresce. La polizia controlla i loro movimenti ed essi si sentono spiati. Ruzika, sorella di Marija, va a chiedere consiglio a fra’ Jozo: - Cosa dobbiamo fare? Quando torna a casa attua una manovra diversiva e verso le 17.30 fa portare i veggenti, in auto, verso la canonica, dove hanno l’apparizione nella terza stanza a sinistra entrando. Sono soli, perché il parroco è andato in chiesa, invasa dalla folla, molto prima della messa delle diciotto. Anche i veggenti vanno in chiesa. C’è grande fervore. Jozo Zovko, che fino a quel momento ha predicato nel deserto (ai soli terziari) il ripristino di alcuni digiuni a pane e acqua, propone di farne uno... - ... per tre giorni, per essere illuminati. - Lo vogliamo fare - risponde la folla dei parrocchiani entusiasti. Prima dell’Ite missa est, dà la parola a Vicka e a Jakov. E stata conservata la registrazione. - Ora vi parlerà un bambino. Non lo vedete perché è troppo piccolo. La sua testa non sporge al di sopra dell’altare, ma la sua voce e ferma: - Oggi ho chiesto alla Madonna di lasciarci un segno. Essa ha solo mosso la testa, così (gesto di affermazione) e poi è scomparsa. Prima di andarsene ci ha detto: "Arrivederci, angeli miei”. E un vezzeggiativo che in Croazia le nonne usano per i loro nipotini.


Venerdì 3 luglio: X° giorno

Il venerdì, il parroco, Jozo Zovko, stava pregando in chiesa per implorare luce: - Signore, che hai parlato ad Abramo e a Mosè; sento il peso di tutta questa folla. Illuminami! D’un tratto (racconta egli stesso), sentii una voce che mi diceva: - Esci e proteggi i bambini. Lasciai la Bibbia e il breviario, feci la genuflessione e aprii la porta. Avevo ancora la mano sulla maniglia, quando vidi i ragazzi correre verso di me: - La polizia ci cerca, nascondeteci! Piangevano. Con loro c’era Anna, una sorella maggiore di Vicka. Li condussi in canonica in una stanza inutilizzata (la terza a sinistra) poi uscii dalla canonica e chiusi la porta a chiave. Poi si recò in chiesa ed ecco irrompere la polizia: - Hai visto i veggenti? Come s. Martino che incontra i suoi persecutori, indica la direzione da dove vengono loro: - Sì, da quella parte! E la polizia riparte precipitosamente. Nel frattempo la stanza della canonica scompare davanti agli occhi dei veggenti. La Madonna è lì, tutta gioiosa, mentre loro sono pieni di paure. Li rincuora. Essi pregano e cantano con lei: - Non abbiate paura, avrete la forza di sopportare tutto questo!


Sabato 4 luglio: XI° giorno

Il sabato 4 luglio è un giorno di incertezza e di smarrimento. In seguito alle minacce, agli interrogatori, agli esami medici, ecc. i veggenti, sopraffatti dagli avvenimenti, hanno pensato che l’apparizione di venerdì 3 fosse l’ultima. Ed ecco che oggi la Madonna fa una sorpresa a tutti loro, a ciascuno dove si trova. Le apparizioni quindi non sono finite.

Ogni giorno, secondo le circostanze, verso le diciotto, in casa di uno o dell’altro, in campagna, in canonica. L’apparizione a volte si verifica in chiesa, durante la liturgia. Fra’ Jozo Zovko, responsabile di fronte al popolo, al vescovo, alla polizia e a Dio, è perplesso. Ma un giorno, in chiesa, verso la fine del rosario, vede l’apparizione insieme ai veggenti, nello stesso posto, accanto alla tribuna. La sua predicazione diventa improvvisamente più forte e e incisiva.

Questo evento ancora oggi presente, sta cambiando la storia del mondo e della Chiesa.

I messaggi che la Vergine ci chiede di mettere in pratica non sono altro che evangelici con un forte richiamo alla fede, alla conversione, alla preghiera al digiuno alla riconciliazione con Dio e tra di noi e alla pace, assumendo Lei stessa il nome di "Regina della Pace.” La Madonna da molti anni ci chiama ogni giorno affinché ognuno faccia la sua parte nel piano di salvezza dell’umanità che Ella aveva già annunciato e iniziato a Fatima.


SAN GIACOMO APOSTOLO... patrono della parrocchia di Medjugorje.


(FESTA IL 25 luglio)

La Parrocchia di Međugorje è stata fondata nel 1892 ed è stata posta sotto la protezione di San Giacomo Apostolo. Solo cinque anni più tardi, nel 1897, grazie agli sforzi del Parroco e dei parrocchiani, fu costruita la Chiesa Parrocchiale. La costruzione non era abbastanza stabile e fu necessario costruire una nuova Chiesa, che è stata benedetta il 19 Gennaio 1969.
San Giacomo Apostolo, come suo fratello Giovanni, era figlio di Zebedeo, pescatore nel lago di Galilea e amico di Pietro ed Andrea. Insieme con loro Giacomo era stato in precedenza discepolo di Giovanni il Battista e poi divenuto discepolo di Gesù e "pescatore di uomini”. Giacomo, uno dei più intimi discepoli di Gesù, con Pietro e Giovanni è stato presente alla risurrezione della figlia di Giairo ed alla Trasfigurazione di Gesù. Egli era tra coloro che erano con Gesù durante la sua agonia nel Giardino del Getsemani. Giacomo fu il primo tra gli apostoli a dare la vita per il Vangelo nel 43/44 sotto il regno del Re Erode Agrippa I.
Dal IX secolo San Giacomo è venerato in Europa. Quando i Musulmani occuparono la Terra Santa, i pellegrini ritornando da Gerusalemme portarono le sue reliquie nella città di Compostella in Spagna, che per questo è diventata il principale punto di ritrovo di tutti i pellegrini che volevano ma non potevano visitare il Sepolcro di Gesù. San Giacomo è stato dichiarato Patrono dei pellegrini. Egli viene rappresentato come un pellegrino con un bastone in mano, un recipiente per l’acqua ed una conchiglia per bere.



 
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